Anche Paypal chiude le porte a Wikileaks.

PayPal has permanently restricted the account used by WikiLeaks due to a violation of the PayPal Acceptable Use Policy, which states that our payment service cannot be used for any activities that encourage, promote, facilitate or instruct others to engage in illegal activity. We’ve notified the account holder of this action.

29 commenti a “L’elenco si allunga”

  1. Per ora rimane aperta la pagina di Facebook | Le ali della farfalla dice:

    […] sgancia Wikilieaks, Amazon se ne lava le mani e ora l’ultimo della serie è PayPal, che ha deciso di restringere l’account per le donazioni. Scelta non da poco. Per ora resiste la […]

  2. Signor Frank dice:

    Bene, molto semplice: non userò più paypal.
    E avevo intenzione di acquistare la loro carta prepagata, ma non lo farò.

  3. L1 dice:

    infatti. la parola “boicottaggio” come la vedete? si comincia?

  4. lumaca dice:

    Ho appena chiuso il mio conto Paypal.

  5. paolo de andreis dice:

    oh, a questo punto tocca iniziare a mettere giù una lista dei boicottandi

  6. valentina dice:

    Spiace in questo momento non averlo mai avuto.
    La marea sale, e visto che è quasi Natale, vale la pena incollare questo, su chi sta abbandonando Amazon

    http://www.antiwar.com/blog/2010/12/02/daniel-ellsberg-says-boycott-amazon/

  7. gennyb dice:

    brava paypal. Ottimo.

  8. alessandro dice:

    Penso che la protesta sarebbe più efficace se quelli che vogliono boicottare Amazon scrivessero una lettera simile a quella di Ellsberg per far sapere ad Amazon che smetteranno di fare acquisti da loro. Il messaggio di Ellsberg è indirizzato ad Amazon.com customer service. Ma sul sito di Amazon non ho trovato nulla che permetta di mandare un messaggio ad Amazon. Qualcuno sa come fare?

  9. wlyit dice:

    Impossibile boicottare paypal.
    Dovreste boicottare anche Ebay (proprietaria di paypal) e tutti i commercianti che utilizzano i servizi paypal per ricevere pagamenti.

    Da wikipedia: “Ogni secondo PayPal elabora pagamenti per un valore di 2.641 dollari”…

  10. Fabrizio dice:

    …cosa fate? Boicottate paypal? Sapete quanto gliene frega.

  11. Accurimbono dice:

    Fulgido esempio di garantismo

  12. nicola dice:

    Se il tenutario ha due minuti di tempo e se vuole, ecco, se ci scrivesse proprio due righe di protesta in inglese, che il mio è decisamente pessimo, noi la posteremo volentieri da questa pagina:

    http://phx.corporate-ir.net/phoenix.zhtml?c=97664&p=emailPage&rp=aHR0cDovL3BoeC5jb3Jwb3JhdGUtaXIubmV0L3Bob2VuaXguemh0bWw%2fcD1pcm9sLWlyaG9tZSZjPTk3NjY0

    Presa da qui, in basso a dx:

    http://phx.corporate-ir.net/phoenix.zhtml?c=97664&p=irol-govHighlights

    Chi invece ha un account italiano, nelle pagine di aiuto dovrebbe trovare un mdo per spedire una mail.

    grazie e ciao
    nicola.

  13. nicola dice:

    Scusate, ho sbagliato post. Appena posso cerco anche per paypal che adesso ho la figlia che mi reclama a gran voce.
    riciao

  14. pietro dice:

    Beh. Paypal incassa una percentuale su tutti i pagamenti, se il boicottaggio si espande abbastanza significa ridurne in maniera significativa i profitti, non credo proprio che paypal si contenta di rimetterci soldi.
    Tutti i commercianti che accettano paypal accettano anche le carte prepagate come postepay e quelle emesse dalle banche, idem su Ebay.

  15. Andrea B. dice:

    E’ davvero un brutto segno per il sentimento diffuso del significato di “libertà di parola”, che così poche voce dicano ad alta voce che Wikileaks ha fatto che ogni giornale *serio* dovrebbe fare, se ne avesse l’occasione.

    Intanto: addio Paypal. Addio Amazon.

  16. gennyb dice:

    boicottare come al solito non serve a nulla. Anzi, è tutta pubblicità gratuita. Io approvo sia amazon che paypal poi ognuno può fare come gli pare ma ritengo che boicottare aiuti paypal e amazon. E poi tanto lo sappiamo tutti che alla prima volta che vi servirà direte “beh dai solo per questa volta” :D

  17. Marco dice:

    Non avendo soldi per me è facilissimo boicottare chiunque.

  18. valentina dice:

    Amazon, dicono, ha solo da perdere. Dei soldi. Quindi ha ragione. Davvero non ha nulla da perdere, Amazon come chiunque altro, dall’affossamento della libertà di espressione, critica eccetera? Ovvero, per gli statunitensi, di svariati emendamenti a fondamento della democrazia? Ognuno faccia i suoi conti. E magari smetta di rompere i coglioni a Yahoo in Cina, per coerenza.

