Quello che si sta preparando, nel nascente mercato dell’editoria elettronica in lingua italiana, è un enorme guazzabuglio di piattaforme, cartelli e formati che non farà bene a nessuno. Ed è un peccato perchè i grandissimi ritardi di Amazon ed Apple sui cataloghi in lingua italiana sarebbero una occasione formidabile.
(via La Stampa)
Ottobre 7th, 2010 at 08:29
Dall’articolo sulla stampa:
“Si sa anche che non saranno proprio regalati: quelli Rcs, per esempio, costeranno un 30 per cento in meno dell’analogo libro su carta. Il prezzo non è considerato un problema, perché chi li acquisterà non dovrebbe farlo per risparmiare ma proprio perché preferisce questo nuovo sistema.”
Dal Corriere:
«Il prezzo del libro online – spiega Mauri – dovrebbe essere tra il 20 e il 30 per cento in meno di quello del libro cartaceo». Naturalmente senza calcolare l’ammortamento per l’e-reader, di cui esistono tante versioni di prezzi diversi e che sarà un oggetto con cui ci dovremo sempre più familiarizzare.
Un libro di narrativa oggi si attesta mediamente sui 18 Euro. Quindi un ebook dovrebbe costare intorno ai 12-14 Euro. Una follia per un oggetto zeppo di DRM e che per giunta neanche posso prestare ad un amico o rivendere come usato un domani.
Ottobre 7th, 2010 at 08:43
Probabilmente nel medio lungo il mercato ucciderà queste iniziative miopi e non gli ebook
Ottobre 7th, 2010 at 09:24
Capisco il tentativo (disperato) delle case editrici di controllare il business dopo aver speso gli ultmi 10 anni ad impadronirsi dei canali divendita. Qualcosa mi dice che alla fine finiranno asfaltati dal mercato se non cambiano registro.
Su questo poi si assomma il vizio tipicamente italico delle guerre fratricide tra gente che dovrebbe avere obiettivi comuni.
Last but not least, mi sembra che Telecom aggiunga un ulteriorire tassello di confusione alla propria definizione di mission. Mi ricorda un po’ le Poste che vendono anche i libri. Manca solo che si metta a vendere patatine e pop corn …….
Ottobre 7th, 2010 at 12:02
Non ho capito bene quali sarebbero i ritardi di Amazon e Apple relativamente ai cataloghi… che colpa ne hanno i distributori se gli editori manco prendono in considerazione di farsi un catalogo ebook o di accettare un modello agency e preferiscono fare da sé spacciugando in un settore che non conoscono minimamente e per il quale applicano schemi vecchi come il mondo?
Ottobre 7th, 2010 at 12:31
Chi può compri, legga e spenda i soldi fuori dal nostro paese. L’unica cosa che conta sono i ricavi. Io compro su amazon, play.com e dove capita l’80% delle cose che potrei comprare in Italia. Le pago meno e non ho spese di spedizione (vedi ibs…). Per i libri, quando avrò un reader, farò lo stesso. Ovviamente c’è una barriera linguistica. Parallelamente, meglio premiare iniziative intelligenti italiane, che oramai vengono solo da piccoli editori e da gruppi di coraggiosi. Quando il micro-pagamento sarà una realtà, chi si merita i soldi verrà premiato.
Ottobre 7th, 2010 at 13:13
Che il passaggio dal “fisico” all’elettronico porti un risparmio di solo 30% sul prezzo finale mi pare sia un ottimo sprone al suicidio del settore.
Ottobre 7th, 2010 at 15:30
Mi confermate che l’IVA sugli ebook è molto maggiore di quella sui libri perché considerati software e non, appunto, libri?
Se è così ne passerà ancora del tempo prima che questo mezzo abbia una possibilità concreta di affermarsi
Ottobre 7th, 2010 at 16:12
Mi trovo pienamente d’accordo con Camillo.
Che una tipografia, un distributore o una libreria faccia di tutto per opporsi è assolutamente comprensibile, ma che una casa editrice proponga ebook a solo il 30% in meno è quanto meno ridicolo.
Ottobre 7th, 2010 at 16:37
Ragazzi, rileggete la mia citazione dall’articolo de La Stampa:
“… Il prezzo non è considerato un problema, perché chi li acquisterà non dovrebbe farlo per risparmiare ma proprio perché preferisce questo nuovo sistema …”
Ottobre 7th, 2010 at 16:39
Capisco quelli con la fregola di sentirsi moderni con i loro bei libri digitali che non leggeranno mai ma che li faranno sentire più fighi di quelli che non li hanno per qualche ora, giorno o settimana ma, francamente, a quanti piace leggere, come me, non gliene può fregare di meno.
I libri di carta sono destinati ad essere spazzati via dall’inarrestabile progresso della storia? E sia, anche l’Impero Romano lo fu e con lui i tre quarti della sua popolazione – divertitevi, finchè siete in tempo…
Ottobre 7th, 2010 at 16:40
Ecco, direi che la citazione della Stampa centra esattamente il problema. Chi dice che comprerà libri digitali perchè costano meno semplicemente MENTE.
Ottobre 7th, 2010 at 16:43
Aggiungo che nel mercato dell’elettronica di consumo (e non solo) il prezzo non viene stabilito in base ai costi di produzione, commercializzazione, trasporto, dogana e quant’altro ma molto piu’ semplicemente in base a quanto è disposto a spendere un consumatore di un determinato mercato per avere quell’oggetto…
Molto tempo fa, lessi un interessantissimo articolo su P.I. che cercava di spiegare i prezzi di alcuni oggetti elettronici nei vari paesi del mondo in base ai parametri di cui sopra e i risultati dimostravano che non erano quelli i fattori dell’equazione dei prezzi.
Da qui derivano i tanti oggetti che costano 700$ e 700 Euro.
Ottobre 7th, 2010 at 16:49
Ma quanto mi costi? Indagine semiseria sui prezzi dell’hi-tech di Giovanni Arata
http://bit.ly/bkZ6sN