Oggi Enzo Boschi Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, arrabbiato con i giornalisti, ha detto
“non si capisce più niente e potremmo smettere di informare sulle scosse. Ancora non ho deciso, la cosa è un po’ delicata e devo sentire la Protezione civile, ma forse smettiamo di informare e restiamo nel mistero: spegnamo il sito e tra 15/20 giorni ci riparliamo”
Boschi mi pare dimentichi due cose, che l’INGV non è suo (e non è nemmeno un istituto privato) e che in rete ci sono numerosi altri sistemi di monitoraggio dei terremoti in tempo reale che offrono servizi per lo meno simili a quello dell’INGV. Ma a parte questo l’ipotesi di offire meno informazioni piuttosto che più informazioni è come sempre una idea sciocca e perdente. Dare più informazioni e preoccuparsi di spiegarle meglio è il miglior antidoto (l’unico in verità) alla sciatta riduzione giornalistica. E magari, intanto che si ragiona su questo, si potrebbe decidere anche di offrire ai cittadini un sito web che non assomigli alla mia homepage su Geocities nel 1997.
Settembre 6th, 2010 at 20:54
Totalmente d’accordo.
Settembre 6th, 2010 at 21:24
Ma in fondo, Boschi
e’ quello che lancio’ negli anni 80 l’allarme terremoto in lunigiana, con tanto di evacuazione della popolazione e seguente figura di ….
Settembre 6th, 2010 at 21:31
Eccellente, la home page su Geocities. Dovrei averne avuta una anche io, ma è passato talmente tanto tempo.
Per quanto riguarda l’informazione sui terremoti è evidente che se decidono di toglierla ciò accade perché non sono in grado di gestirla e credono che l’oscurantismo possa essere una soluzione; anche quando ormai credo che siano tutti capaci di distinguere una percentuale probabilistica, a parte coloro che denunciarono i meteorologi per aver sbagliato le previsioni.
Magari anche coloro che avevano previsto una pandemia dell’aviaria o della suina. Hanno procurato un bell’allarme, o no?
Ogni tipo di previsione, oggi, è probabilistica e credo che la maggior parte delle persone abbia gli strumenti per capire il concetto (se gli pare, conviene, o è intellettualmente onesta).
Settembre 6th, 2010 at 22:00
Invece di pensare ai giornalisti che in Italia per la maggior parte non sanno nemmeno per quale motivo si ritrovano a scrivere su un giornale per parlare di gossip e cronaca sismica, pensate a sensibilizzare le persone sulle condizioni fatiscenti delle proprie abitazioni: le case dopo 50 anni sono da ristrutturare o meglio ancora da demolire! Questo lo sapevano persino gli uomini delle caverne invece qui in Italia si pensa a compilare moduli per acquistare l’automobile nuova a rate…
Settembre 7th, 2010 at 07:23
Le case costruite BENE e durano molto più di 50 anni, bisogna fare la manutenzione, ovviamente. Poi sui giornalisti, certi giornalisti, sono d’accordo con Diego. Ma il problema è la “ggente” quelli che credono ai Giuliani, agli oroscopi e hanno Minzolini come fonte di informazione.
Adesso vado a seminare l’insalata che la luna è proprio quella giusta.
Settembre 7th, 2010 at 07:55
Beh, in fondo Boschi di allarmismo ne sa qualcosa, visto che è quello che ha annunciato che le 2 torri a Bologna crolleranno perché ci passa vicino l’autobus.
Settembre 7th, 2010 at 07:56
@Diego
Dopo 50 anni demolire tutte le case???
Come annientare il turismo in Italia
Settembre 7th, 2010 at 09:10
Non saranno 50 anni “esatti”, ma il cemento armato (principale tecnica costruttiva in Italia) ha un periodo di “vita”… passato quel termine il materiale decade perdendo – a seconda dei casi – elasticità o resistenza.
Boschi, criticabilissimo per altre faccende, si lamenta di dover perder tempo a dare spiegazioni su cose che non gli competono e che riguardano aspetti non scientifici della materia.
Settembre 7th, 2010 at 09:16
Il problema è sapere se una casa è stata costruita bene.. in un paese di specchiata onestà e trasparenza come il nostro. Tempo fa c’era stata una proposta per realizzare una specie di scheda dell’edificio, per definirne le caratteristiche e la storia dalla costruzione.. sapete che fine ha fatto?
