A Zanichelli -è evidente – amano il rischio. Cosi oggi la casa editrice annuncia in una intervista a Wired.it la disponibilità dei primi dieci titoli per Kindle in lingua italiana, direttamente acquistabili sullo store di Amazon. Finalmente! L’intervistatore chiede quanto costino gli ebook in questione e la risposta è altrettanto ammirevole: dovrebbero costare 5 euro, ma per ragioni tecniche legate a Amazon costano 13 dollari e 40 centesimi. I dieci titoli già disponibili sono tutte opere immortali della letteratura italiana (Boccaccio, Alighieri, Manzoni, ecc), tutti libri oggi già liberamento e legalmente scaricabili in formato elettronico da LiberLiber ed in tale formato placidamente leggibili su Kindle.

15 commenti a “A Zanichelli amano il rischio”

  1. Muttley dice:

    questo per colpa di quei comunisti giacobini atei senza dio che vogliono limitare il copyright. ma nessuno pensa ai diritti della famiglia Manzoni? e ai discendenti di Alighieri?

  2. Rob dice:

    Mi ricordano Totò che chiede i soldi per fotografare la fontana di Trevi

  3. alessandro dice:

    lol se non sono lungimiranti non li vogliamo

  4. PG dice:

    Vabbe’, ma quella disponibile su Amazon è l’edizione Zanichelli. Non per essere pignolo, ma un libro non è solo il suo contenuto, ma anche la sua forma, la sua edizione(ovvero: aspetto tipografico, eventuali prefazioni o apparato critico, indici, note, copertina etc.etc.).

    In ogni caso è ridicolo che un ebook costi 13 euro e passa, anche se effettivamente buona parte del prezzo al momento se lo incassa Amazon. Di certo, se si continua così, il prezzo dei libri è destinato a non calare neppure con gli ebook, anzi.

  5. .mau. dice:

    (l’articolo di Wired parla di 13.40 dollari, quindi circa 9 euro, per fare i pignoli)

    PG ha perfettamente ragione sul fatto che uno non se ne fa poi moltissimo del testo della Divina Commedia senza tutto l’apparato di note, e probabilmente ha ragione a dire che buona parte del costo all’utente finale se lo ciuccia Amazon.
    Però mi chiedo se per Zanichelli non avesse avuto più senso evitare di limitarsi a un singolo vendor. Amazon vuole l’esclusiva per vendere ebook?

  6. massimo mantellini dice:

    Hai ragione .mau. correggo, quanto alle note, la gestione su kindle2 (non sul dx) e’ piuttosto sfortunata…

  7. PG dice:

    Ok,9 euro…è cmq un prezzo elevato per una edizione di classici della letteratura in formato digitale, a meno che, appunto, la stessa non sia arricchita da un fruibile apparato critico o di note.

    Quanto al margine di Amazon, quel che leggo in giro è che Amazon sugli ebook pretende circa il 70% di margine. Ho capito male io o è corretto?C’è chi può confermare o smentire?

  8. roberto dadda dice:

    Tutto vero, ma attenzione al fatto che anche se leggibili da Kindle le edizioni di LberLiber o Progetto Gutenberg si leggono, ma sono molto scomode mentre se davvero si tratta di opere formattate per Kindle qualche euro sarebbe ben speso.

    bob

  9. Luiz dice:

    si vabbè ameranno il rischio, ma mettessero un po’ le mani sulla banca dati giuridica che commercializzano (foro italiano): ma si può nel 2010 tenerla chiusa al solo windows?? bahhhhhhhhhhhhhhh
    ZANICHELLI SVEGLIA

  10. vittorio pasteris dice:

    L’editoria italiana dimostra ogni giorno che e’ pilotata da geni purissimi

  11. destynova dice:

    comunque sia: se un editore come Zanichelli ha da mettere sul piano Alighieri & co. non ci siamo ancora. Quanti compratori vedete all’orizzonte, e che modello editoriale? Arrivare primi e farlo scrivere su Wired?

