Giorgio mi segnala questo articolo de IlSole24ore composto prendendo di peso una voce di Wikipedia sul Lodo Mondadori ed aggiungendo un paio di aggettivi e di virgole. Alla fine del pezzo fra parentesi c’e’ scritto “Rielaborazione da Wikipedia”. Poco piu’ sotto c’e’ invece “Riproduzione riservata”. Direi che proprio non ci siamo.
05
Ott
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Ottobre 5th, 2009 at 11:11
Schizofrenia del buon senso
Ottobre 5th, 2009 at 11:36
Tecnicamente si potrebbe forse configurare una “violazione di licenza”, imho, visto che la licenza di Wikipedia prevede espressamente di dover condividere il contenuto allo stesso modo.
Il punto però è che ciascuna frase è stata rielaborata (non sono stati solo aggiunti un paio di aggettivi e virgole), pur seguendo il medesimo flusso logico di esposizione dei fatti di Wikipedia.
Si verifica con estrema facilità (volendo farlo).
D’altra parte il flusso logico-temporale dei fatti è +/- quello lì.
Quindi temo che la cosa sia perlomeno controversa, anche se il plagio frase-frase sembra in effetti piuttosto evidente.
Ottobre 5th, 2009 at 11:40
Gli editori credono che qualcuno sia disposto a pagare per dei copy&paste?
Vogliono condividere i proventi di Google News? Ne girino una parte a Wikipedia.
Ottobre 5th, 2009 at 11:59
@frap1964: ma una volta wikipedia non era rilasciata sotto GPL? potrebbero aver preso una vecchia versione della pagina che seguiva ancora quella licenza.
Ottobre 5th, 2009 at 12:47
@gi: ti sbagli era licenziata GNU free documentation licence, che vincola i derivati ad avere la stessa licenza come le CC
Ottobre 5th, 2009 at 12:47
@gi:
In ogni caso, la GPL permette che tu chieda dei soldi in cambio del tuo lavoro, ma ti obbliga a permettere ai fruitori il libero accesso ed eventualmente modifica, dei sorgenti, quindi il “Riproduzione riservata” alla fine non ci andrebbe proprio, per quanto questo sia ormai una sorta di signature automatica aggiunta ad ogni firma in fondo ai pezzi. Che, come ogni signature, dopo la prima volta non se la caga più nessuno.
Ottobre 5th, 2009 at 12:53
@gi
In calce alla pagina in oggetto sono evidenziati chiaramente i termini di licenza attuali e valgono quelli, al momento, e per tutti i contenuti che riportino tali termini.
Se non sbaglio sono in un footer di pagina comune, ergo…
Ottobre 5th, 2009 at 13:04
Sono d’accordo con frap. L’articolo – come la voce di Wikipedia – non mi sembra, di per sé, *creativo* (ovvio che nessuno intende svilire il lavoro di Wikipedia). E, personalmente, non ci vedo una violazione del diritto d’autore.
Sulla *violazione di licenza*, purtroppo le CC lasciano il tempo che trovano (cio’ a cagione delle loro particolarita’, non perche’ siano sballate).
Certo e’ che esistono modi assolutamente leciti per citare le fonti. Quello e’ piuttosto stupido.
Ottobre 5th, 2009 at 13:06
Prendere una cosa open source e chiuderla privatamente è da ladri. senza parole
Ottobre 5th, 2009 at 13:19
In un certo senso a proposito, in questo articolo del Corriere, insolitamente ricco di link, si linka tutto tranne ciò che possa anche solo lontanamente far capo a Repubblica.it
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_ottobre_04/PREMI_OSCAR-BLOG_c0c4e93c-b0f5-11de-b562-00144f02aabc.shtml
Ottobre 5th, 2009 at 13:32
Ahah!!! E’ vero! Quanto meno Gilioli e il mobile blog non li hanno linkati ;-)
Ottobre 5th, 2009 at 13:48
bella li’ alfredo :)
Ottobre 5th, 2009 at 13:54
E pensare che la manifestazione per la libertà di stampa serviva anche a difendere questi cialtroni.
Ottobre 5th, 2009 at 14:12
La notizia è che siamo fottuti…
I net-parrucconi si fanno le seghe mentali sulla licenza d’utilizzo di , copiata di sana pianta da uno dei più autorevoli quotidiani italiani. Io mi chiedo invece a che livello sia arrivato il giornalismo italiano se per ricostruire una vicenda…
Ottobre 5th, 2009 at 14:20
Nessuno ha notato l’inutilità della discussione? chi ha voglia e bisogno basta che citi wikipedia e si toglie il pensiero. Che bisogno c’è di citare il corriere che cita wikipedia? forse per le due virgole aggiunte? A volte a fare i soldatini che combattono una guerre si finisce a difendere una trincea che è già stata aggirata e non serve più a niente.
