Visto che la bufala del barboncino svizzero è definitivamente esplosa oggi sia Repubblica che il Corriere le hanno dedicato un articolo. Il Corriere (di carta) scrive con grande vaghezza che la colpa è “del tam tam mediatico e della rete”. Repubblica (solo online) va un po’ piu’ a fondo dicendo

Quella che nelle ultime ventiquattro ore è stata diffusa anche dai principali media italiani, tv e quotidiani, sarebbe dunque una delle più grosse – e meglio riuscite – bufale mediatiche degli ultimi anni.

Dopo una rapida gita in rete direi che di scuse o smentite pubbliche fra i siti italiani che hanno sparato la bufala non ne ho trovate. Abbiate pazienza ci siamo sbagliati e’ una frase sconosciuta. Il Giornale, AGI, TGCOM hanno lasciato tutto come prima, La Zampa (sito de La Stampa) fa quasi peggio lasciando tutto come prima ma linkando a fondo pagina un altro pezzo nel quale cita una dichiarazione del sindaco del paesino svizzero e dicendo poi che e’ colpa dell’AGI. Anche TGcom fa esattamente lo stesso giochetto dando notizia della bufala in un altro differente pezzo, attribuendone la colpa all’AGI. E pensare che in rete sarebbe così semplice editare un articolo gia pubblicato aggiungendo in fondo la rettifica.

11 commenti a “La sindrome di Fonzarelli”

  1. Daniele Minotti dice:

    Ti ho scritto in privato… ;-)

  2. L1 dice:

    si vabbe’ dillo pure a noi

  3. mattia dice:

    Sindrome di Fonzarelli, già, del tutta sconosciuta al padrone di casa.

  4. L1 dice:

    apparte che e’ file not found. comunque parliamone.
    siccome siamo tutti peccatori, ci teniamo le cose come stanno? tu mattia come stai messo a peccati, sei unto dal signore? nel caso dimmelo, mollo questo blog e passo al tuo. ti voto alle elezioni, e via cosi’. oppure siamo appunto tutti peccatori quindi ogni discussione e’ inutile? nello specifico mattia, il tuo commento cosa significa: che i giornali han fatto una figura passabile dato che tutto il resto do mundo fa schifo? no dai davvero prova a spiegarmi, che pure io sono una merdaccia.

  5. mattia dice:

    L1, quando io ho sbagliato l’ho ammesso, e l’onestà intellettuale mi è stata riconosciuta anche da persone con cui mi sono scontrato.
    Ovvio, gli sbagli li fanno tutti. Ma la sindrome di Fonzarelli consiste nel non saper dire “ho sbagliato” (forse ti sei perso quell’episodio di Happy Days).
    E questa sindrome, sì, la puoi rinfacciare quando non ce l’hai tu per primo.

    Piesse: ok, mancava un accatitipi, la pagina comunque era questa:
    http://www.mantellini.it/?p=10803

  6. Davide dice:

    lazampa.it e’ il sito dove si ritrovano gli animalisti misantropi a imprecare contro l’umanita’ tutta, cosa credevi facessero?

  7. F dice:

    http://www.physorg.com/news/2011-02-reveals-journalists-internet.html

  8. Elvetico dice:

    Adesso però con ‘sta storia del “colpa un po’ anche degli svizzeri che con la loro precisione possono far credere…” mi avete rotto il cazzo. Sennò comincio io con italiani pizza mafia mandolino dolce far niente berlusconi bunga bunga ha ha ha…

  9. Francesco Madiai dice:

    “Italiano pizza, spaghetti mandolino mamma, mamma sai chi c’è è arrivato il merendero…”
    Comunque non sia mai che editino i pezzi in maniera civile: io preferirei che su tutti gli articoli online di Repubblica, Corriere o Stampa che si rivelano cantonate, ricicli o bufale ci si limitasse ad aggiungere smentita o confutazione: invece, o spariscono o li riscrivono e fosse mai una nota che dica “ci siamo sbagliati e ce l’ha fatto notare Tizio”.

  10. Propaganda pret a porter dice:

    […] storia sia del tutto falsa, come riportato dal buon Attivissimo, e come riportato un po’ meno chiaramente dalle testate coinvolte. Per la collana “I grandi classici”: Celentano sul Corriere. […]

  11. Vita di un IO » Blog Archive » Best of my feed #89 dice:

    […] Sapete che da tempo mi batto sulla mancanza di verifica delle fonti da parte dei giornali (per non parlare della mancanza dei link, dei crediti e del furto dei video…). Massimo Mantellini ci racconta l’ennesimo caso di errore mai corretto. […]