  12. Mauro dice:

    Una fetta delle versioni elettroniche del progetto Gutenberg si possono trovare formattate per Kindle su http://www.freekindlebooks.org

    Nel caso di “self-publishing” Amazon trattiene circa il 65% del prezzo di vendita e il 35% va all’autore (http://forums.digitaltextplatform.com/dtpforums/entry.jspa?externalID=2&categoryID=12). Sembra sia la più o meno la stessa proporzione appllicata per i libri Zanichelli

  13. PG dice:

    Tanto per avere un termine di paragone, nella normale distribuzione italiana dei libri cartacei, di solito l’editore trattiene circa il 45% del prezzo, l’altro 55 % viene diviso, all’incirca a metà, fra grossista e dettagliante. Ovviamente ci sono delle forti oscillazioni, ma non mi risulta si arrivi mai a un venditore al dettaglio che trattiene il 65% di margine(magari). Una normale libreria medio-piccola gode, si fa per dire, del 27% di margine effettivo.
    Tuttavia già oggi i giganti della vendita di libri godono di margini maggiori, ovviamente contrattati direttamente con le grandi case editrici e in alcuni casi imposti, un po’ come avviene per gli altri prodotti, mediante meccanismi ricattatori(se vuoi uno scaffale dedicato al nuovo libro di Dan Brown nel mio centro commerciale, decido io- buyer – a che prezzo comprartelo).

    Questo anche per farsi un’idea di dove andiamo. Cioè: i giganti della distribuzione (GDO, grandi siti internet tipo Amazon)ottengono margini enormemente superiori alla norma, operando in regimi di concorrenza effettiva molto ridotta(io,Mondadori, non posso rinunciare a mettere il libro di Dan Brown nell’unico centro commerciale di una media città di provincia, e quindi accetto le condizioni che mi vengono imposte; ovvero, non posso rinunciare a vendere il mio ebook su Kindle, e quindi subisco).
    Nel frattempo, qualsiasi media o piccola realtà distributiva, agonizza subendo il tentativo delle case editrici di rifarsi delle perdite subite sul fronte della grande distribuzione(tolgo ai piccoli per dare ai grandi).

    Non a caso ho chiuso di corsa la(mia, piccola) libreria.

  14. Shylock dice:

    PG: “non posso rinunciare a vendere il mio ebook su Kindle, e quindi subisco”.
    Ma la distribuzione elettronica non dovrebbe invece svincolare il produttore (e il piccolo distributore) dalla dipendenza dai grandi?
    Se non sono più legato al canale fisico, chissenefrega del centro commerciale di Amazon se posso vendere lo stesso in un negozietto virtuale raggiungibile con una semplice ricerca per titolo su Google, ai prezzi che decido io e in un formato non proprietario invece della magnanima concessione del privilegio di leggere sul supporto che vuole Amazon e finché Amazon non decide di cancellarmi il file, se le gira?

  15. PG dice:

    @Shylock: ma appunto, il problema è vedere se e quanto reggeranno, se si affermeranno o meno i formati proprietari di ebook. Bisogna vedere se e per quanto Amazon avrà la forza commerciale per imporre le sue condizioni agli editori. E’ vero che chiunque può metter su un negozietto virtuale dove offro un pdf al prezzo che voglio io, sempre che all’editore stia bene, ma altra cosa è riuscire a offrire un catalogo veramente ampio e onnicomprensivo, che è la domanda di mercato cui cercano di rispondere i siti di e-commerce relativi ai libri, cartacei e non.

    E cmq, una volta superata questa prima fase, penso che si svilupperà una concorrenza che porterà all’abbassamento dei prezzi medi degli ebook, questo è ovvio. Per ora, un editore di ebook subisce sicuramente la contrattazione che Amazon gli impone, non può mettere molte condizioni: Amazon ha inaugurato un mercato e sta cercando di regolamentarlo a modo suo, c’è da vedere se gli riuscirà e per quanto.