Per molti anni Apple ha costruito solo computer. Per affetto nei confronti di Massimo Morelli, che da anni ironicamente definisce i mac come i “computer che arredano” dirò che non mi interessa ora l’eterna diatriba fra macchine e sistemi operativi differenti. Anche perchè, a un certo punto della contrapposizione fra sostenitori di Linux, utilizzatori di Windows ed adoratori della mela, è arrivata Internet a piallare quasi tutto. Per navigare in rete, in linea di massima, un computer vale l’altro e alla rete è riuscito ciò che vent’anni di computing non avevano consentito: ricondurre almeno in parte il tutto ad una serie di standard.
Non è strano quindi che aziende come Microsoft, costituzionalmente allergiche all’uso di protocolli condivisi, abbiano faticato non poco nel momento in cui Internet ha radunato l’interesse delle persone. In questa onda normalizzatrice Linux ha avuto un grande ruolo e Apple è stata a guardare, forte anche della propria piccola quota di mercato. Poi nel 2001 è arrivato l’iPod e l’anima vera di Apple ha iniziato a dar segno di sè. Ma questo e’ avvenuto ancora in maniera tutto sommato sobria, in un mondo in cui quasi tutti gli altri facevano di peggio. Nella logica del meno peggio iTunes Music store ha prosperato, contribuendo prima a ridurre i costi della musica legale e poi a scardinare gli stupidi DRM tanto amati dall’industria dei contenuti. Apple insomma si avventura nel campo minato ma con maggior attenzione di molti altri. E in pochi anni vince la sua battaglia.
Con l’arrivo dell’iPhone si completa una migrazione ideologica aziendale. E non a caso anche la ragione sociale dell’azienda cambia. Non più una azienda che costruisce computer (oggetti tipicamente totipotenti e largamente programmabili da parte degli utenti che li acquistano) ma un mediatore tecnologico in senso lato. E l’ingresso nel dorato recinto delle reti proprietarie della telefonia mobile significa un altro passo dell’azienda di Cupertino verso il racconto pubblico della propria vera anima. Anche in questo caso l’ambiente di approdo ha la sua importanza. iPhone e’ uno strano aggeggio molto chiuso ma partecipa ad un luogo tecnologico dalla chiusura perfino superiore. Terminali preimpostati, applicazioni di default e condizioni economiche completamente gestite dalle telco in accordo con i produttori dell’hardware. Prendere o lasciare insomma e la clientela ha tutto sommato sempre deciso di prendere. L’App store del resto, oltre ad essere una grande idea rapidamente copiata da tutti, è un segno di grande discontinuità in questa chiesa chiusa che è il mondo del software dei terminali mobili dove fino al giorno prima non succedeva quasi nulla. Pur dentro la logica accentratrice di una azienda che controlla in maniera pedissequa qualsiasi applicazione passi per il proprio store e che decide unilateralmente cosa sia buono e cosa no per i propri utenti (pagando per questo un sempre piu’ frequente e meritato prezzo in termini di reputazione) iPhone corrompe il rapporto ampio che unisce gli utenti al software dei loro computer (per quelli che percepiscono iPhone come un computer) ma contemporaneamente amplia uno scenario asfittico. Il risultato complessivo e’ ancora una volta quello di un prezzo che valga la pena pagare. E l’App store e l’iPhone sono stati il successo che conosciamo.
Ma nel caso dell’iPad di prossima futura distribuzione le attenuanti legate al mercato mobile non sembrano piu’ essere sufficienti. L’iPad e’ piu’ un computer che un telefono ed il fatto che Apple estenda al mondo dei computer prassi recintate tipiche degli ambienti della telefonia mobile sembra francamente un passo piuttosto coraggioso. Per non dire suicida. Il grande interrogativo delle prossime settimane è se gli utenti acquisteranno in massa un computer con i (grandi) limiti software di un iPhone. Una macchina dove l’ambiente di sviluppo di terze parti, i costi delle applicazioni e la loro disponibilità sono strettamente controllate alla fonte. Nessun altro computer oggi impone mura di cinta tanto alte quanto quelle che ci attendono su iPad anche se, paradossalmente, la Internet degli standard, che copre ormai buona parte degli utilizzi consumer, sarà ampiamente disponibile anche su questi terminali. L’impressione generale è che oggi Apple si senta sufficientemente forte per stringere ulteriormente il cappio intorno al collo della propria clientela, magari imponendo (come si sussurra) due diversi abbonamenti dati per chi possiede iPhone ed iPad, con scelte commerciali tanto ardite quanto discutibili. Ancora una volta la fascinazione del’hardware avrà la sua parte e farà dimenticare molte cose: resta il fatto che iPad rischia di essere un passo importante verso una dittatura del software prossima ventura alla quale anche altre aziende saranno ovviamente interessate. Se il progetto andasse male si potrà sempre chiudere un occhio e lasciare che gli utenti buchino le difese di iPad per usarlo come la natura (se il mondo non fosse intrinsecamente ostile e cattivo) prevede. Se il progetto andrà bene e se iPad sarà un grande successo Apple per la prima volta avrà compiuto un passo molto ampio e deciso verso una scelta commerciale tangenziale agli interessi della propria clientela.
