Dal blog di Pippo Civati:
Ok. Ci ha pensato a lungo. Ha deciso di lasciare il Pd. Ha scritto un libro. Dice che va con Casini e, magari, anche con Fini, se ci sta. Dice che prende il 14%, con la sola imposizione del messaggio di nuovo conio. E, allora, ho pensato: adesso lo dice. Perché Rutelli non è come Mantini, eletto nel Pd, nelle nostre liste bloccate, e passato poi all’Udc. Senza dire nulla. No, Rutelli ora dice che lascia libero il posto in Parlamento. Lui è un signore. E poi ha già il 14% da un’altra parte. Dai, adesso lo dice che non fa più il parlamentare del Pd. Anzi, che non fa proprio più il parlamentare. Ancora un momento e lo dice. Sicuro.
(via wittgenstein)
Novembre 1st, 2009 at 16:54
Civati ha scritto una solenne stupidaggine, almeno fino a quando sarà in vigore questa costituzione. Da manuale poi la rivendicazione “nelle nostre liste bloccate” che denotano una concezione padronale del partito. Non stupisce l’avvallo di Sofri, che l’unico incarico nel partito l’ha avuto per gentile concessione del sovrano (anche se definire sovrano Veltroni fa un po’ ridere):
Novembre 1st, 2009 at 17:16
hanno voluto anche loro le liste bloccate? peggio per loro.
Come ricorda Giancarlo, “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.”
Novembre 1st, 2009 at 18:08
Rutelli elettoralmente non conta nulla. Lui va via e si porta dietro il suo voto, quello della moglie e di qualche parente stretto. Fine della storia.
Se ha bisogno di aiuto per il trasloco mi offro volontario per portare via i suoi scatoloni. In fretta, però, che dobbiamo tinteggiare le pareti.
Novembre 1st, 2009 at 18:23
@Giancarlo
Secondo me hai ragione solo formalmente: come diretta conseguenza del porcellum i parlamentari non sono forma di espressione del voto dei cittadini, ma solo del volere delle segreterie dei partiti, per cui a quelle dovrebbero essere fedeli e “essere dei signori” lasciando il posto..
Per quanto riguarda le “nostre liste bloccate” io non ci vedo concezione padronale del partito, ma senso di appartenenza al partito (il che detto da uno degli esponenti di spicco di una mozione sconfitta è a dir poco un ottimo segno, in particolare confrontato con l’atteggiamento di Rutelli che sconfitto il suo candidato assume l’atteggiamento del bambino che se ne va offeso)
Detto questo @Lunar: sono completamente d’accordo con te, anzi Rutelli penalizza il PD: ricordiamoci che all’ultimo ballottaggio per Roma Zingaretti (candidato alla provincia per il PD) ha battuto Alemanno in Roma città, per cui non poche persone hanno votato PD alla provincia e PdL al comune: la differenza era Rutelli.
Novembre 1st, 2009 at 18:40
@Pier, ho ragione formalmente? in questo caso direi che la forma è anche la sostanza. Secondo te le porcate hanno valore superiore alla costituzione? a mio avviso sei un po’ confuso. A voler seguire il tuo ragionamento, si potrebbe chiudere il parlamento: alle elezioni si presantano solo i partiti che in base alle percentuali (o alle maialate che sembra vadano molto di moda) designano un loro amministratore delegato che vota per tutti, pensa a quanto si risparmia.
Novembre 1st, 2009 at 18:41
Grazie a Pier per avere risposto a Giancarlo. Non mi pare di dover aggiungere altro per commentare le mie “solenni stupidaggini” (che carino!).
Novembre 1st, 2009 at 19:01
Triste questa discussione sul fatto se il seggio di Rutelli sia di Rutelli o del partito che lo ha messo lì… In realtà il seggio dovrebbe essere dei cittadini e tornare ai cittadini, che già non hanno potuto esprimere preferenze, ma se lo avessero fatto avrebbero votato per *Rutelli nel PD*: qualsiasi alterazione di questa combinazione dovrebbe richiedere un ritorno alle urne.
Novembre 1st, 2009 at 19:07
@Giuseppe: io ho parlato di “stupidaggine” riguardo a un fatto specifico, non di “stupidaggini” generiche e omnicomprensive. Tantomeno ho inteso darti dello stupido. Se il tuo plurale non è una svista, allora è un tentativo di sviare il discorso.
