06
Dic

Due sere fa L’era glaciale è andata in onda con quasi un’ora di ritardo. Il direttore di rete Massimo Liofredi aveva urgenza di vedere i cartoni animati prima di dormire.

11 commenti a “Affossamenti”

  1. L1 dice:

    maro’ che tristezza aldo grasso che scrive fiorella m’annoia.

  2. raxi dice:

    Ho notato pure io l’Aldo Grasso versione Dagospia.

  3. esaù dice:

    e’ gia’ tanto che sia andata in onda: visto l’insuccesso del programma, la Bignardi rischia di dovere riparare su Sky.

  4. Bloglavoro dice:

    … a meno che… il problema non stia in quello che ha detto la Mannoia e che è stato mandato in onda, ma in qualcosa detto da qualcuno che è stato tagliato. Il tempo per un’epurazione, in pratica.

  5. Sonia dice:

    Comunque vorrei dire che il cartone della Walt Disney andato in onda quella sera valeva molto più di un’ora della Bignardi. Una volta tanto fanno qualcosa di decente in tv. Se fossi in Grasso avrei recensito quello.

  6. Sascha dice:

    Non so, post come questo mi paiono inutili se non dannosi.
    Capisco il doversi occupare di varia umanità e i propri interessi personali e il senso civico etc etc ma il risultato è sempre quello: un tot di perdigiorni ne approfitta per ammanirci le sue ‘idee politiche’, cioè ripete a pappagallo quel che il suo giornale/tg di riferimento partitico proclama.
    I fatti sono chiari: la massa critica della Rete parla di quel che parla la tivù il che in Italia vuol dire politica e politica nel senso più ristretto del termine (chi è dentro vs. chi è fuori). In qualsiasi blog o forum, di qualsiasi argomento, le code dei post politici sono di gran lunga più lunghe delle altre. L’unica eccezione sono i forum di discussione calcistica che però se ne stanno abbastanza per conto loro. Tecnologia, cinema, libri, ristoranti – se volete molti contatti cercate di attaccarvi al carrozzone dellla faziosità…
    Parlare di tivù, poi… i commenti si riferiscono sempre e solo alla collocazione partica del programma o del conduttore. Perfino i telefilm americani devono sottostare ed essere giudicati belli o brutti a seconda della Rete in cui sono trasmessi (di nuovo, il calcio è l’unica eccezione: conosco gente che per principio non guarda la Rai ‘comunista’ eccetto che per la Nazionale o simili).
    A questa ossificazione partitica si aggiunge come arma l’altro grande feticcio del ‘popolo del web’, cioè l’indice d’ascolto inteso come voce del popolo e giudizio di Dio (provate, in un sito o forum specializzato, a mettere in dubbio l’accuratezza dell’auditel e vedrete… provate a guardare, per esempio su Tvblog come si strutturano le discussioni sui programmi…)

  7. Daniele Minotti dice:

    Ma Starsky e Hutch sono di sinistra o di destra?

  8. marco dice:

    “la massa critica della Rete parla di quel che parla la tivù il che in Italia vuol dire politica e politica nel senso più ristretto del termine…”

    Hai ragione. Alla fin fine la rete rischia di andare a rimorchio dei vecchi media anziché tracciare nuove strade (o perlomeno strade diverse). Ciò indipendentemente dalla qualità degli interventi che spesso è indubbiamente alta.

  9. piovedisabato dice:

    marco
    non è la rete che lo fa. Sono gli utenti. La rete è un “mezzo”. C’è chi lo usa in un modo, chi in un altro, ci sono centinaia di utenti che commentano e ci sono migliaia di utenti che NON commentano.
    La differenza sta nel fatto che mentre con la rete puoi interagire, mentre la rete è uno strumento dinamico, la televisione, ddt o non ddt, resta uno strumento con il quale non puoi interagire e statico.

    L’unico modo per interagire veramente con la televisione è comprare il dvd che piace a te e guardare quindi quello che decidi tu. Il resto è un affidarsi a quel che passa il convento.

    La rete non va dietro alla televisione. La rete va per la sua strada. Se poi gli utenti sterzano per tornare a discutere di quello che la tv trasmette quello è affare degli utenti. Non dico sia sbagliato, solo che quello è stare sulla rete ma non è la rete.

  10. Sascha dice:

    @ a DM

    L’ho già detto: dipende dalla rete che li trasmette…

    @ Marco

    Fra l’altro non è proprio vero che ciò acccada solo in Italia (benchè qui sia peggio): la politica online praticamente ovunque nei paesi democratici è becera, faziosa e non-comunicante. Si parla tanto di quanto sia utile e liberatoria Internet nei paesi autoritari e sarà anche vero ma in Occidente gli effetti sono stati ben diversi. L’idea determinista che la tecnologia dovesse risolvere problemi e portarci a un livello di superiore democrazia è fallace in quanto si basa su una descrizione della politica e della società unilaterale se non del tutto falsa.

  11. Daniele Minotti dice:

    @Sascha
    Era una battuta che mi è venuta fuori così, peraltro senza voler prendere in giro alcuno.
    Comunque, condivido la tua riflessione.