Marzo 17th, 2010 at 00:01
flotte di musicisti e dj son pronti a prenderlo per sperimentare applicazione (le piu disparate) in ambiente musicale… dall usarlo come controller tattile, ad avere dei veri e proprio virtual synth a portata di mano, sequencer, drum machine e cosi via….
questa e’ gia una bella fetta… poi sicuro ci saranno le applicazioni per i grafici…
apple secondo me qui riparte dallo zoccolo duro della loro clientela
Marzo 17th, 2010 at 00:12
questa e` la mia opinione sulla questione:
http://www.piforum.it/b.aspx?i=2832130
sono contento che te ne sia reso conto anche te e ritiro gli insulti.
comunque e` sempre stato possibile sviluppare per il mobile (gli smartphone, ovviamente) bastava mettersi d’accordo con i proprietari della rete, sull’iphone invece ti devi mettere d’accordo con apple: apple ha rubato la merenda ai gestori telefonici e ha costruito tutto un processo per guadagnarci piu` soldi possibile.
Marzo 17th, 2010 at 00:17
In qualche modo la risposta al (potenziale) successo di iPad sta proprio in quell’idea di “internet piallatrice”: se è vero che per navigare sul web e controllare le email un computer vale l’altro, è vero anche che iPad è un dispositivo in grado di offrire una esperienza utente nuova e, per ora, unica. Passare dalla scrivania al divano sarà sufficiente a decretarne il successo? Lo vedremo. Nel frattempo trovo stimolante che Apple abbia sviluppato, ancora una volta, un prodotto fuori dagli schemi. Per me è sempre una fonte di ispirazione professionale.
Marzo 17th, 2010 at 00:50
@Lorenzo: le masse di beoti appledipendenti disposti a pagare per farsi togliere un pezzo di liberta` e avere la possibilita` di continuare ad ingrassare le tasche di steve jobs in futuro garantira` il successo dell’iPad. non serve altro.
Marzo 17th, 2010 at 02:08
@avvelentani: una trollata ci voleva, soprattutto dopo un’ attenta e in linea di massima condivisibile analisi del mante.
Marzo 17th, 2010 at 02:11
Ricordo le discussioni alcuni (sempre maschi) di anni fa: “Queste auto ormai ti tocca portarle dal meccanico anche per cambiare l’olio che era così bello farselo da soli in garage!” Sottointeso: è un complotto, ci rubano il succo della vita.
Ora quelli lì sono in pensione e ai distributori nemmeno scendono ma si fanno servire dall’omino… cosa vuoi, l’età.
Già: si chiama evoluzione (tecnologica) e segue vie non così ideologicamente allineate alle previsioni ed ai desiderata dei vari guru, ma più spesso a quella della vita reale delle persone.
Marzo 17th, 2010 at 04:13
@ildan: non sapevo che apple facesse anche automobili… vabbe’ cambiare il browser perche’ quello installato fa schifo e` da matusa il supergiovane sgomma via col garelli verso l’appstore dove compra l’app per fare le scoregge figa.
un po’ come quelli che mettono le luci al neon sotto la macchina solo che con l’ipad non si puo` fare neanche quello.
Marzo 17th, 2010 at 04:15
@Andrea: da sempre “opinione scomoda” == trollata. sono sempre orgoglioso quando qualcuno mi da del troll.
Marzo 17th, 2010 at 05:15
che poi non mi pareva neppure quella gran trollata…
mi ha fatto piacere leggere questo bel post di mante sulla vicenda, condivido il punto.
quando incrocio l’utente medio i-phone (che non coincide con l’utente medio mac) oggi all’80 per cento mi pare un consumatore superficiale che ha comprato il gadget must have. tutta l’analisi di massimo gli e’ ovviamente estranea e probabilmente vive felice cosi’. ha quello che gli piace, e che pensa sia quello che piace a tutti, amen. lo so che sono un po’ deviato ma… non vi sembra l’italiota medio che vota silvio?
Marzo 17th, 2010 at 08:09
Non capisco ma sicuramente sbaglio io. E’ dal 1999 che ho in tasca telefoni su cui installo il software che mi pare e piace, alla faccia dei giardini cintati delle compagnie telefoniche. Per giunta, in grande maggioranza software a costo zero o comunque compreso nel firmware del telefono.
Già allora facevo con il mio terminale le cose che la Mela dice di aver inventato: del tipo girare in Internet, editare documenti di testo formattato e fogli elettronici, giocare a giochi più o meno stupidi, leggere le notizie, commentarle, usare la email nelle sue incarnazioni antiche o moderne, fare o guardare foto e filmati.
I terminali erano sì meno elegantemente minimalisti, ma già allora più potenti di un Iphone di oggi.
Ma perchè non si possono dire le cose come stanno?
Sicuramente la Apple ha un ottima capacità di pubblicizzare e vendere, ma quando si va alle funzionalità, sinceramente non vedo questi mondi nuovi e fantastici che tutti dicono di vedere.