Visto che te la sei presa, ho riflettuto se il termine usato fosse esagerato o offensivo, ma visto che fai tue le osservazioni di Pier e altro non aggiungi devo ribadire il concetto: secondo me pensare che tutto nasca e muoia dentro un partito, dalle liste bloccate alla fedeltà fino alla morte dei parlamentari, non già al loro mandato, ma al partito che li ha designati è una stupidaggine, una concezione da politburo, da partito che ha il primato sullo stato. Mi dispiace se ti disturba, ma è quello che penso.
Novembre 1st, 2009 at 19:43
Mi pare che Civati giuri attorno al vero problema politico: credo che Rutelli se abbandonerà il Pd(in questo dimostrando molto più coraggio di altri abbarbicati alle poltrone)dovrà lasciare la presidenza del Comitato per i servizi segreti dove rappresenta il Pd ma non il seggio, il seggio lo ha avuto perchè era uno dei fondatori dell’Ulivo, a cui riuscì a far recuperare moltissimo voti nel 2001 quando fu il candidato Premier dell’Ulivo e perchè era il residente votato quasi all’unanimità della Margherita, uno dei 2 partiti fondatori del Pd, con le preferenze sarebbe stato eletto lo stesso e bene, senza gli spettava come è spettato allora a D’Alema, Bersani o Marino.
Non so quanti lo seguiranno ma, comunque, rimane all’opposizione e lavora per il centrosinistra e mi sembra la cosa più importante ai fini della valutazione anche della coerenza personale. Pone un problema vero, se il Pd è solo una continuazione della storia del Pci-Pds-Ds e viene letto così dalla maggioranza degli italiani Civati ci starà comodissimo ma è difficile che possano mai spuntarla contro Berlusconi.
Novembre 1st, 2009 at 19:51
@Giancarlo:
guarda che è chiaro a tutti che, in base alla costituzione, Rutelli non ha alcun obbligo formale di lasciare il posto da parlamentare.
Quello che Civati sostiene, mi sembra, è che viste le condizioni della sua elezione (il PD l’ha scelto come capolista) e viste le modalità della sua uscita dal partito (non ha vinto il mio candidato per cui me ne vado), Rutelli dovrebbe avere la dignità di lasciare il posto da parlamentare.
Naturalmente si può non essere d’accordo con questo punto di vista, ma etichettarlo come “solenne stupidaggine” è forse un po’ offensivo.
Novembre 1st, 2009 at 20:07
il problema, imho, è che si parla di dignità ed onestà. ma siamo in italia.
Novembre 1st, 2009 at 20:14
@Francesco c.
Ritengo sbagliate entrambe le tue affermazioni. La prima (il PD l’ha scelto come capolista) è semplicemente assurda, è Rutelli (insieme ad’altri) che ha scelto di fondare il PD, La seconda (non ha vinto il mio candidato per cui me ne vado) è una semplificazione banale.
Io però contestavo un’altra cosa, ma ora ho letto sui commenti del blog di Civati che la questione è anche di come separarsi, compreso come ci si divide la mobilia e sopramobili . Ho sbagliato a metterla sul piano delle idee, e ritiro il termine stupidaggini. Quando ci sono di mezzo beni materiali e immateriali è sempre cosa seria.
Dal punto di vista politico il commento più sensato è quello di Tolardo, ma per vedere come vanno le cose basterà aspettare qualche mese, tanto i nodi prima o poi vengono al pettine.
Novembre 1st, 2009 at 20:38
Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?
Un leader fallito scrive un libro su un partito non nato,
per dire a tutti che lui, alla festa, non ci va.
Novembre 1st, 2009 at 22:25
Tolardo,
io vivo a Roma e ho votato Rutelli un casino di volte ma solo perchè me lo chiedeva il partito. Pensa un po’ :) Un sacrificio enorme che già dal secondo turno delle ultime comunali a Roma ho evitato con piacere. E con questo abbiamo consegnato Roma nelle mani di Alemanno. Lo abbiamo fatto scientificamente. Non è stato un incidente di percorso. Ribadisco il concetto: Rutelli da solo non conta nulla. Se non c’è intorno chi gli cuce i vestiti LUI da solo non va da nessuna parte.
Novembre 1st, 2009 at 23:01
@Giancarlo
La frase “non ha vinto il mio candidato per cui me ne vado” era ovviamente una semplificazione, ma imho non è distante dalla realtà.
