Daniela Ranieri ha deciso di sbattezzarsi e il Vicario di Roma, accogliendo la richiesta, l’ha scomunicata.
Oggi la scomunica ci indigna quando viene fulminata a medici colpevoli di aver fatto abortire una bimba di nove anni rimasta incinta dopo essere stata violentata, oppure ci può far sorridere, come in questo caso, perché ci sembra soprattutto un retaggio del passato.
Ci fu un tempo in cui la scomunica era invece un affare serissimo. Essere scomunicati nel Medioevo, quando ogni attività o manifestazione umana doveva fare i conti con il pensiero teologico e in genere con gli aspetti antropologici connessi alla religione cristiana, significava essere miseramente banditi dal consorzio umano. L’atto, già di per sé estremamente diffuso, comportava anche che chiunque avesse avuto un qualsiasi rapporto con lo scomunicato, automaticamente incorresse nella medesima punizione (non a caso un illuminato teologo vissuto a cavallo tra il X e l’XI secolo lamentava il fatto che ormai non vi fosse più nessuno che, proprio a causa dei rapporti interpersonali, non potesse non ritenersi scomunicato).
Interessante è l’intero rito che nel Medioevo era sotteso all’atto della scomunica. Mentre la parte conclusiva comportava sempre il gettare a terra una candela accesa che doveva così spegnersi ed essere poi calpestata, la parte centrale era riservata alla pronuncia di un insieme di tremende maledizioni lanciate contro il malcapitato, le quali non lasciavano nulla di intentato. Qualche esempio:
«maledictus sit vivendo, moriendo, manducando, bibendo, esuriendo, sitiendo, jejunando, dormiendo, vigilando, ambulando, stando, sedendo, jacendo, operando, quiescendo, mingendo, cagando, flebotomando [la flebotomia era all’epoca una diffusissima pratica terapeutica]….Maledictus sit intus et exterius» (la formula continua con la maledizione di diverse parti del corpo enumerate meticolosamente in un ordine che va dalla testa ai piedi).
Ovviamente non ci si dimenticava di maledire i figli, i nipoti, la casa e i possedimenti, Non mancava poi l’augurio di qualche particolare malattia (ulcere cattive, scabbia, prurito e cecità…) e quello di trasformarsi, da morti, in esca per gli animali feroci (la scomunica comportava il divieto alla sepoltura in terra consacrata). Per un certo tempo, sempre nel Medioevo, formule di maledizione molto simili vennero usate dai “pii monaci” contro coloro che tentavano di appropriarsi dei loro beni fondiari o che invadevano le loro terre. Alle maledizioni i monaci aggiungevano forme di umiliazione delle reliquie dei santi conservate nei loro monasteri, colpevoli di non averli adeguatamente protetti.
Altro dato interessante è che abbondano le testimonianze, in fonti testuali di diverso genere, di maledizioni andate effettivamente a segno.
[Alessandra]
Dicembre 12th, 2010 at 16:08
Ahahaha molto divertente davvero, ho sempre pensato allo sbattezzamento ma ora ho un motivo in più.
Dicembre 12th, 2010 at 16:29
Potresti fornire qualche fonte sull’intero rito e sulla formula per esteso? Mi pare un argomento molto stuzzicante.
Dicembre 12th, 2010 at 16:38
Mai capito gli sbattezzandi… piu’ religiosi dei religiosi…
Dicembre 12th, 2010 at 16:42
Esistono più formule. Sono reperibili nel Pontificale Romano-Germanico (ed. a cura di C. Vogel, Le Pontifical Romano-Germanique du dixième siècle, Roma 1963, I, pp.308-317).
Ne esiste un ampio repertorio, di più facile accesso, in appendice al bel volume, un classico sull’argomento, di L. K. Little, Benedictine Maledictions. Liturgical Cursing in Romanesque France, Ithaca-London 1993.
