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Gen
«Se solo un italiano su 10 è connesso alla rete è perchè è troppo costoso». Nicholas Negroponte, ieri.
(via mediablog)
«Se solo un italiano su 10 è connesso alla rete è perchè è troppo costoso». Nicholas Negroponte, ieri.
(via mediablog)
Gennaio 16th, 2010 at 10:41
Bè, in parte è vero. Io abito in una frazione dove la più vicina linea telefonica ( TELECOM, visto che a tutt’ora, e credo anche per sempre, detiene il monopolio dei doppini in Italia ) che passa da dove abito è a 80 metri. Sa quanto mi ha chiesto la compagnia Telecom ( L’unica a poterlo fare, alla faccia della libertà di scelta ) per l’allaccio alla “rete”? Fra scavo, allaccio e annessi vari quasi 2000 euro. Ho dovuto optare per la mobile ( che pur volendo una quasi flat o qualcosa che le assomigli pago una cifrona ), ma della concorrenza. Levare quasi 50 euro al mese per una mobile che funziona come una 56k ad uno che ne guadagna a malapena 900 mi sembra un bel pizzicotto sulla pancia, non crede?
Gennaio 16th, 2010 at 10:52
@sfattucci, credo, pero’ ovviamente abbiamo bisogno di generalizzare e generalizzando il gap italiano dell’accesso non dipende ne dai costi ne dal divide geografico…
Gennaio 16th, 2010 at 11:16
Concordo col titolo del post… Purtroppo non è vero che siamo connessi in pochi solo perché costa. Sarei ben felice di pagare 50 euro al mese se potessi avere la 2 mbit, e qui senza dubbio è colpa di Telecom, ma c’è tutta una grossa fetta della popolazione che non vede in Internet alcun interesse. Si chiama selezione naturale, e porterà l’Italia ad una catastrofe. Spero solo di essere già all’estero quando accadrà =)
Gennaio 16th, 2010 at 11:36
Era valido 10 anni fa, come del resto Negroponte, ormai il simulacro di sè stesso.
10 anni fa pagavo circa 65 euro mensili(canone Telecom+Tempo libero Infostrada) per avere un accesso flat 56k con telefonate illimitate verso i fissi. Ora ne pago circa la metà per la stessa flat, ma con 8 mega(diciamo 4 reali). E nel frattempo c’è stata una certa inflazione, quindi diciamo che il risparmio reale è notevole.
Ormai il problema non è più quello dei costi, il problema è che internet è uno strumento che riguarda la scrittura e la lettura, mentre la maggior parte degli italiani è semianalfabeta e quindi adatta solo a usare strumenti di comunicazione orali, incentrati su voce e immagini(tv e telefono).
Gennaio 16th, 2010 at 12:09
>la maggior parte degli italiani è semianalfabeta
sì lo so sara’ snobismo insopportabile, ma a me ‘sta frase e’ piaciuta.
Gennaio 16th, 2010 at 12:32
Io con vari trucchetti e consultando forum pago 24,95€ al mese per sempre con fw, 6 mega (devo dire effettivi) e tutti i servizi annessi comprese 30 min di chiamat. Ai cellulari ogni mese. Se fate fw e poi minacciate di andare via penso sia il miglior operatore che abbiamo da questo punto di vista (qualità prezzo, anche se non il prezzo iniziale).
Se poi negroponte avesse parlato non di costi e basta ma di “costi dell’informazione” in Italia beh un po’ di ragione l’avrebbe avuta nel senso che una informazione sbagliata e scorretta porta le persone a vedere Internet in una certa maniera e più che ad adottarla porta a vederla come qualcosa di negativo senza stimolare alcuna voglia di apprendimento, e provocando l’appiattimento delle menti. E l’appiattimento conduce all’ignoranza.
Gennaio 16th, 2010 at 12:33
E’ ASSOLUTAMENTE VERO.
Infatti l’accesso a Internet dovrebbe essere OBBLIGATORIO, ed e’ vero che l’Italia e’ un paese MORTO.
MORTO.
Gennaio 16th, 2010 at 13:30
Non concordo con Paolo; non vedo l’accesso obbligatorio come una forma di soluzione ai problemi d’Italia. Cosa meno, molto meno, cancellare l’Italia dalla faccia della terra e rifarla daccapo.
In quanto alla maggior parte degli italiani analfabeti… La percentuale, che mi ha sconcertato, oscilla tra il 10 e il 15% della popolazione (google docet, “analfabetizzazione italia”). E di quei quattro quinti rimanenti, quanti italiani fanno davvero uso consapevole della propria forma di comunicazione più evoluta? Quanti italiani si attengono alle regole della corretta scrittura?
Portando all’estremo… Quanti italiani si attengono alle regole della strada? Quanti italiani si attengono alle regole? Ok, è solo una provocazione che porta facilmente off topic.
Non è che forse sarebbe da migliorare proprio la situazione all’inizio, ridiscutendo il sistema scolastico di base? Ho come l’impressione che la transizione dal docente zelante e rigido alla maestrina dolce e comprensiva non abbia poi giovato al risultato medio, non è che la maestrina abbia spostato la qualità della conoscenza stimolando l’amore per la scuola da parte dei giovani studenti.
Gennaio 16th, 2010 at 13:31
*Costa meno (nel secondo periodo)
Gennaio 16th, 2010 at 13:32
Percepisco una vaga sfumatura di negatività e pessimismo nel post e nei commenti che mi precedono.
E sono completamente d’accordo.
Gennaio 16th, 2010 at 13:43
A tutti i punti gia’ elencati, aggiungerei l’eta’ media italiana che non aiuta.
