L’intervento alla cistifellea di Andrea Beggi.


Gli ultimi 10 secondo prima di addormentarmi sono abbastanza convinto che qualcosa non vada per il verso giusto e mi chiedo se mai si accorgeranno che non respiro; mi addormento con scarsa fiducia nel fatto che mi risveglierò. Quasi convinto di tirare le cuoia (sono rincoglionito dall’anestesia, evidentemente il mio senso della realtà è andato a farsi un giro), invece di rivedere la mia vita come un film, mi addormento con in testa le parole: “anestesista coglione”. Sto affidando la mia vita a macchine operate da uno che non è in grado di usare WinZip: non sono ottimista.


5 commenti a “Con gli occhi del paziente”

  1. gabriele dice:

    Assieme agli anestesisti che hanno problemi col win zip, mi preoccuperei anche (anzi: mi preoccuperei di PIU’) dell’utilizzo, ormai smodato, fatto dai giovani medici specializzandi nei reparti ospedalieri d’italia. Ragazzi freschi laureati, freschi abilitati alla professione, che spesso e volentieri portano avanti interi reparti, con turni massacranti, anche di 13, 14 ore al giorno, e responsabilità ENORMI che nemmeno un primario con 30 anni di servizio sulle spalle.

  2. gabriele dice:

    scusate, “utilizzo fatto DEI giovani medici specializzandi”.

  3. Marin Faliero dice:

    a leggere post come questi con il mio terrore per medici ed ospedali c’è stare allegri

  4. Lunar dice:

    ma no. questa è la dimostrazione che per riuscire nella vita non serve saper usare WinZip e neanche saper scrivere un post in un blog. :)
    Che poi… il papà, il creatore dello zip, mica ha avuto tanto successo nella vita. :(

  5. camu dice:

    Sono d’accordo con Lunar… in Italia per avere successo non serve saper usare WinZip, basta sapere anestetizzare le menti della gente ;)