Dicembre 12th, 2010 at 16:57
chi veniva scomunicato nel medioevo poteva essere ucciso senza che questo fosse considerato reato. oppure, poteva essere rapinato di tutti i suoi averi, idea più allettante. quando fu scomunicata firenze, in tutto il mondo allora conosciuto si fece a gara a chi si portava via più soldi dei banchieri fiorentini, che avevano sedi ovunque ed erano più ricchi della corona d’inghilterra.
la scomunica era un ghiotto affare ai tempi.
Dicembre 12th, 2010 at 16:57
@ Daniele Minotti.
Sono più coerenti: se si è “davvero” religiosi veramente la religione non serve.
Dicembre 12th, 2010 at 16:58
Scusa la ripetizione
Dicembre 12th, 2010 at 17:32
Minotti, se tutti i non credenti – battezzati dai genitori per la propria fede se non per quieto vivere o conformismo – si sbattezzassero, la chiesa conterebbe molto meno in Italia. E questo mi sembra un ottimo motivo per farlo.
Dicembre 12th, 2010 at 17:49
evidenzierei 2 fatti:
1) che tutti gli italiani (la maggior parte) sono stati “arruolati” e continuano ad esserlo come “membri della chiesa”
2) che è impossibile la cancellazione dei propri dati dal listone dei battezzati. Il battesimo in quanto tale sarebbe un fatto storico (sic) che non può essere cancellato e la Chiesa vanterebbe un “diritto nativo” a conservare questi elenchi di dati, addirittura ribadito dal Garante della Privacy!
Siamo sicuri di essere nel 2010???
Dicembre 12th, 2010 at 17:53
@Atos
Penso di aver capito cosa intendi, ma, allora, la religione puo’ fare a meno della chiesa. Cosi’ sono d’accordo.
@Argia
Scusami, ma il solo fatto di essere battezzati che vantaggi porta alla Chiesa?
Dicembre 12th, 2010 at 18:04
@ Daniele.
Sì. intendevo quello, e lo penso da ateo estremamente religioso.
Dicembre 12th, 2010 at 18:06
Con la dovuta distinzione tra essere religiosi nello spirito e avere una religione nella testa…
Dicembre 12th, 2010 at 18:09
Io non ho chiesto di essere scomunicata, ho chiesto invece di annullare il battesimo che ho subito pochi giorni dopo la mia nascita. E’ una richiesta i cui effetti sono obbligatori (nessun parroco e nessun ente ecclesiastico può rifiutarsi di farlo, né ne può chiedere le motivazioni né, tantomeno, può diffondere o pubblicare l’avvenuta cancellazione dai registri dei battezzati).
Lo sbattezzo è in aumento in Europa (info: http://www.uaar.it/news/2010/08/16/secolarizzazione-non-ferma-aumentano-gli-sbattezzi-diminuisce-pratica-religiosa/).
C’è stata una giornata mondiale dello sbattezzo (http://www.uaar.it/news/2009/10/04/giornata-mondiale-dello-sbattezzo-sulla-radio-della-svizzera-romanda/)
Le motivazioni, nel mio caso, non sono ascrivibili ad una “religiosità atea” ma, al contrario, dipendono direttamente dalla mia assoluta estraneità alla Chiesa cattolica, di cui non condivido a nessun livello principi e metodi.
E occhio, Daniele, mentre noi ci beiamo della convinzione snob che se lo fai sembri più realista del re, questi continuano a dar fondo alle loro scartoffie, e portano numeri, masse, potere, a sostegno delle loro ingerenze nella vita e nella morte delle persone.
La retorica di una Chiesa che “propone ma non impone” non è accettabile, al vaglio della critica e della coerenza; ho voluto esprimere pubblicamente la mia lontananza da un mondo che è regolato da logiche di potere e propaganda che, quando ce n’è bisogno, non disdegna di ricorrere alle statistiche, che di fatto attestano l’appartenenza della maggior parte della popolazione italiana alla Chiesa.
La scomunica latae sententiae, così come l’esclusione dalle sacre esequie, è un effetto regolato dal diritto canonico dello sbattezzo stesso, a cui mi sento di rispondere tranquillamente con la pernacchia di Totò.
