Alla SIAE si sono offesi per la “generale disinformazione” legata alla vicenda della richiesta di denaro per l’esecuzione dell’ Inno di Mameli. Siccome la Società intende rischiare del proprio in nome della cultura ha deciso di non tutelare piu’ l’editore Sonzogno sedicente proprietario dei diritti sullo spartito rinunciando alla raccolta di tali denari. Un gesto eroico e rivoluzionario.


Gli equivoci insorti e strumentalmente utilizzati mediaticamente per attacchi alla SIAE, istituzione che da più di un secolo è preposta alla promozione della cultura in Italia attraverso la tutela economica dei soggetti, autori ed editori, che la producono, spingono la Società a rinunciare nei confronti della casa editrice Sonzogno all’incarico di riscuotere i predetti diritti di noleggio, assumendosene la relativa responsabilità



(via punto informatico)

2 commenti a “Quei comunisti della SIAE”

  1. .mau. dice:

    A dire il vero non ho problemi ad immaginare che Sonzogno abbia i diritti su quell’arrangiamento :-)

  2. pietro dice:

    sembra Totò a colri , con gli gli editori ZOZZOGNO e TISCORDI da cui si reca ANTONIO SCANNAGATTI,DETTO IL CIGNO DI CAIANIELLO