Peraltro non riuscivo neanche a vedere padre Pio nelle macchie di umidità dei muri, quando tutti mi mostravano l’apparizione: è per questo, che penso sia colpa dei miei limiti.
Marzo 17th, 2010 at 08:39
Il fulcro della questione sta nel fatto di considerare iPad davvero un computer. Per me non lo è affatto ad esempio, e quando fra un anno saremo qui a parlare del fatto che Apple ha di fatto inventato una terza categoria (puro marketing magari ma di fatto l’avrà inventata), in molti diranno la stessa cosa.
La sotira del walled garden che va bene per un cellulare erudito ma non per un quasi computer non mi convince perché se il problema è il controllo dall’alto dell’uso che facciamo di un dispositivo a mio parere non si possono fare troppe distinzioni.
Quello che ad esempio non capisco di chi critica Apple per essere riuscita a far funzionare una cosa che a TUTTE le altre aziende del settore fa venire un acquolina in bocca pazzesca è il fatto che si dimentichino sistematicamente che l’ecosistema di Wii e PS3 sono altrettanto chiusi e controllati.
E non mi si venga a dire che quelle sono console, che non si possono paragonare eccetera. Perché se il walled garden non ci va bene, non deve andare bene per nulla, i distinguo sono pretestuosi.
La realtà è che Apple afferma una sua linea: se volete dispositivi che “just work” allora vi prendete anche le nostre restrizioni. Vogliamo vendere una cosa su cui delle applicazioni che vi frizzano il dispositivo NON DEVONO POTER ESSERE INSTALLATE. Se non vi va bene c’è Android.
Con iPad sarà la stessa cosa. Volete un Tablet/mobilcoso che semplicemente FUNZIONA? bene eccolo qui, alle nostre condizioni. Provatelo, rimanetene ammaliati, compratelo, scordatevi del fatto che l’ecosistema è chiuso nell’uso di tutti i giorni, e non sarà difficile visto come funziona bene. Anche il giardino dell’Eden era chiuso, e parecchio.
Il risultato è che sto affare che nessuno ancora ha preso in mano, sulla fiducia, ha già venduto in un fine settimana quanto dieci modelli di tablet del passato messi insieme in tutto il corso della loro esistenza.
Marzo 17th, 2010 at 08:44
*sotira==storia ;)
Marzo 17th, 2010 at 09:07
Condivido l’analisi, è quasi un “tombale” sulla reale entità del contributo dato da Apple all’evoluzione di alcuni aspetti tecnologici che vediamo tutti i giorni.
C’èda dire che comunque Apple ha avuto il merito di aver più volte compiuto il primo passo verso un approccio di massa a filosofie che hanno riscosso un certo seguito, soprattutto per quanto riguarda l’interfaccia utente, da quella GUI dei primi Macintosh – con l’abbinamento al mouse, che ha ispirato prima alcune applicazioni anche per microcomputer (tipo Gem) ed esplodendo anni dopo in Windows – fino all’iPhone che ha aperto la strada ai touch-phone (sì, esistevano già smartphone con il touchscreen, ma l’interfaccia pensata da Apple ha avuto “innumerevoli tentativi di imitazione”).
L’iPad – utile o meno, nella sua forma attuale – potrebbe essere uno stimolo per vedere qualcosa di nuovo nel settore netbook e affini, qualcuno già pensa ad andare oltre ( http://bonacina.wordpress.com/2010/03/16/meglio-un-ipad-o-un-rolltop/ ), ma prima di sognare un concept sono incuriosito da ciò che il mercato riserverà in concreto, anche a motivo delle scelte di mercato pensate per l’iPad, di cui anch’io non comprendo la strategia.
Marzo 17th, 2010 at 09:11
Sarò “schiavo” delle mode o di Apple…, non so… ma l’iPhone mi è diventato indispensabile: utilissimo. Macome telefono è – purtroppo – “mediocrissimo” !
Con iPad (che non è un “telefonone”), credo, mi porterò appresso un micro Nokia che funziona meglio di iPhone ed avrò un “maxi”iPhone per navigare e sfruttare la rete e le app. come faccio oggi con uno schermo più piccolo.
Spero.
Marzo 17th, 2010 at 09:26
D’accordo quasi su tutto.
Solamente basta con ‘sta storia che iTunes Music Store ha scardinato i DRM voluti dalle case discografiche. Li ha scardinati dopo che altri li avevano scardinati, quindi la Apple si è solo adeguata alla concorrenza (ritoccando verso l’alto anche la qualità e facendo pagare l’eventuale switch ai clienti). Inventandosi, tra l’altro, questo pseudo nuovo formato (che di ‘plus’ non ha nulla: un semplice AAC a 256 kbps) che è qualitativamente inferiore a quello venduto da certi altri store che vendono mp3 a 320 kbps di bitrate o addirittura file FLAC o lineari.
Saluti
Marzo 17th, 2010 at 10:09
Alcune piccole osservazioni a questo post molto interessante.
