Repetita iuvant

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.



(Pietro Calamandrei, “Facciamo l’ipotesi“, 1950)


[Alessandra]

29 commenti a “Facciamo l’ipotesi”

  1. mooka dice:

    terribile

  2. Matteo dice:

    Grazie Alessandra.

  3. Alessandro Ronchi dice:

    La ricordavo.
    Avevamo un altro spessore politico, un tempo, capace di guardare avanti ed essere attuali a distanza di 60 anni.

  4. raxi dice:

    grazie Alessandra

  5. yagni dice:

    unica obiezione: la scuola “imparziale” è una astrazione da laboratorio, dal punto di vista storico, sociale, politico, etico. qualsiasi scuola è strumento di riproduzione (raramente di produzione) di una cultura e ideologia, quindi comunque parziale
    il che comunque non toglie valore al discorso complessivo

  6. L1 dice:

    e segnaliamo che la meloni endorsa silvio.
    http://tinyurl.com/46xfbvh

  7. Nonah dice:

    unica obiezione: la scuola “imparziale” è una astrazione da laboratorio, dal punto di vista storico, sociale, politico, etico. qualsiasi scuola è strumento di riproduzione (raramente di produzione) di una cultura e ideologia, quindi comunque parzialeil che comunque non toglie valore al discorso complessivo
    +1

  8. paralip dice:

    Assolutamente da condividere, per chi non ne avesse mai sentito parlare

  9. canablach dice:

    Sì, da divulgare a presente memoria.
    Ma con senno e conoscenza, la scuola pubblica è stata irresponsabilmente e coscientemente indebolita, anno dopo anno,
    governo dopo governo, da almeno 30-35 anni. E` sacrosanto alzarci oggi a difenderla e sostenerla ma gli errori commessi nel passato ci presentano comunque il conto.

  10. Nome(obbligatorio) dice:

    Ma di che parlate? Ma dove vivete, in un pese della cintura sovietica? Guardate all’estero le scuole private le hanno e funzionano meglio delle pubbliche. Non è colpa delle scuole private se le scuole pubbliche fanno schifo. Non è colpa né volonta di chi governa se la scuola pubblica fa schifo. La scusa patetica dei partiti che mangiano facendo da sempre opposizione e solo opposizione è la solita critica che si limita a ipotizzare complotti, a incolpare di tutto gli avversari politici, senza fare mai neanche una proposta costruttiva che sia una, solo aumenti delle tasse per coprire aumenti di spesa pubblica. Ma vergognatevi!

  11. Narno Pinotti dice:

    1950! È successo, tutto questo, dal 1950 a oggi? E ammesso e non concesso che stia accadendo ora: è sensato pensare che le scuole cattoliche siano di un partito, 20 anni dopo lo scioglimento del partito dei cattolici?

    È sensato parlare di scuole private, quando ci sono da anni le scuole autonome e paritarie? È sensato contrapporre in blocco le scuole pubbliche alle cosiddette private, invece che, per esempio, le scuole che funzionano meglio da quelle che spendono troppo e con cattivi risultati?

    In alcune regioni del Sud e nelle isole i 15enni, in grandissima maggioranza in scuole pubbliche, sono in media analfabeti funzionali dopo 9 anni di obbligo: dati Ocse-Pisa. Che influenza hanno le parole (ripeto: parole, per ora) di Berlusconi e la riforma Gelmini su questo? E che influenza hanno avuto su questo cattive scuole, cattivi insegnanti, sistemi di reclutamento agghiaccianti?

    È sensato sprecare tempo ed energie sulle parole (a parole del 2011 si risponde con parole del 1950!) invece che su dati e problemi annosi?

    Forza, e ora sotto con le repliche di quelli che fanno coincidere la soluzione di tutti i problemi della scuola con l’assunzione in ruolo dei precari.

  12. pasquino dice:

    @Nome(obbligatorio)

    bla, bla bla…

  13. Pernice Bianca dice:

    “Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.”

