Io ho sempre pensato che il decreto Pisanu fosse una scemenza italiana. Ne ho scritto decine di volte dai tempi della sua approvazione fino a oggi. Contemporaneamente non ho mai creduto che la sua messa in atto abbia bloccato chissà quali rivoluzioni che, se lasciate fluire liberamente, avrebbero tramutato il Molise nella Silicon Valley. Mi è sempre parsa una norma estetica ed ignorante degna della bassa cultura informatica nostrana. Oggi nell’avvicinarsi del momento della sua utile abrogazione all’unanimità, temo che il rischio concreto sia quello che un tale passo si trasformi in una santificazione di quella stessa cattiva politica che quel decreto ha generato e tenuto in piedi per anni.

4 commenti a “Il carro elettronico del vincitore”

  1. F dice:

    Ehi, se un’ottima pizza me la porta un cameriere con le ascelle puzzolenti sopporto per quei pochi secondi che si avvicina al tavolo, ma poi me la godo. La regola del turarsi il naso.

  2. alessandro dice:

    esatto ora che sta per accadere vediamo di non pensarci troppo e andare avanti

  3. alessandro2 dice:

    Mantellini,
    sono d’accordissimo con te.
    Tanto più che mi chiedo a cosa serve oggi?
    Ormai la maggior parte delle persone ha un telefono che si può connettere a Internet, i piani dati sono stati rivisti e sono scesi sotto il livello degli organi umani al mercato nero di Rio e, altra cosa da non trascurare, gli abbonati internet sono praticamente costretti ad usare gli orrendi modem/router gratuiti o cmq compresi nel canone di locazione dell’abbonamento adsl.
    Con la rete cellulare nel 2005 si navigava a 30kbit/s, oggi a 30Mbit/s. Fa differenza.
    Cadrà questa legge, ma non perché qualcuno si è reso conto che distorce delle libertà ma semplicemente perché obsoleta. Speriamo solo di non rivedere l’orrenda immagine di un rogo: il solo ricordo mi mette di una tristezza inconsolabile.

  4. Anonimo dice:

    […] CARRO ELETTRONICO DEL VINCITORE• Mantellini.it | 19 ottobre 2010 | • Vai all’articoloWI-FI, MERCATO PICCOLO MA IN FERMENTO• CorriereComunicazioni.it | 29 ottobre 2010 | • […]