Scrivevo ieri che l’Amministratore Delegato di Google certe sprezzanti uscite pubbliche sulla sentenza Google-Vividown se le sarebbe potute risparmiare. Il PM di quel processo, Alfredo Robledo (gia’ distintosi in passato per una certa propensione al protagonismo mediatico), evidentemente colto nel vivo dal pezzo del FT, è riuscito a fare anche di peggio con la santa complicità dell’instancabile fustigatore di Google Massimo Mucchetti.

5 commenti a “Il silenzio sarebbe d’oro”

  1. m.fisk dice:

    salva la parte sul _meme_, non mi pare che Robledo abbia detto troppe sciocchezze. almeno non se interpretiamo l’intervista nel quadro disegnato dalla sentenza di cui si discute.
    qual’è per te il punto incriminato?

  2. Lele dice:

    errata corrige
    Alfredo Robledo

  3. alberto dice:

    Nella vicenda finora mi sento più dalla parte della sentenza, ma uno che nel 2010 cita Buffon pensando che ti venga in mente Leclerc è un provocatore. Divertente l’episodio di Fleischer che nega di essere di Google, mi ricorda vagamente un film in cui il tormentone era il tentativo di uno dei personaggi di sottrarsi alla consegna di una citazione. Non ricordo che film fosse, ma era statunitense.

  4. Daniele Minotti dice:

    Premetto che, di regola, penso che i magistrati debbano tacere. Premetto anche che non entro nel merito del caso trattato dalla sentenza (si può dire tutto e il contrario di tutto).
    Questa volta, però, non sono d’accordo con te, MAssimo.
    Quel CEO lì (manco lo nomino) è andato giù troppo pesante, insultando l’Italia e la sua Magistratura.
    Meritava una strigliata, meno male che qualcuno ne ha avuto il coraggio.
    P.S.: Credo che se ti trovassi contro Google in qualche causa legale la penseresti in modo un po’ diverso…

  5. massimo mantellini dice:

    @daniele, sono due comportamenti molto simili secondo me, solo uno dei due e’ rilevante per noi, ci mancano solo i giudici che a sentenza ancora calda inondano le redazioni con le loro versioni