Farmindustria è preoccupata perchè la narrazione sui social network dei loro prodotti è in larga misura negativa. Ovviamente la colpa non è in nessuna misura loro ma della subdola capacità di penetrazione delle piazze virtuali.


Invece, l’orientamento negativo dell’informazione sui vaccini sembra condizionato soprattutto dalle “lamentele” della piazza virtuale che “dimostrano una subdola capacità di penetrazione”, come l’ha definita Ketty Vaccaro, del Censis. Secondo l’analisi della ricercatrice, sui social network “prevale il punto di vista linguistico, il linguaggio della narrazione e i fatti personali”, più o meno confermati, “vengono messi in piazza, appunto, incontrando l’interesse di lettori vulnerabili che ‘trovano’ l’informazione anche senza cercarla”.



(via repubblica.it)

22 commenti a “Gli altruisti del farmaco”

  1. Federico Fasce dice:

    Lo dicevo giusto prima in un commento su FF. Io sono da anni non vaccinato a causa di uno shock anafilattico post antitetanica. A oggi non esiste *nessuno* in grado di dirmi a) quali vaccini sono a rischio e b) se la formula nel frattempo è cambiata.
    Rimango non vaccinato e consapevole che è proprio da queste situazioni che può nascere la demonizzazione. L’unica via che hanno è fare una migliore informazione invece che piangere per i social network cattivi e brutti.

    Ma ovviamente questa non è mai un’opzione.

  2. Neuromancer dice:

    A rileggerlo ti sembra di diventare quasi un filologo, ogni loro parola sembra un trattato insondabile su la fine del gioco di massa. Mancano le gerarchie, dove tutto puoi somministrare dall’alto. La rete è “insanabile”.

  3. VilCatto dice:

    Certo le case farmaceutiche non sono mosse da altruismo; sappiamo bene però quanto sia facile per il web (ed in particolar modo per i social network) fare da cassa di risonanza per qualunque tesi, anche quelle che si dimostrano bufale evidenti alla prova dei fatti.

    Non posso non essere anch’io preoccupato del rischio che chi si informa su rete su temi delicati come quelli della salute possa essere tentato di fare diagnosi e terapie “fai da te”, con le prevedibili conseguenze. Ciò vale anche per la scelta di NON seguire le terapie indicate dalla medicina tradizionale; la morte della ragazza fiorentina, diabetica curata con vitamine da una sedicente maga, ci offre un esempio lontano dalla rete.

    D’altro canto la rete consente di smascherare molte magagne delle major, vedi il flop della recente influenza suina, sparita dai media tradizionali.

    Io non ho la soluzione. Ci servirebbe una ampia alfabetizzazione della popolazione, ma per come procede oggi la scuola su questi temi (come su tutti gli altri del resto)…

  4. pasquino dice:

    “lettori vulnerabili che trovano l’informazione anche senza cercarla”… stanno parlando della tv, vero? ;-)

  5. /V dice:

    Dal testo riportato mi pare di evincere che nodo della lamentela sia che in rete prevalga l’aneddotica sulla statistica, e che le lamentele di certi hanno piú visibilitá di eventuali opinioni positive.

    Non mi pare niente di cosí malizioso nè trascendentale.

    Il primo commento a questo post ne da un assaggio minimo.

  6. valentina dice:

    la statistica si fa anche se non soprattutto con l’aneddotica, i trials si fanno sui pazienti, e non so se sia solo un problema di opinioni positive vs negative.
    medicina, farmaceutica, epidemiologia ecc si formano sull’esperienza delle persone in carne ed ossa, poi la comunicazione si interrompe, e non funziona il flusso contrario, con case farmaceutiche ma anche singoli medici che smettono di coinvolgere i pazienti nelle scelte che direttamente li riguardano. la storia dello choc anafilattico da vaccino qui sopra mi sembra esemplare. la gente (i pazienti sono solitamente ben informati, o almeno cercano di esserlo, sulle loro patologie) cerca semplicemente di arrangiarsi nel reperire o scambiare informazioni, poi può scivolare nell’arroganza, ma è un’arroganza non molto diversa da quella che già hanno di fronte.
    quindi: imparassero a comunicare, invece di stracciarsi le vesti.

