Michael Arrington su TechCrunch, con una storiella discretamente difficile da credere, mette la parola fine al progetto CrunchPad.

Un commento a “Di tablet, torte ed avvocati”

  1. PiDave dice:

    Uhm…perche’ difficilmente credibile? Quel tablet avrebbe venduto bene anche a 500$, possibile che davvero abbiano chiuso solo perche’ le possibilita’ di guadagno sembravano sparite del tutto? Inoltre non vedo dove ci sia da vergognarsi se un progetto viene “cannato” quando si dimostra non profittevole, quindi a che pro inventarsi una megaballa di questa portata?