Il prezzo e’ l’ultimo dei problemi.
Gennaio 16th, 2010 at 13:54
Ok, essere italiani significa sorbirsi una bella dose di delusione e frustrazione nel corso della vita, ma… dài, su, ottimismo!
Gennaio 16th, 2010 at 15:20
Non so come si possa vedere in percentuale della popolazione.
http://www.wolframalpha.com/input/?i=education+of+italy+vs+unitedkingdom+vs+france
C’e’ una misura oggettiva dell’analfabetismo ? Non credo troppo a numeri come “Numero di giornali comprati” oppure “Numero di libri letti”.
Gennaio 16th, 2010 at 15:21
Mia zia ha 60 anni, vive in una frazione di Luino, prende una miserissima pensione mensile, ma mi ha detto durante il pranzo di Natale: da noi non c’è la banda larga, io per connettermi ad internet devo usare ancora i vecchi sistemi.
E lei internet lo userebbe: suo figlio vive in svizzera, le sorelle a un’ora di strada, vive insomma da sola, e navigare su internet, usare mail e skype, non le dispiacerebbe affatto.
Mia mamma ha 62 anni, ed è da anni ormai che si è presa un abbonamento “flat” a internet. Si guarda online le sfilate di moda, si informa per i viaggi, è persino su Fb, perchè cosi vede le mie foto!
E non parlo di una laureata, ma di una pensionata, prima operaia.
L’Italia non è morta, ma la società (giornali, governo, amminsitrazione) sembra dare importanza e priorità sempre ad altro, invece che ad internet.
così tanti miei amici “giovani” si prendono la chiavetta di vodafone a casa, pensando che quello sia internet!!!
In francia la differenza l’ha fatta Free: ha buttato sul mercato banda a iosa, a prezzi molto bassi, con televisione (francese e estera) e video on demand (che scusate, ma è super comodo, invece di andare da blockbuster), e tutto il resto… per 30 euro al mese, telefonate gratis ai fissi in tutta europa, accesso 8mega, IPTV…France Telecom ha seguito, e via di seguito
In italia il governo è morto (e con lui le imprese come telecom italia), non i cittadini.
C.
Gennaio 16th, 2010 at 16:19
Non solo costa, ma è gestita malissimo.
Non mi pare che una cosa escluda l’altra.
Anzi.
Gennaio 16th, 2010 at 17:03
Ci sono più ragioni, non c’è quella giusta e quella sbagliata. Il costo può rientrare tra queste, dipende dalle entrate che ha una famiglia.
Certo è che la RAI, tv pubblica, fa pochissima informazione riguardo a Internet, mentre dedica un sacco di spazio a delle gran boiate. Tranne ovviamente quando deve dipingere la rete come un covo di pedofili, serial killer, mafiosi, stupratori, sfigati, prostitute, venditori di organi ecc…
Ma non solo per quanto riguarda Internet. Anche per semplificare l’apprendimento delle lingue straniere perché non si obbliga la RAI a trasmettere i film e telefilm stranieri solo in lingua originale e con i sottotitoli? Sarebbe già un bel passo in avanti.
Gennaio 16th, 2010 at 23:25
mha, a me ste statistiche mi danno sempre un buon 68% sui nervi.
Gennaio 17th, 2010 at 08:47
Vedere l’ultimo state of the Internet di akamai di ieri: come attacchi informatici siamo posizionati benissimo…
Gennaio 17th, 2010 at 11:19
Penso che buona parte dei motivi risiedono nella poca informazione (occorrere trasmettere un programma tv sull’Internet), formazione (bisogna introdurre l’Internet come materia scolastica), nelle infrastrutture adeguate (è ora di passare all’uso di tecnologie alternative al vecchio doppino telefonico). Il prezzo è relativo, se si comprende l’utilità e la potenzialità del mezzo, anche se, il governo, potrebbe attivarsi per offrire un minimo di incentivi e banda a tutti coloro che non se lo possono permettere: pensate al popolo della social card che è sempre più numeroso…
Gennaio 17th, 2010 at 11:37
capisco la tua buona fede, ma l’articolo dice un’altra cosa “In Italia internet cosa troppo” e questo è vero al confronto della velocità del servizio fornito sempre che internet sia presenta sulla tua linea telefonica, ci sono zone dove internet non può essere fornita tramite linea telefonica a casua della della distanza con il server, quindi unica soluzione è affidarsi a servizi di telefonia mobile, ancora troppo costosi ed insostenibili per un uso decente di internet. Vogliamo parlare della fibra ottica? Una completa utopia! Solo poche zonde di Elite tecnologica possono vantare di un cordone di fibra ottiva abbastanza vicina da potersi allacciare. Vogliamo parlare del WiMax? un buco nell’acqua se ne parla da più di 5 anni, negli USA è già una tecnologia Obsoleta, in Italia non sembra un futuro un po’ troppo remoto, talmente remoto che probabilmente qualche altra tecnologia la sorpassera buttando al mare tutti gli investimenti fatti, se ne hanno fatti…
Gennaio 18th, 2010 at 10:11
Non considero Wikipedia una fonte particolarmente affidabile, ma è sicuramente più affidabile di Negroponte, il re delle questioni di lana caprina (basta nominare One Laptop Per Child per inquadrare il personaggio). E Wikipedia afferma che in Italia il 51% della popolazione è connessa a Internet:
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_number_of_Internet_users
Siamo sicuramente un po’ indietro rispetto alla media europea, ma se fosse questo il problema dell’Italia farei i salti di gioia.