Sergio Maistrello su Apogeonline:


L’eccezionalità delle richieste d’urgenza presentate nel 2005 dal ministro Beppe Pisanu si spiegano in virtù del loro carattere dichiaratamente provvisorio: sarebbero dovute scadere il 31 dicembre 2007. Se non fosse che prima il governo Prodi II (con il milleproroghe del 31 dicembre 2007) e poi il governo Berlusconi (col milleproroghe del 18 dicembre 2008) ne hanno garantito fino a oggi la piena efficacia. È inutile recriminare sulle scelte fatte, ma è nostro dovere influire come cittadini su quelle che possono ancora cambiare. La prossima scadenza utile, sulla quale sarebbe opportuno si aprisse questa volta in tempo utile un dibattito sereno e costruttivo, è il 31 dicembre 2009.
Fanno 85 giorni a partire da oggi. 85 giorni in cui chi ha a cuore il futuro della rete in Italia è chiamato a far sentire la propria voce.


10 commenti a “Lasciate scadere la Pisanu”

  1. Smeerch dice:

    Appello sensato.

  2. giot dice:

    Bene. Perché non pensare ora a quale iniziativa prendere per farsi sentire?

  3. Giorgio Jannis dice:

    Iniziative serafiche: un buon battage mediatico, una petizione online, un po’ di passaparola

  4. Manuele dice:

    Sarà dura tirarlo fuori se è finito nel calderone del milleproroghe, ovvero una delle più grandi leggi truffa che il parlamento ogni anno ci continua a propinare.

    Ma fare una battaglia contro il milleproroghe in assoluto? Là dentro c’è roba davvero abominevole, tanto quanto (se non di più) delle cretinate antiterrorismo di Pisanu. Sparo troppo alto?

  5. Tancueli dice:

    Per me questo non tange!! Abito in Svizzera.

  6. Daniele Minotti dice:

    Impossibile non essere d’accordo con Manuele.

  7. Fabrizio dice:

    @tancueli: Il valore di una rete cresce esponenzialmente con il numero dei nodi connessi.
    Comunque capisco il tono, che discende da quel “cazzi vostri, io domani vado in svizzera” scritto qualche anno fa su una scheda elettorale :)

    Riguardo la libertà di accesso wifi alla rete -cosa di cui apprezzo ancor di più il valore da quando sono diventato 1. padre, 2. possessore di uno smartphone- non credo che ci siano speranze.
    L’esigenza di contrastare il terrorismo viene via via sostituita e superata dall’esigenza di eliminare l’anonimità in rete.
    Da molti anni si tenta, con successo purtroppo, di scaricare sulla rete la colpa di alcuni reati penali che un cittadino può compiere.
    La rete assume un duplice aspetto: è sì un luogo di scambio di informazioni, lavoro e passatempo; ma attenzione! sotto c’è La Fogna. Sistema di buie condutture elettroniche dove scorrono fulminee viscide pantegane portatrici, quando non di virus, di informazioni terroristiche, film copiati, canzoni “rubate”, pedopornografia, verità diffamanti e quant’altro.
    Tutto per giustificare l’idea che impedire l’anonimità in rete sia necessario e giusto.
    Dopotutto, solo chi ha la coscienza sporca, un “ratto”, ha interesse all’anonimità, i Giusti non hanno timore ad essere perfettamente rintracciabili, no ?
    Dopo tutti gli sforzi di controllo della Rete, dopo le idee demenziali passate per le (aggettivo a piacere) menti di personaggi come Carlucci, D’Alia, Barbareschi, Pecorella, come posso io pensare che venga dato l’avallo all’accesso libero tramite wifi con il rischio (più che rischio una certezza secondo costoro) che questo significhi anche anonimo ?
    Vogliamo spalancare le porte delle nostre autostrade informatiche ai Ratti ?

    Non lo faranno. Semplicemente non faranno nulla, gli basterà prorogare italianissimamente qualcosa fatto da altri e “vualà”… niente discussioni, niente tempi sprecati (adesso c’è da concentrarsi su altre leggi per il Capo), niente pubblicità negative sui media, niente accordi, nessuno scambio di favori a livello politico.
    … e le aziende telefoniche ringrazieranno (profumatamente ?)

    … e noi rimarremo nel nostro piccolo medioevo

  8. Michelangelo dice:

    In altri paesi europei (Germania ad es. ) la situazione da un punto di vista normativo è similare..credo purtroppo che la direzione sia quella di mantenere i controlli. Spero che, come dici tu, un dibattito sereno e costruttivo elimini o mitighi l’impedimento che deriva dagli obblighi della Pisanu (e poi Gasparri, se non erro), che tra l’altro possono ignorare quanto previsto dal codice per la protezione dei dati personali (196/2003)

  9. Quelli che “quest’anno no” » Sergio Maistrello dice:

    […] il possibile rinnovo della legge Pisanu a fine anno. Credo nelle discussioni civili e pacate («serafiche», le ha definite Giorgio Jannis: mi piace), quelle che non hanno bisogno di urlare per farsi sentire […]

  10. Rassegna web « WI FIght – No alla proroga del decreto Pisanu dice:

    […] Massimo Mantellini […]