Su IlSole24ore di oggi, dopo l’editoriale di domenica del suo direttore Gianni Riotta dedicato al declino di Internet, c’è il punto di vista di Luca de Biase. Un punto di vista kennediano.

Già, che cos’è internet? Un generatore di cultura o la conseguenza di una cultura? Descrivere la rete con un taglio netto, come si potrebbe fare con una lavatrice, è una tentazione grande quanto la sua complessità. Possiamo dirci soprattutto quello che non è: non è Google, non è Wikipedia, non è Facebook. Non è il web. Non è un mezzo di comunicazione. Non è la biblioteca di Babele. Non è nessuna delle metafore che sono state utilizzate per definirla in modo semplice e veloce. È nata nel 1969 per servire gli scienziati di diverse università americane, tutti conosciuti e culturalmente omogenei. Gente che pensava come Fermi a un mezzo di cui si sarebbero avvantaggiate tutte le scienze e tutti gli indirizzi di ricerca.
È evoluta in direzioni impreviste. Ma con una regola sempre chiara: è evoluta essenzialmente sulla scorta dell’iniziativa di chi ha visto in internet un’opportunità e ha tentato di coglierla. L’atteggiamento di chi è interessato alla rete, per il modo in cui è costruita, non è mai quello di subire quello che produce e giudicarlo: l’atteggiamento è quello di prendere in mano un progetto e realizzarlo. Per migliorare la situazione dal suo punto di vista. Perché la rete non è soltanto quello che è: è anche quello che si vorrebbe che fosse. Quello che critici o entusiasti sperano che diventi. E il bello è che niente impedisce a chiunque abbia un progetto in mente, di provare a realizzarlo.
Non chiedetevi che cosa può fare il web per voi: chiedetevi che cosa voi potete fare per il web e avrete la risposta anche alla prima domanda


9 commenti a “Prima persona singolare”

  1. EmmeBi dice:

    E c’è anche la lettera di Zambardino con risposta sugli specchi di Riotta.

  2. Fabio dice:

    Se la fanno sotto e non sanno come ficcare le unghie nello specchio per far sopravvivere il loro vecchio tartarugato lavoro su carta.

  3. Andrea Contino dice:

    L’ho trovato molto ottimista, con una chiarezza dovuta su cosa non è il Web.

  4. L1 dice:

    vabe’, adesso ne approfitto per uno di quei commenti catalogabili come sfoghi anonimi sul web.
    ho appena chiuso la pagina del corriere.it che racconta di minzolini e craxi. mi ha irritato, ovviamente, sapere che la rai – quella che mi obbliga a pagare il canone – mantiene gente di questo spessore. ma non ci posso fare niente, e’ parte del regime in cui sento di vivere. si intitolano strade a… ecco, nemmeno ho voglia di qualificarlo. tanto ci siamo capiti. l’informazione e’ quello che e’, e non resta che la rete per respirare aria fresca. questa e’ la pura, unica verita’. e tutte le volte tocca rispiegarla, a gente che fin troppo ovviamente fa finta di non capire. perche’ gli conviene, perche’ sono parte della macchina, della casta, di quel che vi pare. chissa’, fossi io al posto loro, farei lo stesso, pur di difendere una tale, comoda rendita. quella cuccia calda non deve essere affatto male.
    scusate, l’avevo detto che ero in modalita’ “sfogatoio”.

  5. Sascha dice:

    Quindi l’informazione sulla rete è la pura, unica verità e lo è perchè è sulla rete. Su carta o per televisione la verità è impossibile perchè non è la rete.
    Il fideismo avanza inarrestabile…
    Repetita juvant. Ripropongo la mia Prima Legge di Sascha:
    ‘Un tempo solo una ristretta elite aveva il potere di mentire, disinformare, offuscare, nascondere, pontificare, insultare e calunniare.
    Oggi, grazie alla rete, tutti hanno il potere di mentire, disinformare, offuscare, nascondere, pontificare, insultare e calunniare’.
    Le conseguenze della Prima Legge sono ovviamente profonde ma non necessariamente positive…

  6. Sascha dice:

    Quanto al punto di vista di De Biase mi sembra stia diventando la parola d’ordine fra i ‘guru della rete’: se non puoi dire nulla di buono non dire nulla’.
    Se non puoi ragionare seriamente sugli effetti della rete sul mondo non ragionare affatto.
    Visto che le vecchie promesse non si concretizzano e invece succedono cose nuove che non s’erano previste e magari non piacciono troppo meglio evitare di dire cose di cui ci si potrebbe pentire.
    La vecchia idea secondo cui nuovi mezzi di comunicazione cambiavano l’uomo e la società dev’essere abbandonata: Internet non è un mezzo di comunicazione – ecco, questa è nuova…

  7. Enrico dice:

    Meglio: se non puoi dire nulla di buono fallo sul web, passerai per un grande pensatore animato da spirito kennediano.

  8. paolo dice:

    Lucidissimo as usual, la tentazione di dare una forma alla retecosa è da più di un decennio uno degli ostacoli più pesanti sulla via del suo, e nostro, sviluppo.
    Fa piacere, cmq, che il Sole abbia gli strumenti per dibattere al proprio interno, speriamo che Riotta alla lunga impari qualcosa dai suoi più dotati compagni di viaggio ;)

  9. nicolle dice:

    ma nn capisco xke nn dite come posso sapere quando e la prima,segonda,terza,persona singolare !!!
    HELP ME!!!!!!