Luca de Biase segnala questa perla legalese nelle avvertenze sul copyright sul sito della Fondazione Maxxi.

Copyright

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Ora mi rimane il dubbio se scrivere qui sul mio blog che l’ultima frase del disclaimer qui sopra sia una emerita sciocchezza compilata da qualcuno che non capisce nulla di Internet sia o non sia una palese violazione del copyright della Fondazione Maxxi.

6 commenti a “La rivolta dei soggetti terzi”

  1. frap1964 dice:

    Passi per la fondazione MAXXI.
    Ma che la stessa idiozia compaia sui siti del Ministero degli Affari Esteri, Ministero delle Finanze, Ragioneria Generale dello Stato, Ministero dell’Istruzione e dell’Università, Ministero dei Beni Culturali (PARC) e Agenzia Italiana del Farmaco, mi sembra francamente piuttosto ridicolo.

  2. HGW dice:

    ma la cosa riguarda anche i commenti? no perchè sai…

  3. Andrea dice:

    E’ una brutta traduzione.

    Secondo me non è l’inserimento di link “al sito” ma “nel sito”.

  4. elvetico dice:

    Sembra una finta minaccia. “Guarda che se sul tuo sito di rutti e scoregge metti un link a Maxxi per prenderci in giro, sei perseguibile per violazione di copyright”. Quale copyright, non è dato saperlo.

  5. Massimo dice:

    ma cos’è, sto MAXXI? il parcheggio di un nuovo multicinema? :)))

  6. Alessandro dice:

    guarda che non e’ la prima volta. diversi siti istituzionali inglesi, tipo quello di royal mail, permettono solo link alla home page e a poche altre pagine, vietando esplicitamente il deep linking (si chiama così quando metti un link a una pagina interna del sito, magari accessibile via form asp?)

    nelle condizioni d’uso, se vuoi linkare una pagina interna devi fare richiesta scritta e, se te la accettano, ti rispondono con il link da utilizzare.

    la scusa ufficiale e’ che siccome il sistema di link e’ dinamico, non vogliono che la gente si ritrovi con link “morti”. i maligni dicono che i link li cambiano loro, di tanto in tanto, quando si accorgono che qualcuno punta a una pagina interna.