Sono sempre stato un fanatico della mela fin dai tempi dell’università ma non ho mai potuto permettermene uno. Poi, finalmente, due anni fa ho preso un macbook nero, che ancora oggi cerco di tenere con il massimo rispetto. Mi ha cambiato la vita e non dover “deframmentare” o reinstallare il S.O. perché si impalla è stata una scoperta e una conquista veramente bestiale.
Sono un utilizzatore normale e neppure troppo tecnologico (internet, posta elettronica, notizie, word, foto e qualche filmino di famiglia). Ho provato prima a scaricare un filmino dalla telecamera su windows e a montare le vacanze… mi sono sentito veramente ignorante. Poi con imovie mi sono scoperto regista ed ho realizzato filmini veramente carini.
Ora, da un paio di settimane sono felice possessore di un iphone 3gs da 16 giga… una favola.
E qui è arrivata la mia sorpresa.
Ho una figlia di 3 anni e mezzo che ovviamente mi frega il telefono per giocarci. In meno di un secondo ha perfettamente capito come sbloccare l’iphone. Prende il dito, lo fa scorrere e sblocca il telefono.
Ho avuto per circa due anni il sonyericcson p1i. Gliel’ho sempre dato per giocare e non è mai, dico mai riuscita a sbloccarlo. schiacciava i tasti e lo vedeva illuminarsi… poi lo portava alle orecchie e faceva finta di telefonare. tutto lì.
Ora, invece, l’iphone “lo utilizza”. Non solo riesce a sbloccarlo ma ha capito che le icone corrispondono a “qualcosa” ha imparato ad usare il microfono con il quale canticchia e poi si risente, mi sfoglia le fotografie (e me ne ha pure cancellato alcune!!!!). Ho scaricato dall’app store un giochino, “il mio primo gioco” e ormai mi frega il telefono ed è capace a farlo partire e a giocare da sola. Devo attivare la modalità “aereo” per evitare che mi faccia telefonate inopportune, ma sono convinto che tra poco capirà anche quello….
E ciò che mi sbalordisce di più è che io non gli ho spiegato nulla… ha imparato solamente “toccando” quell’aggeggio…
Ora io credo (magari mi sbaglio) che l’idea dell’ipad sia proprio quella. Arrivare con un computer semplice da usare, etero diretto e chiuso nelle applicazioni, la dove il computer non è mai arrivato e non arrivarà mai. Penso agli anziani e a tutta quella fascia di popolazione analfabeta da questo punto di vista.
I miei genitori (sessant’enni) che sono cresciuti a tv e che già fanno fatica a maneggiare un cellulare non sanno neppure da che patre si accende un pc, men che meno sono in grado di installarsi word o navigare tra le cartelle.
Ma se una bambina di tre anni e mezzo ha capito da sola come funzona iphone, io credo che gli anziani di 60/70 anni possono tranquillamente capire e utilizzare un ipad per leggere il giornale, navigare su internet, scrivere due lettere tramite mail e guardarsi le foto dei nipoti su quello strano aggeggio che si “tocca”.
Ecco, ovvio che se gente “tecnologicamente” evoluta come chi ferquenta questi blog si aspetta una rivoluzione da ipad rimarrà deluso, mentre una rivoluzione lo sarà per quella enorme fascia di popolazione che fino ad oggi non è riuscita ad avvicinarsi al mondo dei pc e, quindi, di internet.
La famosa casalinga di Voghera vota B. proprio perché ha quel maledetto scatolotto in casa che trasmette scemenze dalla mattina alla sera ed è già abituata ad avere “dei muri” intorno alla sua mente, che differenza potrebbe trovare nel usare un’altro scatolotto “pieno di muri” e facile da usare anche per un bambino di tre anni? che gli importa di installarci mozzilla o di scaricare chissà che software se ciò che trova già installato le permette di fare ciò che vuole con estrema semplicità?
Marzo 17th, 2010 at 10:18
no dai, iphone = berlusconiano non ditelo, per lo meno per rispetto al dev_team (che se fosse in italia altro che pdl).
e che l’iphone sia chiuso… sono d’accordo, per i primi 20 minuti dopo l’acquisto.
per l’ipad: analisi giusta imo, soprattutto con l’ultimo paragrafo che lascia intravedere quella che secondo me sarà una strada percorsa da una gran percentuale di acquirenti.
per quanto riguarda le “opinioni scomode”, circostanziate e documentate… non ho parole se non che non capisco quest’odio viscerale verso apple. ma fregarsene delle tasche di steve jobs?
Marzo 17th, 2010 at 10:21
Quoto L1
Marzo 17th, 2010 at 10:39
Anch’io trovo stimolante il post, ma mi ritrovo moto in quello che scrive Fulvio. Per non annoiare: http://archidata.typepad.com/chez_asa/2010/03/mangiare-la-mela.html
Marzo 17th, 2010 at 10:41
Anch’io trovo stimolante il post, ma mi ritrovo molto in quello che scrive Fulvio. Per non annoiare: http://archidata.typepad.com/chez_asa/2010/03/mangiare-la-mela.html
Marzo 17th, 2010 at 10:42
Comunque, analisi a parte:
http://www.businessinsider.com/weekend-ipad-estimate-2010-3
Oltre 150.000 unità prenotate che presumibilmente:
At the current rate, Apple will sell 1 million iPads one week after it ships to stores.