Così ci si indebita per 30+ anni senza sapere esattamente cosa si è comprato, e magari si passano ore a studiare le caratteristiche del gadget o dell’automobile che verrà cambiata nel giro di pochi anni..
Settembre 7th, 2010 at 09:21
Sciocchi sono più che altro quelli che parlano di argomenti scientifici di cui non sanno una mazza, e ci costruiscono sopra un processo perché bisogna dare una risposta ai cittadini. Anche quando i cittadini vengono abbindolati dai ciarlatani.
Anche in questa vicenda l’italia si sta rivelando un paese destinato a cadere nel terzo mondo: ci sta un po’ ovunque che la gente ignorante in scienza prenda i forconi. Quando però sono fiancheggiati da magistrati e giornalisti, allora quel paese è definitivamente andato a male.
“””Dare più informazioni e preoccuparsi di spiegarle meglio è il miglior antidoto (l’unico in verità) alla sciatta riduzione giornalistica.”””
Caro mio, prenda venti giornalisti, gente che scrive su giornali importanti, neh. Li metta in una stanza e spieghi loro qualcosa di scientifico, anche solo il concetto di come funziona la scienza. Ne uscirà piangendo.
Oltre al fatto che al giornalista scrivere la verità non interessa, perché non vende e non provura click.
I giornalisti preferiscono dare voce a bufalari e ciarlatani. Le loro stupidaggini sono facili da capire, creano un caprio espiatorio e attraggono lettori.
L’unica reazione che si può avere a questa decisione è una standing ovation.
Settembre 7th, 2010 at 10:08
Ma, scusa, cosa c’entra il sito? Sai, di solito gli scienziati lavorano e pensano ai contenuti. Il servizio che offrono ai cittadini è quello. Stiamo parlando di scienza, non di merendine.
Siamo alle solite: uno chiede di non travisare i dati e gli criticano il sito. Non capisco il nesso.
E poi:
In base a quello che vedo l’INGV le cose le spiega benissimo. Sta anche a chi legge sforzarsi di capire. O almeno, se non ci si arriva, chiedere.
Settembre 7th, 2010 at 10:26
[…] “lasciamo parlare chi ha finito la terza elementare“, ecco invece di dire queste cose se ne escono con titoli di dubbio gusto, e dicendo pure che è un’idea […]
Settembre 7th, 2010 at 10:41
Io ho sempre avuto un debole per i siti accademici in html 2.0 ..
Settembre 7th, 2010 at 14:49
boschi rappresenta benissimo l’elite barona e trombona accademica italiana. non perde occasione purche’ si parli di lui e delle sciocchezze ingiustificate che racconta.
con la vicenda di bologna qualunque altra persona, in un paese serio, ci avrebbe rimesso il posto. Invece qui no. e’ tutto un gigantesco processo del lunedi, a cui qualche anno fa la magistratura ha concesso completa immunita’ poiche’ universalmente accettata la mancanza di credibilita’
Settembre 7th, 2010 at 16:44
Io invece vorrei ricordare i precari che lavorano all’INGV:
http://precariatingv.wordpress.com/
Settembre 8th, 2010 at 11:39
replicare a boschi criticando il sito dell’INGV è davvero prova di maturità.
boschi sarà pure un trombone, ma se capita che dopo il terremoto dell’aquila qualcuno rinvii a giudizio la protezione civile per omicidio colposo plurimo e lesioni gravi.. beh forse allora boschi non ha tutti torti.
Settembre 9th, 2010 at 08:54
@Carlo M
Boschi è indagato tanto quanto bertolaso, non capisco il tuo punto.
Detto fatto, comunque:
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/09/09/news/i_sindaci_dell_appennino_contro_la_censura_dei_terremoti-6889150/
Settembre 9th, 2010 at 10:11
[…] tema: luca de biase, mantellini bertolaso, boschi, giuliani, istituto geofisica e vulcanologia, […]
Settembre 9th, 2010 at 12:10
Sulle indagini per il terremoto dell’Aquila e figuraccia agli occhi del mondo civilizzato consiglio il seguente link:
http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=shaky-grounds