Il fatto incontestabile è che tra gli iscritti e gli elettori del PD – forse persino tra gli ex Margherita – la posizione di Rutelli è minoritaria. Il suo appealing personale sull’elettorato non è smagliante, per usare un eufemismo (si vedano le elezioni comunali di Roma). In queste condizioni non può sperare di dettare la linea del partito. Se ha deciso di andarsene è perché evidentemente non si accontenta di esprimere una posizione di minoranza (con ciò dimostrando di non avere grande rispetto per i risultati del congresso, ops della convenzione).
Per il resto: il rischio che il PD si appiattisca sulla linea di continuazione PCI-PDS-DS effettivamente esiste. Io spero vivamente che ciò non accada, ma questo non significa in alcun modo (come qualcuno sembra sottointendere) appoggiare Rutelli.
(Mi scuso per l’off topic.)
Novembre 1st, 2009 at 23:57
Giancarlo, io con quelli che hanno capito tutto non ho la forza. Al massimo posso suggerirti che “avallo” è con una vu sola. Ma prendilo come un modesto parere. Luca S.
Novembre 2nd, 2009 at 09:59
da PCI a PDS
da PDS a DS
da DS a PD
– D tre volte
– P tre volte
– S due volte
– C una volta
– I una volta
Hanno ancora a disposizioni un po’ di combinazioni con la C e con la I (forse .mau. potrebbe aiutarci), spero in 3 / 5 anni ci caviamo il problema.
@ Luca S. “… io con quelli che hanno capito tutto non ho la forza …”, ma come fai a sopportarti?
Novembre 2nd, 2009 at 10:12
@Francesco C. Hai ragione, ma io non ho mai inteso difendere la linea politica di Rutelli da cui sono distante anni luce, io contestavo e continuo a contestare il ragionamento per cui il seggio parlamentare è a disposizione del partito invece che del parlamentare. Fino ad ora l’unico argomento che mi è stato opposto, al di la di farmi notare il mio italiano zoppicante (cosa peraltro vera) e l’accenno a un malinteso senzo dell’onore, è che la legge elettorale Calderoli avrebbe superato la costituzione, che nella testa di un sacco di gente avrebbe un valore puramente formale. Io non la penso così e credo di essere nel giusto. Tra l’altro c’è un aspetto umoristico della vicenda: chi ha tempo e voglia provi a fare una ricerca su cosa pensavano i difensori del “porcellum vince sulla costituzione” anche solo pochi mesi prima delle elezioni.
Novembre 2nd, 2009 at 10:13
@ManteVaLà: direi che manca IC (Comites Italiani) e CSI (Centro Sinistra Italiano) per uniformare il tutto.
Novembre 2nd, 2009 at 10:28
Perché dovrebbe dimettersi?…
Rutelli è stato regolarmente eletto, anche se per me la legge elettorale è una schifezza. Perché dovrebbe lasciare il seggio cambiando partito?…
Novembre 2nd, 2009 at 11:10
Non vedo perchè prendersela con Rutelli se siamo ormai tornati al solito fallimentare progettino di centrosinistricchio da prima repubblica senza sogni e senza futuro. Lui ha solo tratto le doverose conseguenze. Chi si riconosce nel vuoto dalemiano fa bene a rimanere, ma gli altri che ci stanno a fare?
Novembre 2nd, 2009 at 12:18
@.mau.
difatti nessuno lo obbliga a lasciare. E’ solo una provocazione. Tanto per ricordare a Rutelli che LUI è stato eletto su indicazione di un partito. Io ho votato Rutelli svariate volte ma votavo un progetto. Tra le altre cose mi è sempre stato sulle palle da quando era radicale. Figurati adesso.
In ogni caso ci rendiamo conto che stiamo parlando del nulla sotto vuoto spinto?
Vediamo come si incolonnano questo dati:
Riguardano Roma. Ultime elezioni comunali. Rutelli vale… un niente.
FRANCESCO
RUTELLI 761.126 45,77 CIVICA PER RUTELLI 41.970 2,74
LISTA BONINO – RADICALI 10.368 0,68
LA SINISTRA L’ARCOBALENO 69.304 4,52
ITALIA DEI VALORI 50.958 3,32
PARTITO DEMOCRATICO 521.880 34,02
UNIONE DEMOCRATICA CONSUMATORI 2.725 0,18
MODERATI PER ROMA AL CENTRO CON RUTELLI 7.509 0,49
UNDER 30 PER RUTELLI 11.385 0,74