Dicembre 12th, 2010 at 18:37
La scomunica per chi manifesta il proprio ateismo, secondo il diritto canonico, è da considerasi latae sententiae. Il Vicario poteva risparmiare carta e inchiostro.
Dicembre 12th, 2010 at 18:46
Ma tanto li paghiamo noi.
Una chicca: al giorno d’oggi lo scomunicato non viene maledetto (cosa che un po’ mi spiace, lo ammetto), ma accadono cose del genere: una mia amica, residente a Roma ma nata e battezzata in un paesino del Sud Italia, ha fatto richiesta presso la propria parrocchia di venire sbattezzata. Il parroco, costretto dalla legge a rispondere ed esaudire la richiesta entro 15 giorni, ha invece pensato bene di andare a casa dagli anziani e cattolicissimi genitori della mia amica, che non sapevano nulla, e di minacciarli col vecchio trucchetto dell’Inferno. Dopo di che è sparito. I genitori della mia amica si sono sentiti male, la mamma è finita in ospedale, sono seguite liti e pianti, minacce di diseredarla. Fortunatamente, l’unità familiare è stata ristabilita pochi mesi fa, in occasione della morte del padre della mia amica, che ha comunque avuto diritto a uno splendido funerale cattolico.
Dicembre 12th, 2010 at 18:55
@Daniela
Perdonami, ma non credo che il numero di battezzati costituisca una vero argomento per trattative di vario genere.
Contanto di piu’ altri numeri, assai piu’ concreti.
Dicembre 12th, 2010 at 18:56
Dovrebbe insospettirti il fato che Benedetto XVI abbia modificato il diritto canonico in tema di sbattezzo, con un motu proprio, mica con una cartolina.
Dicembre 12th, 2010 at 18:58
Rispondo anche ad Argia nel post di Pannella ;-)
Non credo che una controparte politico-sociale-economica della Chiesa si faccia gabbare leggendo il numero dei batezzati.
Essere battezzati, lo sanno tutti, non vuol dire un grache’ atteso che si sa che spesso ti e’ imposto e/o che *si deve fare*.
Ecco quello che intendo.
Dicembre 12th, 2010 at 19:33
personalmente, la scomunica mi appare ridicola tanto quanto lo sbattezzo.
Dicembre 12th, 2010 at 19:42
L’essere banditi dal consorzio umano è una pratica che non è certo scomparsa con il medioevo. Se essere atei oggi è una situazione quasi diffusa, il dichiararsi apertamente tali ci espone alla diffidenza sociale. Ci sono paesi in Italia (nel Nord Italia, cosa credete?) in cui è normale sentir dire: “cosa ci vuoi fare, pensa che i suoi genitori sono atei..”, “è ateo, non capisce che così gli manca qualcosa..”. Dichiararsi atei, volersi sbattezzare, non sono atti esotici o strampalati, in una società normale sarebbero semplici affermazioni della propria dignità.
Dicembre 12th, 2010 at 19:51
io sono ateo, e non ho bisogno di sbattezzarmi per esserlo. ma comunque, se vi sbattezzate per estraniarvi dalla chiesa, che cacchio ve ne frega se la chiesa vi scomunica?
Dicembre 12th, 2010 at 20:16
come non essere d’accordo con Carlo M: lo sbattezzato fa una scelta di abiura e separazione completa dalla Chiesa, se no non chiederebbe di essere cancellato dai registri di battesimo(non per il fatto storico ormai immodificabile ma per gli effetti presenti), diversamente se la cosa gli fosse indifferente, cioè se fosse realmente assolutamente indifferente al fatto religioso cristiano e alla chiesa cattolica non gli importerebbe di comunicarlo, così se continuasse a sentirsi cattolico anche se critico, poco praticante, lontano da certe posizioni della gerarchia, etc, se poi si limitasse a diventare valdese il battesimo continuerebbe a sentirlo come giusto anche se poi frequenterebbe tutt’altra chiesa.