    Per approfondimenti:
    http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=XUO0Y&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1

  14. L1 dice:

    se e’ per questo il partito fascista l’ha sciolto prima di quello “cattolico”, eppure…

  15. mORA dice:

    D’accordo su tutto, ma non mi è chiaro quale sia questo ipotetico partito. Non quale sia oggi, che è chiaro, ma quale sia legislatura per legislatura dal referendum monarchia – repubblica ad oggi.

    Visto che non è possibile atrofizzare un arto in un minuto, l’atrofia della scuola pubblica sconta decenni di inedia ed inattività, quando non di brutalizzazione a parità delle altre condizioni.

    Mi pare faccia il paio con questo:

    http://edue.wordpress.com/2011/02/17/manifesto/

    anche questo non riferibile a nessun periodo storico particolare e quindi a tutti quelli in argomento.

    Graize comunque per il brano che non conoscevo.

  16. eDue dice:

    […] a questo manifesto1, appenderei anche quello che oggi pubblica Massimo MANTELLINI a firma Alessandra2 su Pietro […]

  17. diamonds dice:

    con il plauso di tutti i suoi misirizzi(ripescati dal dimenticatoio,coscritti al night o prelevati direttamente davanti a videopoker che erano in procinto di pagare)a breve il premier descriverà i suoi antagonisti come una muta di drogati che pur di denigrarlo hanno compiuto viaggi nel tempo per far scrivere il suo programma nella mission della p2 e seminare nel passato pezzi come quello ora riportato per disinnescare le grandi riforme messe in cantiere atte a sconfiggere i privilegi dei baroni della sinistra

  18. esiliogiapponese dice:

    Tremendo

  19. esaù dice:

    anche augias stamane su repubblica cita calamandrei… vi siete messi d’accordo? :-)

  20. Val dice:

    tutte le persone che conosco che hanno votato berlusconi e che hanno figli in età da scuola (dalle elementari alle superiori), mandano i propri pargoli alle private. tutte. il lavaggio del cervello di B ha funzionato.

  21. gino dice:

    si è vero in moltissimi paesi si finanziano le scuole private e queste spesso sono meglio delle pubbliche.
    Bene questo non avviene in Italia
    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002185.html

  22. andrea61 dice:

    @val: spiega come mai tre quarti del gruppo dirigente dell’ex PCI/PDS/DS ora PD ha mandato e manda i propri figli alle private.

  23. Alessio dice:

    Perché le private sono meglio. L’istruzione pubblica è morta e non certo e non solo per colpa di Berlusconi.

  24. pessima dice:

    Alessandra c’est moi.

  25. a. dice:

    chi dice che le private sono meglio, mi sa non le ha mai frequentate.

  26. diamonds dice:

    in un film con mastrandrea si dice che chi vive tutta la vita nella stessa città in cui nasce resta un po scemo.Penso che si possa dire lo stesso per chi frequenta le scuole private,specificando nel contempo che diventa uno scemo caparbio,e molto abile nel raggiungere i propri obbiettivi(ma tutto,come al solito,è sempre molto relativo)

  27. facciamo l’ipotesi | tuttoApost dice:

    […] via manteblog […]

  28. Roldano dice:

    C’è molta retorica in quel discorso e poca imparzialità. Io non amo le religioni perché presuppongono fede assoluta senza pensare. In sintesi non è vero che ciò che è pubblico è migliore solo perché è pubblico. La scuola pubblica ci DEVE essere perché l’istruzione è un diritto di tutti, ma spesso i professori migliori vogliono essere pagati e molto bene. Negli USA ci sono sia università pubbliche buone e sia private buone. Ciò che importa è la qualità e poi mica esiste una fisica o una chimica di sinistra o cattolica o di destra. E poi le nostre scuole pubbliche non sono piene forse di cristi in croce? Quando la finiamo con questa retorica da 2 cents?

  29. Pietro dice:

    a parte l’incredibile lucidità dell’analisi, mi viene un’invidia tremenda per lo spessore morale e culturale dei parlamentari di quella generazione in confronto ai nostri.