Sembra che le considerazioni sui walled garden rimangano un esercizio per gli addetti ai lavori
Marzo 17th, 2010 at 11:20
iPad:computer=facebook:internet
Marzo 17th, 2010 at 11:40
E’ da tempo che leggo questo blog come altri, ma mi chiedo una cosa molto semplice…perché fare tanti discorsi sulla policy di Apple, fare i finti indignati, e poi correre a comprargli il nuovo gingillo ?
Capisco che il Sig. Mantellini e altri blogger possano permettersi questi giocattolini costosi e fin qui nulla di male, ma almeno risparmino questa falsa indignazione sui DRM e compagnia bella.
La maggior parte delle persone che prendono l’Iphone lo fanno per uno status symbol, spesso non lo usano nemmeno per navigare ( con buona pace della batteria ), lo fanno perché c’è una mela bacata sul retro.
E’ un pò come l’auto, io vedo un sacco di auto con i quattro cerchi, con la stella e altre auto costose…fanno qualcosa di più di una marca meno blasonata…NO….fanno le stesse cose, sono solo uno status symbol. Naturalmente i proprietari vi diranno che l’hanno presa per confort, prestazioni,ecc…ma sappiamo che sono solo balle, è solo l’illusione di essere qualcuno perché hai un bello stemma sul radiatore.
Iphone, MAC, ma mettiamoci anche Sony VAIO e simili son la stessa cosa, si prendono per il prestigio.
Sarebbe ora di iniziare ad essere “onesti” e dire semplicemente: “Questo oggetto mi piace e me lo posso permettere, per cui lo compro”, il resto sono balle per giustificare un acquisto.
Apple fa qualcosa che considero sbagliata ? Semplice non gli compro l’oggetto.
Ma per le scelte semplici e razionali biosgna essere onesti e coerenti, cosa che la maggior parte di Voi, purtroppo, non è.
Marzo 17th, 2010 at 11:54
@Granduca:
Sono in parte d’accordo ma dimentichi la lucida e condivisibile analisi fatta da Massimo.
Terapeuticamente parlando, chi è consapevole è già a metà della cura ;-)
Comunque Massimo & co. = early adopters e francamente se non provassero ste frocerie non potrebbero neanche scriverne appropriatamente. Non trovi?
Se questi oggetti rientrano nel proprio business/lavoro non trovo nulla in contrario. Stessa cosa per chi ha la disponibilità economica e puo’ permetterseli.
Chi paragona l’acquisto compulsivo di un iphone/ipad ad una pizza o al biglietto del cinema non ha la mia stima (esticazzi direbbe il Grande Capo Indiano)
Marzo 17th, 2010 at 12:11
@Cafonauta:
Dissento e ti spiego perchè: se una persona è contraria a certe imposizioni di un’azienda ed è coerente con i suoi principi, non dovrebbe comperarle quell’oggetto, lo può provare, ma non comperare…altrimenti si fa un favore all’azienda che non capirà mai i propri errori.
Apple come tutte le altre aziende vuole un profitto su quello che vende e usa una determinata policy perché, sì ci si lamenta, ma poi si chiude un occhio e gli si compra lo stesso il prodotto.
Se invece lo si lasciasse sullo scaffale magari capirebbe che per vendere deve cambiare direzione.
E se non lo fanno i vari Mantellini nel mondo, non si può sperare che lo facciano coloro che comprano questi gadget per moda magari dopo aver letto “Il Sig. Mantellini non ha resistito e ha preso l’Ipad”.
Ripeto: ci vuole coerenza ed onestà da parte di tutti e soprattutto di chi ha maggior visibilità, solo così si può sperare di far cambiare direzione ad un’azienda.
Marzo 17th, 2010 at 12:16
@Fulvio:
La mia “user experience” aka casalinga di Voghera non ha nulla a che vedere con i walled garden, o almeno non sono legati a quello che dici tu.
Tralascia per un attimo il mercato: quali motivi tecnici legano la spettacolare interfaccia di un iphone/ipod touch con i DRM, l’Itunes Store & co.? Nessuno.
I device sbloccati funzionano alla pari di quelli inchiavardati.
Nulla vieta all’utente che vuole avere un prodotto che funzioni “out of the box” senza problemi e senza avere una laurea in ingegneria informatica di comprarlo e di utilizzarlo con gli strumenti messi a disposizione da Apple. Non mi risulta che vi siano hackers che si introducano furtivamente la notte nelle case dei poveri utenti Apple e gli sblocchino gli Iphone lasciati incustoditi sul comodino (questa immagine mi ricorda De Niro in Brasil…). Se poi sei smanettone. o semplicemente ti stanno strette certe restrizioni, ti installi quello che ti pare.
Appurato che non esistono motivi tecnici che impediscano la convivenza della casalinga di Voghera con un ambiente free, in realtà il vero problema nasce dal mercato: il walled garden è un concetto (mercato) puramente economico attuato tramite strumenti tecnologici.