Chi chiede lo sbattezzomo inte fa una scelta di ateis
Dicembre 12th, 2010 at 20:21
Ma chi e’ ateo (o lo e’ diventato) come puo’ attribuire un valore al battesimo?
Come detto sopra, a me non sembra che vi siano altri effetti.
O, forse, come in certi paesini citati sopra, nel piccolo borgo di una certa cultura certe *scelte* sono cool?
Dicembre 12th, 2010 at 20:22
Dicevo fa una scelta atea o acristiana totale, anzi se lo fa spesso recependo l’input o l’appello dell’Unione anticlericali areligiosi fa una scelta anticristiana e anticattolica, legittima e rispettabile ma che prevede l’autoesclusione dalla comunione ecclesiale. Questa autoesclusione ha poi degli effetti pratici: no al matrimonio religioso, esequie religiose, sacramenti, padrinato.
Sono cose evidenti, che uno per coerenza ha già escluso da sè ma la Chiesa fa bene a ricordarle, non solo per chiarezza e rispetto, ma perchè in un Paese dove non tutti traggono sempre le dovute ze forse è meglio farlo. Poi non c’ è nessuna conseguenza civile, nessuna discriminazione legale, per fortuna il Medioevo è finito da un pezzo: la Chiesa continuerà a dialogare con questa persona se vuole, così i credenti continueranno a lavorare,abitare, parlare con lui, etc.
Dicembre 12th, 2010 at 20:26
Massimo D’Alema è diventato Premier con molti voti cattolici senza essere mai stato battezzato, il Presidente Napolitano non ha fatto battezzare i suoi due figli, ci sono fior di anticlericali incalliti che non hanno mai chiesto lo sbattezzo ma non per questo sono meno anticlericali e meno fuori dalla comunione ecclesiale. Non mi pare che il non battezzato in Italia e nemmeno lo sbattezzato sia discriminato.
Dicembre 12th, 2010 at 20:44
Pier, ha ragione Carlo M che, molto coerentemente, se ne fo@@e :-)
Dicembre 12th, 2010 at 21:41
Io sono ateo, non mi importa nulla della chiesa, ma ho l’impressione che il numero di battezzati in Italia sia un argomento molto utilizzato dalla Chiesa Cattolica nel mungere soldi dal contribuente italiano, e che lo sbattezzo sia una scelta rispettabile e sensata dal punto di vista di chi pensa che siano soldi buttati nel cesso.
Chi va in televisione a giustificare con una presunta grande maggioranza di credenti in Italia leggi che cercano di rendere molto diffcile a chi non ha i soldi per andare in Svizzera di avere figli con la fecondazione assistita sa benissmo che i cristiani praticanti i Italia sono al massimo un quarto degli adulti, dire che la percentuale di battezzati sia un argomento poco utilizzato o di scarsa importanza mi sembra ingenuo.
Dicembre 12th, 2010 at 22:29
@Pietro (porca l’oca che nome impegnativo… :-))
Tu hai delle impressioni e niente di piu’. Rispettabilissime, ma impressioni.
Personalmente, contesto l’idea che la Chiesa porti libroni di battezzati per condizionale la politica italiana.
E’ una discreta sciocchezza….
Dicembre 13th, 2010 at 03:16
Sono talmente avanti che hanno messo il riferimento alla 675 e non alla 196!!!
Complimenti vivissimi, capisco che si tratta di un’altra giurisdizione, ma cavoli, se volete farvi forti delle leggi italiane, almeno mettete quelle giuste.
@Daniele Minotti ci vedi implicazioni legali?
Dicembre 13th, 2010 at 03:28
be’, ma scusate, se uno è ateo oppure non si riconosce nei valori della Chiesa Cattolica Romana (o come si chiama) mi pare giusto che si sbattezzi. Questione di coerenza, no? Lo farei anche io se non fossi pigrissimo… non capisco davvero chi dice “ma che lo fate a fare”. Io apprezzo, bravi :)
Dicembre 13th, 2010 at 08:04
@Mat
Tanto mi interessa la scomunica che neppure avevo letto la cosa… :-)
Il problema, in realta’, e’ piu’ diffuso di quanto si pensi. Prova ad usare online la tua carta di credito con Banca Sella.