  7. alberto dice:

    Perché, la locandina cartacea strillata davanti a tutte le edicole della città che dice “Muore dopo aver mangiato un piatto di vongole” non è anedottica? Almeno sulla rete puoi subito cercare informazioni analoghe o contrarie. Significativo (o forse solamente anedottico) che gli esempi riportati da VilCatto sono uno di una ragazza fiorentina che non si era informata in rete e l’altro di una bufala “smascherata” (sia pure col determinante contributo di una ministro polacca) proprio dalla rete. Avere informazioni dalla piazza virtuale è come raccoglierle dal pollivendolo o dalla parrucchiera, ma con in più la possibilità di verifica. Detto questo, nel post viene citata una ricercatrice del Censis, non una portavoce delle case farmaceutiche (anche se i toni che usa sembrano poco imparziali).

  8. Muttley dice:

    la statistica si fa anche se non soprattutto con l’aneddotica

    Dio mio cosa mi tocca leggere! La statistica è un’applicazione della matematica che studia i fenomeni su media/grande scala (i trials scientifici o li fai su decine/centinaia di individui o non hanno senso) e ha delle regole per il trattamento dei dati maturate per decenni. L’aneddotica e smettere di prendere l’aspirina perché la cugina della cognata della mia parrucchiera una volta ne ha prese due compresse e gli è venuta una diarrea fulminante.

    La rete è favolosa perché ognuno è libero di esprimere la propria opinione, però le opinioni non hanno tutte lo stesso peso.

  9. IcoFeder dice:

    A me sembra notevole il passaggio “Invece, l’orientamento negativo dell’informazione sui vaccini sembra condizionato soprattutto dalle “lamentele” della piazza virtuale”… Non c’entrano nulla tutte le scemate dell’anno scorso A H1/N1, vero? L’OMS ha ammesso l’errore dopo aver letto 2 blog…

  10. federica dice:

    L’articolo non parla di farmaci in generale, ma di vaccini.
    A proposito dei vaccini circola in rete (e non solo) una grande teoria del complotto che li vorrebbe colpevoli di autismo e altri mille mali. Teoria tutta da verificare.

    La preoccupazione di Farmindustria è a mio avviso legittima , ma indirizzata al “nemico” sbagliato, che non è la “rete” ma sono l’ignoranza e la disinformazione.

    E’ giusto dubitare di chi ha interessi economici sulla salute, ed è altrettanto giusto verificare attentamente l’efficacia e i pericoli di un medicinale, ma questo rigore deve essere applicato anche alle teorie cospirazioniste.
    Tipicamente sono propagate dalle stesse persone che vedono UFO in ogni foto sfocata e scie chimiche in ogni aereo che decolla, quindi anche una ragionevole obiezione su una casa farmaceutica finisce (purtroppo) per essere poco attendibile in bocca alle queste persone.

    Un pò come la favola di “al lupo, al lupo”.

  11. valentina dice:

    @muttley mi sono spiegata male, vero. diciamo: la somma di migliaia di aneddotiche. era solo per dire che la storia della medicina non la fanno solo i medici, e infatti nei comitati etici, per fare un esempio, non siedono solo loro.
    e smettere di prendere l’aspirina perché la cugina della cognata della mia parrucchiera una volta ne ha prese due compresse e gli è venuta una diarrea fulminante non è aneddotica, è idiozia.

  12. pietro dice:

    Sinceramente penso che la risposta più sensata sia quella di Francesca, con una piccola postilla, che i genitori che rifiutano di vaccinare i figli o li curano con presunte medicine alternative nel caso questi si amalino gravemente o muoiano per mancanza di cure adeguate ( come è successo più di una volta ) debbano essere considerati penalmente perseguibili.
    Perchè la libertà senza responsabilità personale non esiste.
    Nel caso poi dei vaccini chi non si vuole vaccinare e ne paga le conseguenze personalmente non merita poi molta considerazione, basta che non pretenda di imporre a nessuno la sua poco ragionevole scelta di vita.
    Effetivamente poi molte critiche ai vaccini sono frutto di pura ignoranza, per esempio c’è il mito del mercurio nei vaccini , considerato pericolosissimo, mentre qundo lo stesso mercurio si trova nei pesci in quantità molto maggiori non si preoccupa nessuno, facendo 4 conti con una dose di vacino si assimila tanto mercurio quanto quello che si trova in 1 Kg di pesce del mediterraneo.