Apple attraverso il suo mercato chiuso riesce a catalizzare e attirare intorno a se altri operatori economici che spingono il prodotto creando un ecosistema appetibile per l’utente ovvero device + contenuti. Tutti questi signori sono uniti da mere speculazioni economiche.
Ecco perchè bisognerebbe avere un approccio molto più disincantato evitando di ragionare in termini di fideismo. Jobs & co. non è un benefattore è solo uno che sta facendo i propri interessi economici con strategie che possono essere condivise o meno senza idealismi di sorta.
Lo dico sempre: se Gates avesse operato in questo mercato in termini di DRM & co. la metà delle porcate di Jobs sarebbe stato lapidato da subito senza mezzi termini. Invece gli vengono perdonate molte più cose in virtu’ di una “reputazione” acquistata in passato. Massimo ha ragione da vendere quando afferma che Jobs se la sta spendendo ben bene.
La domanda è: quanto durerà?
Ciao
Marzo 17th, 2010 at 12:18
@Granduca:
Qualche eone fa commentai la stessa cosa e massimo mi disse che ero “troppo rigido” :-)
Ti capisco e condivido ma Mantellini mica è Zorro!
Facciamoci due risate
Marzo 17th, 2010 at 12:25
@Cafonauta:
Zorro…qua abbiamo a che fare un’ armata Brancaleone ! ;-P
Marzo 17th, 2010 at 13:33
la gente, quella normale, non i malati di apple, di microsoft o di free software, compra le cose che funzionano, fanno comodo, migliorano la vita
poi i guru devono dire la loro perché se ci pigliano ci guadagnano in reputazione e magari, ex post, anche uno stipendio
ma questi sono discorsi vecchi di un secolo, alla fine vince la tecnologia che funziona meglio, nel contesto, non quella ideologicamente più adeguata ai modelli ideologici di noi guru
Marzo 17th, 2010 at 14:28
Ernesto
facevi poche cose rispetto a quelle che puoi fare oggi: ad es shazam o around me non sapevi cosa fossero. Ma soprattutto è cambiato il COME lo fai. Prima del 2007 applicazioni serie per dispositivi mobili..,quante? Una decina? Già.
Mante
iPad non è un computer secondo me. Infatti l’ha sottolineato anche jobs. Per me da ipad in giu stiamo sul mobile ma il settore “computer” non verrà “mangiato” o eroso. Semplicemente Apple ha creato due mondi, due OS. per coprire più fasce d’utenza.
D’altronde in questo campo se non ti espandi muori. Vedere alla voce Palm.
Marzo 17th, 2010 at 14:36
Granduca
io prendo mac per molti motivi e nessuno di questi sta alla voce status symbol. Motivi concreti. Che riguardano il perdere meno tempo, fare le cose per me in maniera più semplice e via discorrendo (senza contare alcune piccolezze hardware che su un portatile ad esempio non sono niente male).
Tra l’altro quando comprai il computer e scelsi tra macbook e Sony vaio ho speso 200€ in meno prendendo il mb a parità di modello. E per l’iMac ho speso una cifra di gran lunga inferiore di quella che avrei speso per un AIO Sony. E via discorrendo. Quindi fare i discorsi così in generale si possono anche fare ma quando si a nel concreto cambia da così a così.
Marzo 17th, 2010 at 14:42
“non e` un computer” e` la nuova scusa del fanboi apple che non vuole ammettere che glielo stanno mettendo nel didietro. Prima era “la brutta e cattiva AT&T non vuole”, prima ancora “con HTML e javascript si puo` fare tutto”
Marzo 17th, 2010 at 15:36
Avvelentani
non capisco: è come per i cani di pavlov? Appena vedi uno che non scrive per forza contro Apple ecco che scatta inesorabile la parola fanboy.
Ma ho capito. Non è possibile avere idee diverse da quelle che vadano contro Apple. Questa sì che è apertura! :)
Marzo 17th, 2010 at 15:47
anch’io in linea di massima condivido l’opinione di mantellini, pur interrogandomi sul perché di certo lessico: “migrazione ideologica aziendale”, “totipotenti”…
Marzo 17th, 2010 at 16:12
@esau’, nessuno e’ perfetto…;)
Marzo 17th, 2010 at 16:30
e se la smettessimo di considerare l’ipad come un computer? se lo considerassimo invece per quello che è, cioè un gadget tecnologico al pari del televisore? almeno rispetto al televisore l’ipad è decisamente meno dannoso!
chi vuole qualcosa in più, cioè un oggetto informaticamente più evoluto, aperto ed utile, avrà presto parecchie alternative.
Marzo 17th, 2010 at 17:23
Beh, non ci crederete, ma io non lo comprerò, perché non saprei proprio che farmene.
Ma non capisco perché le stesse critiche, pare pare, non vengano mosse alla televisione.
Forse qualcuno di voi autoproduce i suoi programmi televisivi? Decide i palinsesti? E’ libero o meno di sintonizzare i canali nella sequenza che preferisce e sopratutto sa come farlo?