Ne avevamo parlato con dei colleghi. Secondo noi se, nella sostanza, si rispettano i diritti dell’interessato l’erroneo riferimento non incide.
Dicembre 13th, 2010 at 09:23
A me pare che farsi sbattezzare risulti essere una inutile perdita di tempo. Chi nasce in Italia è molto probabile che venga battezzato, così come chi nasce in Marocco è molto probabile che abbia una educazione mussulmana. Abiurare in un paese libero mi sembra una discreta inutilità.
Dicembre 13th, 2010 at 09:23
A me, prima della comunicazione che hai pubblicato, hanno mandato una lettera vagamente minatoria in cui dicevano che ero atteso in Vicariato per delle “comunicazioni” non meglio specificate. Ovviamente non ho risposto né telefonato al numero indicato, e una decina di giorni dopo mi hanno spedito la conferma dell’avvenuta annotazione.
Nota che con lo sbattezzo si perde anche il diritto alle esequie ecclesiastiche e non in tutti i comuni c’è la possibilità di avere lo spazio per una cerimonia laica.
Dicembre 13th, 2010 at 09:46
“con lo sbattezzo si perde il diritto alle esequie ecclesiastiche”. beh, mi sembra una conseguenza inevitabile.
cmq se la logica ha ancora un senso: un ateo non dà alcun valore ai sacramentri cristiani, di conseguenza l’ateo non riconosce il proprio battesimo, e quindi non ha alcun bisogno di sbattezzarsi.
al contrario, chi vuole sbattezzarsi attribuisce valore al sacramento, tant’è vero che vuole liberarsene (e, colmo dei colmi, s’incazza pure se la chiesa lo scomunica).
conclusione: solo chi ignora il sacramento e non si sbattezza è veramente ateo.
Dicembre 13th, 2010 at 10:15
@ Carlo M
Il punto non sono le esequie ecclesiastiche, di cui a me non interessa nulla, ma la mancanza degli spazi necessari per il commiato al defunto da parte dei suoi cari: non in tutti i comuni c’è uno spazio per questo scopo.
L’ateo o il non-cattolico ha bisogno di sbattezzarsi nella misura in cui vuole togliere voce alla Chiesa cattolica, che non può più affermare di parlare a nome del 99,99% degli Italiani come va raccontando, bensì di una fetta di popolazione che – carte alla mano – si assottiglia ogni giorno.
Dicembre 13th, 2010 at 11:14
Stra-d’accordo con Carlo M
Dicembre 13th, 2010 at 11:16
@CoB
Abbi pazienza, ma chi crede, oggi, che la Chiesa cattolica parli a nome di cosi’ tanti?
Dicembre 13th, 2010 at 11:33
daniele asserisce al mio pensiero.
un’inutile perdita di tempo da snob, senza contare alle difficoltà a cui si va incontro e a cui successivamente si richiede (vedi caso funebre).
insomma, non si ottiene niente e subito anche.
Dicembre 13th, 2010 at 13:51
ma dai, siamo arrivati a criticare la coerenza! vabbe’…
@minotti
diciamo che il potere della chiesa non si fonda sul numero dei presunti cattolici (secondo me sì), e allora su cosa?
Dicembre 13th, 2010 at 13:53
Il numero dei battezzati in Italia è di quasi l’80%, nella Spagna di Zapatero è intorno al 90% ma questo non ha impedito a Zapatero(tra l’altro battezzato anche lui) di portare avanti una legislzione in aperto dissenso e contrasto con la Chiesa spagnola che fino agli ’70 ha goduto sotto Franco di privilegi che la Dc non si è mai sognato di accordare al Vaticano.
Quindi non è lo sbattezzo o meno che cambia le carte in tavola.
