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Set
Su Prima Comunicazione interessante intervista a Paolo Madron che sta per “dare alle stampe” Lettera 43, un vero e proprio giornale online con grande redazione ed ingombranti finanziatori. La rete ha molto bisogno di nuovi progetti editoriali ed insomma, sinceri in bocca al lupo.
“Noi stiamo mettendo in piedi un vero quotidiano online come Corriere.it o Repubblica.it. Certo con una diversa forza di brand. La grafica è stata studiata dalla web agency milanese Bbj, la stessa di Dagospia.”
Non per fare il processo alle intenzioni ma Dagospia è uno dei siti web più brutti della storia.
Settembre 27th, 2010 at 11:43
Un pugno nell’occhio pixel dopo pixel.
Settembre 27th, 2010 at 12:07
che poi è la versione italiana del più disordinato (a mio avviso) Drudgereport.
Settembre 27th, 2010 at 12:15
Inorridisco alla notizia che Dagospia è stato progettato da una web agency (così, proprio scritta all’inglese).
Settembre 27th, 2010 at 12:51
tra Dagospia e Lettera43 c’è un abisso. I giornalisti.
Settembre 27th, 2010 at 13:51
straquoto Tumy. non è solo questione di estetica, quando si raggiunge un design così confusionario si tratta di usabilità assente :)
Settembre 27th, 2010 at 13:58
Certo se il riferimento e’ dagospia … stiamo messi bene
Settembre 27th, 2010 at 14:36
ma una cosa mi stupisce: 3,5 mln di € di capitale sociale per un giornale on line? non per sminuire la cosa, ma pensavo un giornale on line fosse un’impresa agile e snella..
poi: nessun riferimento a ilPost: ignoranza grave, visto che parliamo di giornalismo on line o voluta malizia contro un ottimo competitor ? o ancora si inseriscono in due scenari di mercato differenti? mah..
Sono curioso di vedere. Dagospia, comunque, è orribile, come grafica, concordo.
Settembre 27th, 2010 at 14:54
Bah, non riesco a togliermi dalla testa che sia l’ennesimo giornale portavoce di qualcuno
Settembre 27th, 2010 at 15:39
@trentasei: il post non produce nessun contenuto giornalistico proprio.
Settembre 27th, 2010 at 16:11
Ma dai che ragionamenti.. sono gli editori che si scelgono la grafica… Dagospia rappresenta lo stile di D’Agostino.. aspettiamo Lettera43 e vediamo..
Settembre 27th, 2010 at 16:26
Drudge Report, secondo Jason Fried (il fondatore di 37signals), è uno dei siti disegnati meglio del web.
http://37signals.com/svn/posts/1407-why-the-drudge-report-is-one-of-the-best-designed-sites-on-the-web
Anche se è brutto, il sito di Drudge è un capolavoro dal punto di vista estetico, dice Fried. E non sbaglia.
Quindi, si ispira a quel sito, anche Dasgospia non sbaglia.
Settembre 27th, 2010 at 17:03
Secondo me ci vorrebbero più f°t°.
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Settembre 27th, 2010 at 17:09
Concordo con Claud Bohm…ed aggiungo: sono tutti bravi a farsi il blog con WordPress. Ciò che conta nel web sono i risultati e dagospia fa un numero di accessi sbalorditivo…è questa la differenza tra chi si rivolge ad un’agenzia e chi si affida al sito preimpacchettato fai da te, l’importante è esserne consapevoli…con buona pace per tutti.
Settembre 27th, 2010 at 19:36
quando usci “il fatto” mi ricordo i lunghi ed estenuanti commenti degli esteti della grafica, inorriditi dalla bruttezza del nuovo giornale. dopodiché il fatto ha avuto un gran successo, in barba alle regole della grafica, o forse proprio grazie al suo stile grafico irregolare.
dove si dimostra che bellezza (ammesso che esistano dei canoni oggettivi) ed efficacia non sempre vanno a braccetto. e tutto dipende dal messaggio che si vuole dare.
Settembre 27th, 2010 at 20:32
bha, speriamo bene allora! :D
Settembre 28th, 2010 at 08:29
Io ho lavorato al manifesto, una grafica geniale, pensata per ragazzi che non avevano mai fatto i giornalisti.
Tanti anni dopo il Foglio ha copiato quella prima grafica del 1971.
Sul web accade lo stesso, tutti copiano e pochi fanno cose originali ma alla fine contano le notizie come La 7 di Mentana dimostra: rifatta la grafica ma riempita delle notizie che gli altri tacciono.
E quindi basta aspettare e si capirà perché e per chi sono stati messi 3 milioni di euro nel progetto.
Settembre 28th, 2010 at 15:43
Scusate, ma Il Foglio non ha copiato (tributato?) il WSJ?
Settembre 28th, 2010 at 21:25
Auguri. Ma forse l’unico modo di differenziarsi con successo sarebbe stato (ora che c’è “Il Fatto”) il giornalismo d’inchiesta, piuttosto che rincorrere Repubblica e Corriere.
Settembre 28th, 2010 at 21:45
[…] (commento di Carlo M trovato qui) […]