  13. unit dice:

    secondo me il problema messo in evidenza è che in rete si trova tutto e il contrario di tutto (forse un po’ più di contrario), e non tutti hanno le competenze per distiguere le informazioni affidabili da quelle non affidabili, sopratutto in campo scientifico e quindi anche medico, dove ci sono fatti oggettivi e le opinioni contano di meno.

    Quello che voglio dire è che mentre i blog e i social network hanno un senso finchè si parla di politica o di ristoranti o di telefonini , in campo medico a che servono se non a fare danni? Tutti quelli che non sono morti dopo un vaccino dovrebbero fare un post sul fatto che sono vaccinati e vivi?

  14. pietro dice:

    Basterebbe essere vissuti negli anni 60 e conoscere alcune delle migliaia di persone che a causa della poilomelite erano rimaste paralizzate (dai 4000 agli 8000 casi all’anno negli anni 50) e CASUALMENTE accorgersi che i casi da quando c’è il vaccino si sono azzerati, mentre i casi di danni dovuti alla vaccinazione documentati si contano sulle dita di una mano.

  15. Domiziano Galia dice:

    Credo si dovrebbe distinguere tra le vaccinazioni “classiche”, come quello per la poliomelite a cui accenna pietro, e quelle stagionali dovute all’influenza. Sembrava che il mondo sarebbe stato spazzato via dall’H1N1 e invece. Su Wikipedia, per quel che può valere, sta scritto che l’OMS avrebbe ammesso di essere stata influenzata dalle case farmaceutiche quando ha dichiarato lo stato di pandemia.

  16. Roberto dice:

    Di formazione scientifica, qualche anno fa un amico mi ha fatto leggere un libro ben poco conosciuto, “AIDS, Il virus inventato” di Peter Duesberg.
    Una tonnellata di dati e fatti scientifici per convincere anche il più scettico.
    Da allora considero l’epidemiologia moderna (quella post anni 80) come pura stregoneria e non mi stupisco più del fatto che non si sia trovata nessuna cura alle malattie recenti tipo AIDS, mucca pazza, SARS etc.

  17. gino dice:

    http://medbunker.blogspot.com/
    qui ci sono dei begli articoli sul complottismo dei vaccini, quindi non è che federfarma abbia tutti i torti.
    per quanto riguarda duesberg vorrei dire un po’ di cose, quel libro è molto interessante e a differenza di tutte le tesi complottiste ha fior fior di specialisti dietro, però quel libro è vecchio, dovrebbe essere degli anni 90, non so, ma credo che da parecchio tempo ripetono sempre le stesse cose e non propongono novità nelle cure. Mentre la medicina ufficiale ha fatto dei bei passi avanti, e l’azt il farmaco accusato nel libro si dovrebbe usare molto di meno nella terapia (e quello magari è un riconoscimento che va fatto a duesberg). Ma una delle prove della fallacia della tesi di duesberg credo che sia quello che è successo in sudafrica, mbeki ha appoggiato la sua tesi, ha boicottato la cura con gli antiretrovirali e c’è stato un boom di infezioni nel paese.

  18. Gianluigi dice:

    Quando ho sentito la notizia questa mattina alla radio, ho sentito anche che per contrastare questa situazione mediante la pubblicazione di un libro bianco. Un’idea fantastica. Vogliono contrastare le opinioni che circolano sui social network, non facendo scrivere degli esperti sui social network stessi, ma scrivendo un libro. Non riesco a decidere se si tratta di un’idea intelligente o di un’imbecillità.

  19. arbaman dice:

    A proposito di complottismi:
    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201010articoli/59030girata.asp

  20. Marcello dice:

    Le tesi di Duesberg non hanno alcun valore scientifico e sono state definitivamente accantonate come fantasie poco credibili.

  21. valentina dice:

    E i forum di persone sieropositive e non che discutono di Hiv e Aids sono uno dei migliori esempi di come la rete possa servire come luogo di scambio orizzontale (ma non solo) di informazioni su terapie, prevenzione e sostegno.

  22. rafaeli dice:

    che post beppegrilliano.