Oppure qualcuno è obbligato a comprare l’iPad?
E l’asset management di Amazon che cancella titoli dai Kindle a suo arbitrio, cosa avrebbe di tanto diverso? Che essendo il Kindle meno fico è meno pericoloso?
Allora Zune, il cui store ha chiuso garantendo però agli utenti ben sedici mesi ancora della loro musica? E poi?!
D’altro canto è abbastanza inutile chiedere alle persone non interessate alla tecnologia di abbracciare movimenti contro o pro a priori: costoro non possono usare formati sconosciuti e periferiche che sembrano disegnate da sadici solo in nome di una battaglia che non è la loro. Se i prodotti Apple sono fatti meglio verso quel target di mercato, la gente li comprerà di più.
Se a noi non piacciono o non servono (è il mio caso, almeno aprioristicamente) non li compriamo; ma non per evitare il grande fratello.
Perché magari questi che si sentono un po’ strettini a non poter disporre pienamente di un coso come l’iPad, poi magari mettono le loro foto su Picasa, mandano la posta con GMail, raccontano i cazzetti loro su Blogger, condividono i propri documenti su Google Docs, conversano su Google Buzz, lasciando a Google il compito di radiografarci, leggere la nostra posta, associare al nostro profilo di consumatori il fatto che preferiamo mostrarci in mutande davanti allo specchio del cesso con delle trecce posticce, che abbiamo del tempo libero ad una certa ora del giorno perché aggiorniamo il blog o usiamo Buzz.
E perché, visto che siamo dei tecnici e ci pasciamo di informatica, non installare un proprio mailserver a casa, registrare un dominio e gestirlo con DynDNS, installare un’istanza di WordPress presso di noi e usare due o tre prodottini di Free Software per condividere le nostre foto ed i nostri documenti direttamente, il tutto senza intermediari?
Marzo 17th, 2010 at 18:28
@piovedisabato no il fanboi scatta non appena a qualcuno piace l’iPad.
Marzo 17th, 2010 at 19:26
La cosa fondamentale l’ha detta Fulvio lassù parlando della figlia di 3 anni che usa l’iPhone senza che nessuno le abbia spiegato niente. Anche mORA qui sopra ha centrato il punto.
Certo, che se mi scrivi e` invece di è (nel 2010) mi arrendo e ti dico sì, certo, hai ragione, ciao.
Marzo 17th, 2010 at 19:38
avvelentani
si ho capito. tipo il ventennio.
Marzo 17th, 2010 at 19:51
@ildan: uso una tastiera us e mi rompe le scatole usare è.
mORA vaneggia ha scritto quattro paragrafi di commento senza esprimere un concetto preciso. E la semplicita` d’uso non c’entra nulla con l’essere inchiodati all’app store, mi sorprende che qualcuno possa pensarlo.
Marzo 17th, 2010 at 19:52
@piovedisabato: non esageriamo, l’ipad e` pessimo ma non lo paragonerei al ventennio.
Marzo 17th, 2010 at 21:39
Io ho usato il prima Mac nel 1987 alla nascita del Gambero Rosso.
Nel 1988 il gambero veniva impaginato col Mac, grafico Piergiorgio Maoloni, credo uno dei primi esempi in Italia.
Allora per la grafica il distacco che c’era tra Apple e gli altri risultava abissale e lo è stato per anni e anni.
Da allora ho acquistato per lavoro – parlo di grafica – molti computer della mela, alcuni buoni altri vere chiaviche, guarda caso nel periodo della defenestrazione di Jobs dalla Apple.
Oggi sto lavorando sull’editoria digitale, uso Kindle DX e prima ho usato Kindle ma ho molte critiche che qui non vale la pena fare.
Attendo iPad per vedere editorialmente cosa si potrà fare e trovo ridicoli i discorsi livorosi su Jobs e la Apple, mica c’è qualcuno che obbliga all’acquisto, se uno pensa, senza neppure averne visto da vicino un esemplare, che l’iPad sia un cesso, buon per lui.
Se poi Apple riuscirà ad agganciare molti editori e sul cesso in questione gireranno prodotti editoriali interessanti ne riparleremo.
Adesso, a cominciare dall’analisi di Mantellini, mi sembra un al lupo al lupo preventivo.
Marzo 18th, 2010 at 01:37
La tua risposta dimostra che hai capito cosa intendevo :)
Marzo 18th, 2010 at 13:27
Per me, iPad o non iPad, resta il fatto che la Apple sta prendendo una direzione autoritaria. Si tratta di un regime (e a me i regimi non piacciono). Magari uno può pensare che gli fa comodo stare sotto il regno di Lorenzo il Magnifico e fregarsene dei pro e i contro. L’importante è essere consapevoli che ci sono anche dei contro. Ecco, io ho come l’impressione che molti acquistano prodotti Apple senza chiedersi troppo quali siano i “contro”. E noto anche che gli utenti Apple, si impegnano molto bene coi loro post per tenere ben coperti (o sminuire) questi “contro”. Per questo nutro tutta la mia stima verso chi si sta impegnando per rendere sempre più user-friendly i sistemi liberi.
