Apple’s new privacy policy contains a small new paragraph of big importance: it gives the company license to store “the real-time geographic location of your Apple computer or device” and share it with “partners and licensees.” As if we haven’t had enough privacy kerfuffles of late.
Apple goes on to assure customers in the remainder of the new clause that location data is “collected anonymously in a form that does not personally identify you.” Still, there seems to be no effective method of opting out of the data storage and sharing, as you’ll need to agree to the new terms and conditions before downloading new apps or any media from the iTunes store
(mashable via alfonso fuggetta)
Giugno 22nd, 2010 at 18:50
talmente spioni che ti avvisano di tutto, prendono le informazioni in maniera anonima e ti danno la possibilità di non distribuire i tuoi dati. A differenza di altri che ti passano con la loro macchinotta vicino casa e tiran su di tutto e di più.
Giugno 22nd, 2010 at 19:37
oo.apple.com Pagina da visitare con un dispositivo dotato di iPhone 4 per fare l’opt out dalla raccolta di dati personali da parte di iAds.
Quella modifica della privacy esplicita in legalese quello che fanno servizi come Find my iPhone.
Giugno 22nd, 2010 at 19:38
Errata Corrige: “dispositivo dotato di iOS 4” of course.
Giugno 22nd, 2010 at 20:20
opt out eh? suvvia…
Giugno 22nd, 2010 at 21:41
In pratica se un iphone-dotato si trova vicino ad un grande negozio, gioielleria, ecc. gli arriva il gentile invito ad acquistare lì?
Giugno 22nd, 2010 at 22:07
Io poi un servizi del genere li gradisco. Aumenta e di molto l’usabilità del dispositivo. I servizi sono numerosi e mi arrabbierei se in nome della privacy ne venissi privato. Da Apple o da chicchessia.
Giugno 22nd, 2010 at 22:10
@Piove – De gustibus: pensa che c’è gente che gradisce farsi frustare e si incazza se le frustate non sono abbastanza energiche. :)
Giugno 22nd, 2010 at 22:18
eh appunto, i sostenitori della privacy estrema son gente strana :) lol
scherzi a parte: io ho voluto rigirare la frittata (e Minotti sa bene che son abile nel farlo) per far capire che se uno vuole offrire determinati servizi è chiaro ed evidente che deve andare incontro a cose di questo tipo. Poi sta a quel soggetto esser chiaro e offrire la possibilità di scegliere. Cosa che mi pare Apple faccia anche se mantellini potrà obbiettare “la maggiorparte delle persone non si interesserà mai di una cosa chiamata opt out” e ok ci sta. Ma per determinati servizi mi sembra l’unica via. Sul fatto che poi bisognerebbe essere più chiari possibili su quello che l’utente sta mandando (seppur in forma anonima) sono d’accordo, ma estremizzare il discorso dicendo che tutto ciò che riguardi la diffusione dei propri dati sia un male assoluto o sia sempre da condannare o schernire beh quello mi pare eccessivo.
Giugno 22nd, 2010 at 22:29
Beh, dovrebbe essere una scelta consapevole, e in questo caso non direi.
Giugno 22nd, 2010 at 23:07
Sono filosofie, ogniuno si può mettere comodo dove crede:
http://theoatmeal.com/comics/apple
Giugno 22nd, 2010 at 23:59
@ste
“ogniuno”??? Nooo!!! ;-)
Giugno 23rd, 2010 at 06:46
@ Piovedisabato: “Noi consideriamo la privacy in modo diverso da altri colleghi della Silicon Valley […] vogliamo che ogni volta sia chiesto agli utenti il permesso di usare dati personali, facendo sapere con esattezza che si farà con quelle informazioni” – Steve Jobs, podcast del D8, minuto 70.
Il punto e’ che Jobs ha detto bugie. Tanto per cambiare.
Giugno 23rd, 2010 at 13:45
secondo me piovedisabato è stipendiato dalla apple.
Giugno 23rd, 2010 at 16:43
Secondo me no, il che è anche peggio.
Giugno 23rd, 2010 at 21:36
http://daringfireball.net/linked/2010/06/23/creepy
“Location data on iOS is always explicitly opt-in. You, the user, must grant applications explicit permission to access location data — including Apple’s own system apps. This policy spells out what happens when you do grant this permission. Whenever location data is being accessed, you get an indicator in the status bar. And in Settings → General → Location Services you get a listing of every app with location privileges, the ability to turn it off, and an indicator for each app that has accessed your location within the last 24 hours.”
Un pochino piu’ di ricerca la prossima volta, che questo e’ un blog, mica Repubblica.
Giugno 24th, 2010 at 02:27
Macraiser
e dove starebbe la bugia di quell’intervista che mi ero sparato già tre settimane fa? :) Io vedo solo che tu vai sempre contro Apple, qualunque cosa accada. Io ho solo detto la mia sulla privacy e mi pare che Jobs su questo sia coerente.
Giugno 24th, 2010 at 08:12
@ste, facciamo che il punto di vista di Gruber in questa vicenda vale quello che vale e le sue considerazioni mi pare lascino intatte tuttele perplessita’ sul punto in questione
Giugno 24th, 2010 at 08:13
@ Piovedisabato: Coerentissimo: diceva bugie in passato e continua a dirne spudoratamente ora. Dov’e’ la bugia? Sta nella promessa solenne e pubblica: “vogliamo che ogni volta sia chiesto agli utenti il permesso di usare dati personali”; promessa disattesa, dato che si decide una volta per tutte. Questa si chiama -bugia-.
Qui trovi illustrate le bugie di Steve Jobs: http://www.setteb.it/la-pubblicita-iad-vuole-sapere-dove-siete-e-che-vinteressa-9147