Il Professore Roberto Vecchioni, che per la competizione sanremese proporrà il brano ‘Chiamami sempre amore’, indosserà, sul palco e per le interviste, solo abiti firmati Pirelli PZero. La celebre griffe italiana ha realizzato, appositamente per l’artista, un progetto di industrial design diretto da Antonio Gallo. Si tratta di un vero e proprio total look, una mini edition di abiti realizzati su misura per il cantante che comprende il primo smoking Pirelli PZero ed altri indumenti davvero interessanti.

L’artista, sul palcoscenico, indosserà un completo esclusivo composto da jeans neri di cotone termoincollato e T-shirt abbinati ad un blazer grigio con paramonture ed un tuxedo in lana inglese. Due mise che coniugano la tradizione e l’innovazione, perseguendo fedelmente lo stile di Pirelli PZero. Per le interviste e i collegamenti esterni, invece, Vecchioni avrà un cappotto sartoriale in lana tecnica accoppiata a una membrana antivento ecofriendly ed una field jacket in kevlar, che fa parte della collezione creata per il prossimo inverno con l’ausilio di un particolare ritrovato cinque volte più resistente dell’acciaio.

“Tra Pirelli PZero e Roberto Vecchioni si è instaurato un dialogo che va oltre il classico rapporto di un brand che veste una celebrità. Tanto più, che questa personalità della canzone d’autore non ha mai seguito la moda ma una filosofia personale, anche in fatto di abbigliamento. Vecchioni e Pirelli si sono intesi sulla cultura di una certa Milano produttiva e positiva, di cui è emblema ogni espressione della P lunga. Una storia che passa dal lavoro, dalle sfide tecnologiche, dal grattacielo di Gio Ponti e dall’Inter. La squadra neroazzurra di cui Pirelli è sponsor da anni e per la quale Roberto nel 1971 ha composto l’inno Inter spaziale, cantato dal calciatore Mario Bertini. Indossando l’engineering di PZero, il professore riesce così, a offrire una lezione umanistica anche coi vestiti.”

20 commenti a “Lezioni umanistiche a Sanremo”

  1. andrea61 dice:

    Non mi scandalizzo e lui, che ha una famiglia da mantenere, avra’ sicuramente avuto le sue ragioni.

  2. leo dice:

    E pensando anche alle povere famiglie di quelli che per mestiere scrivono i comunicati, io questo lo trovo quasi – dico quasi, eh? – dignitoso.

  3. ArgiaSbolenfi dice:

    L’impresa era ardua (rendere uno come vecchioni “fashion”) ma non si può dire che non ci abbiano provato. Comunque ho sempre pensato che a questo tipo di comunicazione non ci creda nessuno, a partire da chi la produce…

  4. luca dice:

    di umanistico trovo solo l’esercizio (paraculo) di scrittura/marketing/giustificazione intellettuale. Messaggio vero: vogliamo darci un tono per il lancio dell’ennesima linea d’abbigliamento prodotta da chi non c’entra nulla con i vestiti, ma abbiamo necessità di diversificare, quindi: vecchioni prende un po’ di soldini per farci conoscere.
    Secondo me, un comunicato del genere avrebbe “spaccato”

  5. trentasei dice:

    e quindi? qual è il problema? Una griffe che veste un cantante secondo i gusti del cantante? Le lezioni umanistiche? Ho letto di peggio in altri contesti, fra cui questo non mi sembra nemmeno degno di nota. Anzi, visto che non avevo visto Sanremo sono andato a vedermi Vecchioni cosa indossava. Non male, la linea, e nemmeno l’idea: un design ispirato a un certo gusto e sensibilità ben chiare, per chi conosce Vecchioni, e il cui risultato mi pare a una prima vista una bella linea. A volte è stupefacente per cosa si scandalizzano le persone.

  6. Giovanni dice:

    “Celebre griffe”? ROTFL!

  7. Daniele Minotti dice:

    Ogni 10.000 km. devi incrociare i capi: le braghe al posto del blazer e vicenersa, sinistra e destra e viceversa

  8. ArgiaSbolenfi dice:

    Ed io che pensavo che la linea Vecchioni fosse una cosa tipo vestiti sdruciti dignitosi ma fuori moda…

  9. Daniele Minotti dice:

    Non ci sono piu’ i cantautori di una volta..

  10. ArgiaSbolenfi dice:

    @Daniele: ottima :)

  11. Sbronzo di Riace dice:

    dopo aver letto il comunicato si può commentare solo con un me cojoni pronunciato all’Alberto Sordi

    :-)

  12. André dice:

    Quoto lo Sbronzo… è la prima cosa che mi è venuta in mente
    :-)

  13. Al dice:

    Ah ah ah, prima di ricantare la canzone per l’ultima volta, ha chiesto se poteva togliersi la giacca. Non ce la faceva più. Ora capisco. In pratica la portava per contratto…

  14. giorgio dice:

    ma è incredibile, facevano schifo gli abiti indossati da Vecchioni, tant’è vero che credevo fossero suoi…

  15. simone dice:

    mantellini veste coin

  16. Camillo dice:

    In piedi per Minotti.

  17. Mammifero Bipede dice:

    Non ho visto Sanremo, non so cosa cantava Vecchioni, né cosa indossasse… potendo avrei preferito non leggere neppure questo post (ma evidentemente non si riesce proprio ad evitare tutto tutto…)

  18. Ste dice:

    Quoto, assurdo quando all’ultima esecuzione (tra l’altro vista per caso rientrando sabato notte) ha chiesto a Morandi se “poteva togliersi la giacca perchè non ce la faceva più” :-) direi un’ottima pubblicità per Pirelli!!
    Tra l’altro aggiungo che lo capisco perfettamente: fino al 2007 indossavo calzature Pzero e le trovavo ottime e comode, oltre che robuste, ovviamente campeggiava la scritta “Made in Italy”. Poi passai ad un’altra marca per cambiare stile.
    Nel 2009 ne acquistai un nuovo paio, ma già mi parvero “cambiate” nettamente nonostante avessi preso lo stesso identico modello di quelle che già avevo, solo di un colore diverso.
    Cercai di capire meglio cosa fosse successo, finchè dietro alla linguetta lessi la laconica scritta “Made in China”.
    Da allora non compro più abbigliamento di questa marca.

  19. plus1gmt dice:

    non è un paese per vecchioni

  20. giuseppebrasil dice:

    il post vale per i commenti spassosissimi..