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Feb
Carlo De Benedetti sempre piu’ avviluppato:
“Se un oggetto è gratuito, non vale niente, diceva mio padre.”
“In rete – gratis – ci si informa. Sul giornale – a pagamento – si conosce e si approfondisce.”
Galatea tenta un approfondimento.
Febbraio 19th, 2010 at 15:24
Mi verrebbe da parafrasare: “Se una notizia non vale niente quando è gratuita, non vale niente neanche a pagamento”, ma mi rendo conto che sarebbe semplicistico. Sapere qualcosa prima degli altri può avere un suo valore (ma bisogna definire in che contesto). Il tema potrebbe invece essere: “Quanto tempo ci mette una notizia importante, una volta immessa in rete, a diventare – via blog e social network – da “a pagamento” a “gratuita”?”
Febbraio 19th, 2010 at 15:56
circolare, circolare, non c’e’ niente da vedere.
Febbraio 19th, 2010 at 16:02
L’informazione di qualità tanto per cominciare la dovrebbero pagare gli editori. Che faccia di bronzo.
Febbraio 19th, 2010 at 17:20
io però qualcuno che fa informazione* gratis devo ancora trovarlo.
*dicesi “fare informazione” l’andare sui luoghi dove avvengono i fatti a raccogliere le notizie.
Febbraio 19th, 2010 at 17:38
Alberto, ci sarebbe anche da chiedersi anche quanto ci mette una notizia gratuita a diventare a pagamento.
Ma la risposta è semplice perché allora non mette repubblica a pagamento, e la smette di rompere i cosidetti. Poi se vuole ottenere una tassa sulla connessione, tassa per i giornali, io sono daccordo. Basta che lui paghi la mia parte, non ho problemi.
Febbraio 19th, 2010 at 17:40
E’ un disco rotto.
Dice che il 70% del traffico in rete è verso l’editoria (immagino ottenga il dato con la palla di vetro), dice che quindi i provider dovrebbero pagare uno quota agli editori e dice che l’editoria gratuita, non vale nulla.
Quindi i provider dovrebbero fare da sostituto d’imposta verso oggetti a valore nullo come il sito di Repubblica.
Quanto alle esternazioni parterne “se mi’nonno c’avesse avuto quattro palle io sarei ‘n flipper”, diceva il mio…
Febbraio 19th, 2010 at 17:55
se si conta anche l’editoria porno, allora il 70% è azzeccato ;)
“That’s the reason the web was born:
It’s porn porn porn!”
http://www.youtube.com/watch?v=T-TA57L0kuc
Febbraio 19th, 2010 at 18:00
penso che il pensiero sia: ma scusa, la SIAE si becca una fetta della torta, perche’ non devo beccarmela anche io?
il peccato originale e’ la concessione data alla SIAE su tutti i dispositivi di immagazzinamento dati e compagnia bella.