Poi tutt’oggi il 50% delle coppie si sposa in Chiesa e fa pure un corso ad hoc di 6-8 serate e molte coppie non possono sposarsi in Chiesa perchè uno dei due è divorziato se non lo farebbero lo stesso.
Più del 70% degi italiani sceglie la religione cattolica come insegnamento per i figli e nelle superiori quasi mai meno del 50%, almeno il 35% sceglie l’8X1000 per la Chiesa. e’ un fatto che la maggioranza degli italiani, intorno al 65%, si dichiara cattolico ma poi su singoli punti(pillola, divorzio, etc) non condivide l’insegnamento della Chiesa ma non per questo non si sente parte della Chiesa.
Quindi anche con un milione di più di sbattezzati le cose non cambieranno molto, in compenso già oggi abbiamo più di centomila Testimoni di Geova e almeno un milione di mussulmani che non hanno diritto ad una sepolturaislamica o ad avere una moschea: fenomeno che quantitativamente lede più i diritti della mancanza di sale per i commiato laico che pure dovrebbe essere garantita.
Lo sbattezzato vuole dire alla Chiesa: “non sono più in tuo potere”, sono un tuo avversario, rispettabile e legittimo. Chi crede sa che il battesimo imprime un carattere indelebile ma che non può fare a meno della libertà della persona.
Dicembre 13th, 2010 at 14:07
@a.
Mi sembra che si dia per scontato che la gente (anzi: un interlocutore politico) sostenga l’equazione battezzato=cattolico integralista.
Che non e’ proprio vero.
Esiste uno zoccolo duro di bigottoni testoni ed ignoranti, ma si tratta di una minoranza tra i battezzati.
Dicembre 13th, 2010 at 15:35
@minotti
sono d’accordo. infatti non ho mai capito i politici più realisti del re che in ossequio certe idee vanno anche contro il loro stesso elettorato. quello che mi chiedo è: su cosa si fonda il potere della chiesa se non sul numero ufficiale dei cattolici (e sulla miopia di molti politici)? o forse, questi politici non sono così miopi e c’è qualcosa che non capisco? visto che hai detto che c’è ben altro oltre alle statistiche, pensavo che tu potessi illuminarmi :)
Dicembre 13th, 2010 at 18:53
Ci sono le istanze economiche. Mi sembrava una conclusione assodata da oltre un secolo…
Dicembre 13th, 2010 at 21:21
mah, sarò stupido io…
Dicembre 13th, 2010 at 21:42
No, sei soltanto un po’ troppo influenzato dal tuo anticlericalismo ;-)
Dicembre 16th, 2010 at 22:08
Ma per me il motivo non il ruolo del battesimo nella Chiesa (che per quanto mi riguarda è solo acqua fresca) ma il ruolo dello stesso nello stato italiano. Il battesimo vale come documento di appartenenza alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana e io NON voglio appartenere! Fine. Non è difficile da capire e non c’è voglia di rivendicare chissà che, è solo il semplice diritto al trattamento dei dati personali.
Dicembre 16th, 2010 at 23:13
Ma credete veramente a questa appartenenza (meglio: agli effetti di essa) oppure scherzate?
Dicembre 20th, 2010 at 17:36
Che io ci creda o no non ha importanza, ci crede lo stato! Sono iscritta in una associazione alla quale non voglio essere iscritta, dunque una persona razionale e coerente si disiscrive! E’ come essere socio alla coop e non volerlo essere, ci si disiscrive! Mi pare italiano c’è poco da capire! Sappiamo tutti che non cambia molto nei giochi di potere, ma è sempre meglio di non far niente! Ognuno la pensa come vuole i motivi per disiscriversi sono molti che tu li voglia vedere oppure no (ovviamente se è quello che si vuole)!
Dicembre 3rd, 2011 at 15:07
[…] i vescovi quando fulminavano le scomuniche caricate del loro bagaglio di maledizioni (se ne è già parlato) o i monaci quando, in coda ad un atto di donazione di cui beneficiava il loro monastero, […]