    Dimenticavo di dire chi è colui che ha scritto la lettera di dismissione ad Amazon, ovvero Daniel Ellsberg, Mr Pentagon Papers
    http://en.wikipedia.org/wiki/Daniel_Ellsberg
    http://www.ellsberg.net

    Uno dei suoi ultimi Tweet: RT @m_wolff: For less than $3 you can buy a copy of the Pentagon Papers from Amazon yet they won’t host Wikileaks.

  19. David dice:

    Perchè non facciamo una lista di chi si cancellerà da entrambi (non ho controllato, magari c’è già)

  20. Sascha dice:

    A proposito di libertà di stampa e doveri dei giornali, voi dove li state leggendo questi documenti? Direttamente da Wikileaks oppure dai giornali che ne stanno facendo riassunti ed estratti?
    Lo dico perchè noto che le uniche notizie di cui si parla sono quelle riportate dai giornali online mentre non trovo (qui e altrove) nessuno che dica, ecco, spulciando ho trovato questa cosa etc…

  21. ArgiaSbolenfi dice:

    Sasha, è vero, me lo sto chiedendo dall’inizio. Soprattutto, perché questo stillicidio? Perché non distribuire tutto l’archivio, firmato digitalmente, tramite p2p o quant’altro? In questo modo il sito non sarebbe piú un punto critico.

  22. massimo mantellini dice:

    il contagoccie dei cablo deriva dal desiderio di Wikileaks di massimizzare l’attenzione. Lo ha scritto il NYT il giorno della messa online dei primi dispacci

  23. ArgiaSbolenfi dice:

    E questo é un errore perché si puó pensare che dietro alla tempistica e alla scelta dei dispacci pubblicati ci sia una regia per destabilizzare. O almeno si legittimano questo tipo di critiche. Resto perplesso dalla mancanza di firme digitali (pur con il limite del dover garantire l’identitá di un’organizzazione che opera in modo borderline..). Ora chiunque potrebbe aprire un wikileaks.qualcosa con dei documenti falsi, no?

  24. Gamberoverde dice:

    Il bello è che alla fine non c’è nulla di scandaloso nelle “rivelazioni” di wikileaks. E poi ormai da quel che mi risulta assange è in possesso di altre due tranche di documenti riservati. Uno riguardo al pentagono. Ma dopo che avrà pubblicato anche quelli non c’è altro. Quindi penso che tra un anno non se ne parlerà più. Prossima pubblicazione in quel di maggio.

  25. Sascha dice:

    Io continuo ad essere perplesso dalla sproporzione fra eccezionalità dell’atto e pochezza dei risultati.
    Da un lato trovo che tutta la vicenda sia solo l’ennesima illustrazione dell’ideologia dominante del nostro tempo, cioè che tutto sia una faccenda di ‘informazioni’. Dall’altro mi pare che, per il momento, tutto l’entusiasmo online dipende dall’avverarsi (finalmente!) di uno di quegli scenari da film e romanzo su cui il ‘popolo del Web’ sogna da decenni finora senza risultati.

  26. Minestronedipatate dice:

    infatti il popolo del web vive per essere attaccato. Aspettano sempre tutti il lupo cattivo. Ma non è un gran vivere.

  27. rivelazioni dice:

    Se ti basi solo alle storie del berlusca posso capire, ma il resto ?

  28. diamonds dice:

    Undisclosed Desires

    http://sekretfsb.narod.ru/100.5fm/85_-_muse_-_time_is_running_out.mp3

  29. Gabriele Favrin dice:

    Essi’, non e’ stato detto mica tanto. Spionaggio ai danni dei vertici dell’ONU, disastro nucleare rischiato dal dittatore con cui l’Italia e’ in buoni rapporti, piani NATO per attaccare la Russia, sviluppi tecnologici con un potenziale enorme in Cina, giusto per citare alcune piccolezze.
    Non e’ molto… se l’orizzonte e’ il TG serale con le ultime sulla lotta di sopravvivenza del governo. Quelle son cose.
    Ma se le rivelazioni di WL sono cosi’ irrilevanti, perche’ qualcuno si agita tanto per metterle a tacere?

    Forse perche’ c’e’ il rischio che facciano RAGIONARE la gente che magari un domani mettera’ in discussione le scelte che i governi vorrebbero essere liberi di fare senza risponderne o avvallandole con campagne stampa mirate?

    A noi non fa cambiare la vita sapere certe cose. Fa pero’ cambiare il modo di pensare. E questo fa molta piu’ paura.
    L’idea di divulgare le notizie pian piano e’ ottima, serve a dal loro piu’ risalto ma sappiamo che se verranno fermati usciranno tutte.