Camillo Miller di TheAppleLounge ha parlato con la Prof. Dianora Bardi del Liceo Lussana di Bergamo dove è in corso una delle prime sperimentazioni italiane di didattica con ebook e iPad.

Lo scopo del Progetto è quello di verificare se l’utilizzo di strumenti mobili e versatili di lettura e rielaborazione, come ebook reader e iPad, possa rappresentare un reale fattore di innovazione metodologico-didattico, affiancando e/o sostituendo i tradizionali libri di testo, nonché incidere sulla motivazione allo studio, sul processo di apprendimento e, in particolare, agevolare l’acquisizione di specifiche competenze di lettura e scrittura.

15 commenti a “Scuole digitali”

  1. Marso dice:

    Ma infatti il tempo che i seguaci di Steve Jobs passano con i loro giocattoli si chiama “ore di religione”.

  2. soloparolesparse dice:

    alleluja

  3. Antani dice:

    Massimo, non ti sembra che ci sia un disperato bisogno di protocolli aperti, e che la pubblica amministrazione italiana (come di qualunque altro paese) dovrebbe farsene sostenitrice?

  4. ArgiaSbolenfi dice:

    “Una delle parole chiave, mi ha spiegato la prof. Bardi, è “classici”. Gli insegnanti hanno l’autonomia di strutturare il programma dell’anno scolastico come meglio ritengono (seppur entro le linee del ministero) e volendo possono anche fare a meno dei libri di testo”

    A questo punto non capisco più le polemiche annuali sul caro-libro di scuola. Oppure, si tratta solo di aspettare che gli editori si siano attrezzati con i DRM per gli ebook scolastici..

  5. jimmi dice:

    Sulla ML del LUG di Bergamo si era aperta una discussione in proposito, e le perplessità maggiori sono state:
    – Ma in questo caso l’iPad non è il classico cannone per sparare agli uccellini? Per leggere i testi un generico eBook reader dai costi più contenuti non avrebbe servito meglio la causa, liberando risorse per altri pregevoli scopi?
    – Ma senza un’innovazione metodologica l’iPad non rischia di complicare la didattica? Per dirla con le parole del buon Ivo in ML: “Il mio sogno: vedere su uno schermo un modello fisico termodinamico, una reazione chimica, una cellula in evoluzione, un simulatore per l’analisi di funzioni, insomma l’applicazione di tecnologie di animazione e multimedialità a materie tecniche, che sicuramente ne possono guadagnare. Per realizzare un “libro” di questo genere, con un alto numero di contenuti multimediali e di vera qualità didattica i costi salgono in modo spropositato… tanto è vero che le poche iniziative a disposizione sono spesso di volontariato. La trasposizione di un semplice testo informato elettronico mi affatica la vista e non mi porta alcun reale contributo.”

  6. Giancarlo dice:

    Staremo a vedere. Certo che di precedenti tentativi di informatizzare la scuola ce ne sono stati a bizzeffe e sono finiti tutti malamente.

  7. Dario Salvelli dice:

    Di recente ho segnalato dei progetti che credo siano meno sofisticati ma servano ugualmente come l’eee pc per ogni alunno dei primi anni.

  8. Sir Robin dice:

    Il reale contributo è quello economico (e-ink, non certo iPad). Prima camminare, poi correre.
    Poi le scuole non hanno i soldi per la carta igienica, figuriamoci per l’e-paper …

  9. Ste dice:

    Peccato solo che i suddetti responsabili abbiano omesso di dire che il primo giorno di scuola, gli studenti del Lussana si sono presentati in classe con il loro bell’Ipad ma…….. qualcuno si sia dimenticato che è necessaria una connessione wi-fi per utilizzarli, di fatto la sperimentazione è stata sospesa per alcuni giorni per permettere di risolvere i “fattori tecnici”.
    I 3 mesi di chiusura estiva probabilmente non erano sufficienti per prepararsi a questo evento! Ah, il sabato prima sono passato davanti al liceo, se me lo dicevano mi fermavo io 15 minuti a configurargli la rete con relative protezioni.
    Poi conoscendo le scuole bergamasche, gli Ipad avranno vita breve, non credo che la situazione sia migliore nel resto del paese, ma tra spintoni+cartelle lanciate per la classe+pulmann e treni sovraffollati+furti+camminate sotto acqua battente e neve, dò tempo a questo progetto giusto un quadrimestre di vita, poi magari verrò smentito ma ho il sospetto che siano ben altri i problemi da risolvere – prima di tentare il salto tecnologico.

  10. turycell dice:

    Soldi buttati al solo fine di ottenere un po’ di notorietà IMHO. :-(

  11. Sergio dice:

    Nella scuola media del mio paese sono installate da un paio di anni le LIM (Lavagna Interattiva Multimediale).

    Si tratta di un mezzo eccezionale per catturare l’attenzione e spiegare: pensate anche solo alla differenza tra una lezione di geografia fatta su un planisfero e una su Google Earth.

    Certamente si tratta di una evoluzione nella didattica: i professori per utilizzare questi strumenti non solo devono apprendere le basi tecniche ma devono riscrivere tutte le lezioni attorno a questi nuovi strumenti multimediali (altrimenti si troverebbero a scrivere su una lavagna come se avessero un gessetto).

    Certamente l’aver lasciato a casa dei precari ventenni e non aver mandato in pensioni i professori di ruolo prossimi alla sessantina non è il miglior modo per modernizzare la scuola.

  12. Macraiser dice:

    Open Source sarteme addosso.

  13. stefano dice:

    Scegliere un metodo e lasciare che la sostanza dell’insegnamento sia flessibile mi sembra buono. Evita il nozionismo.

  14. piovedisabato dice:

    tutti con sto open source, ormai è diventato un mantra. Peccato che Open Office a parte, il resto del panorama (vedi linux) sia piuttosto desolante a livello di interazione ed usabilità concreta.

    Molto interessante questo progetto. Solo uno dei tantissimi che si stanno propagando a macchia d’olio, soprattutto negli USA ovviamente.

  15. iced dice:

    @ piovedisabato

    Scusa, ma hai mai provato Ubuntu? Giusto per dire, eh! :-) E il resto del panorama ha degli altri sw eccellenti, come Firefox e Thunderbird, VLC… ma sto andando OT.

    Per quanto riguarda l’usabilità di iPad poi, me l’ha fatto vedere oggi un amico: non è ancora riuscito a capire come fare una ricerca di un testo in una pagina web (non è uno scherzo). La stessa cosa gli capita se ha un documento in PDF. Ma magari con la prossima versione…