Marzo 18th, 2010 at 13:32
@ hgw27:
NON c’è una singola cosa che non si possa fare con un ACER rispetto ad un MAC o un VAIO, questo è un fatto.
Perdere meno tempo ? E’ soggettivo ed è questione di abitudine e di secondi, non ore.
La questione del discorso cmq è diversa, cioè se una persona è contraria a certi diktat di un’azienda non deve comprare i suoi prodotti, altrimenti inutile fare tante discussioni.
Io non tifo per Microsoft o per Apple, ma valuto in maniera critica e con il portafoglio in mano i loro prodotti.
Marzo 18th, 2010 at 16:05
Granduca
si che c’è. Una per tutte: QuickLook (per me indispensabile). ma in ogni caso l’OS dei Mac permette, almeno a me, di fare le cose che mi servono in maniera molto più snella, veloce e senza problemi. Insomma: passo il mio tempo a fare le cose che voglio io e non a sistemare problemi non richiesti. Basti pensare che in 3 anni che ha questo MacBook non l’ho mai formattato, ho installato prima Leopard e poi SL senza azzerare i dati, mantenendoli tutti e va più veloce che il primo giorno. Questa a casa mia si chiama qualità e affidabilità di un prodotto.
Poi per particolari hardware intendevo cose tipo magsafe, che non vedo su altri portatili, cose tipo un alimentatore che non pesi 2kili, oppure una tastiera con i tasti ognuno col proprio alloggio, che personalmente preferisco in quanto fanno fare meno errori di battitura.
Senza contare i portatili di adesso fatti con l’unibody e una batteria che dura 7-8 ore vere (sperimentato di persona). Il tutto secondo me ad un prezzo non eccessivo considerate altre cose di serie come la tastiera retroilluminata.
E appunto considerando l’OS, secondo me è riduttivo sostenere che con il Mac non fai nulla di meglio che con altri e che si spende solo di più per il design. Poi con questo non voglio dire tu la debba pensare come me, ma è un fatto oggettivo che chi passa a Mac poi difficilmente torna indietro. E non dirmi che è solo per il design o la mela :) Mia cugina pochi giorni fa, dopo che usa un MBP da mesi, mi ha detto che non sa se un giorno cambierà il computer a casa ma che, se lo farà, di sicuro quel computer sarà un Mac e non altro. Tra l’altro ormai i prezzi sono del tutto simili se si valuta cosa veramente serve alla gente e non alla gara su chi ha il processore “più lungo” :)
Marzo 18th, 2010 at 16:22
Guarda, con la tua risposta non fai altro che darmi ragione…il MAC ti piace, ti serve e te lo puoi permettere. Punto. Poi sono affari tuoi quello che ci fai.
Io non ho nulla contro il MAC, tanto che al prossimo cambio di notebook lo prendo in considerazione al pari di altri equipaggiati con Win 7, oggi la CPU conta fino ad un certo punto.
Addirittura al prossimo cambio di smartphone farò i miei confronti includendo il prossimo Iphone.
Il discorso scaturito dal post di Mantellini nasce dal fatto che quelli come lui fanno un’enormità di discussioni sulla policy di Apple e poi comprano lo stesso i suoi prodotti, invece di essere schietti come te che lo comprano consci dei pro e i contro.
Un pò come che Mr X dica “La Mercedes non è una buona auto perché per caratteristiche e policy di assistenza non mi convince” e poi appena esce il modello nuovo Mr X corre a comperarla, capisci che c’è una contraddizione.
Spero di essermi spiegato più chiaramente ora.
Marzo 19th, 2010 at 21:56
sorvolo le argomentazioni legate alle “mura di Cinta” intorno al software in quanto sono un sostenitore dell’ Free Software (inteso come libero).
E’ interessante analizzare come il prodotto sia Ambiguo, ha l’aspetto di un iPhone quindi è facile associarlo alla “spettacolarità” di un iPhone, ma non è un telefono.. ho quasi l’impressione che l’Apple abbia dato in pasto ai suoi clienti un prodotto senza indicare cosa farne, saranno i clienti stessi a scoprirne le potenzialità, detto questo … peccato sia così chiuso. Tuttò sarebbe stato divertente e profiquo dal punto di vista evolutivo della fascia di prodotti di cui fà parte iPad.
Marzo 21st, 2010 at 09:02
[…] Mangiare la mela – manteblog Anche perchè, a un certo punto della contrapposizione fra sostenitori di Linux, utilizzatori di Windows ed adoratori della mela, è arrivata Internet a piallare quasi tutto. Per navigare in rete, in linea di massima, un computer vale l’altro e alla rete è riuscito ciò che vent’anni di computing non avevano consentito: ricondurre almeno in parte il tutto ad una serie di standard. (tags: Apple Microsoft Linux Windows iPhone iPod) […]
Aprile 5th, 2010 at 09:00
[…] primi fra tutti ovviamente gli utenti. Di questa prospettiva di Apple avevo parlato sul mio blog qualche tempo fa e la discussione nei commenti, come spesso avviene in questi casi, si era fatta […]