Ottobre 5th, 2009 at 14:36
@Alfredo: Avevo notato anche io la mancanza dei link a Gilioili, ma l’articolo che citi fa anche di più, titolando “La rete boccia il blog Beppe Grillo “. La rete? tutta intera? non ho i numeri su chi ha votato per il blog andato a puttane, ma a occhio e croce sono una frazione di quelli che invece lo frequentano.
Disclaimer: non mi piace per niente quello che scrive Grillo, ma purtroppo o per fortuna mantengo ancora il senso delle proporzioni e del ridicolo.
Ottobre 5th, 2009 at 15:06
[…] granché alla causa dell’editoria italiana. In compenso le sta facendo fare una serie di figure di palta […]
Ottobre 5th, 2009 at 15:43
@Giancarlo
Sì è vero, c’è anche questo aspetto. Tralaltro quello specifico premio ha un tono quasi palesemente goliardico, alcuni di quelli che l’hanno votato non è neanche detto che volessero necessariamente esprimere una “bocciatura” in senso stretto.
Da qui a quel titolo ce ne passa.
Ottobre 5th, 2009 at 16:01
[…] manteblog – Condividi questo […]
Ottobre 5th, 2009 at 16:35
@Giancarlo
Vorrei sapere perchè non ti piace per niente il blog di beppe grillo.
Nonostante alcune cose non gradite (il linguaggio, le semplificazioni eccessive e, ogni tanto, qualche sbandata, qualche incoerenza) io ci trovo molti argomenti interessanti ed il riflesso della mia indignazione per una politica indegna di un paese civile.
—P
Ottobre 5th, 2009 at 16:44
Evviva: giusto che i blog siano cani da guardia dei cani da guardia… E ha sbagliato il giornalista del sito del Sole (tradito con ogni probabilità dalla fretta di dar conto ai lettori di una storia complessa: quell’articolo in effetti è più esattamente una scheda) che ha saccheggiato Wikipedia quando più opportunamente poteva pescare alla banca dati del giornale, ben più ricca e documentata sul tema.
Detto questo, non esageriamo. L’informazione professionale popola di contenuti il web ed è copiata più spesso di quanto non scopiazzi in giro: oggi il Sole ha un’intervista esclusiva a Geithner, ma questo forse conta meno perché non fa parlar male di quei cattivi dei giornali… che si sono perfino permessi di chiedere conto a Santa Google…
Ottobre 5th, 2009 at 17:00
@Pol, sta attento che adesso devo chiedere a te cosa deve o non deve piacermi. Ti basti sapere che sono allergico ai populisti un tanto al chilo che mi infastidiscono almeno quanto la mala politica.
Ottobre 5th, 2009 at 17:52
@Giancarlo
Va be’ , prendo atto che non ti va di parlarne.
Populismo è un termine così vago, sopratutto tenuto conto che beppe grillo non è un politico, che traduco la tua risposta con ‘beppe grillo mi è antipatico’.
Saluti
Ottobre 5th, 2009 at 18:49
Chiedo scusa al titolare e prometto che la finisco qui, ma “Beppe Grillo non è un politico” per me chiude la questione: se fai politica sei un politico, se fai il ghiaccio sei un frigorifero, se fai ridere sei un comico. Beppe Grillo di sicuro non fa il ghiaccio ma le altre due cose le fa eccome e in maniera tanto populista che arriva a convincere Pol del contrario. Beninteso che far politica nel mio mondo non è una cosa di cui doversi vergognare.
Ottobre 5th, 2009 at 19:27
In breve, con ‘non è un politico’ intendo dire che non si è mai candidato a rappresentare altri cittadini, ne’ sembra averene alcuna intenzione. Avere opinioni ‘politiche’, nel senso che riguardano l’interesse di una collettività, non fanno di una persona un politico.
Lo sforzo di BG sembra piuttosto essere quello di favorire la formazione di nuovi politici, in autonomia reciproca.
—
—P
Ottobre 5th, 2009 at 21:01
Orpo!
Volevo leggere l’articolo, ma mi sa che l’hanno tolto..
Gentile utente,
la pagina che stava cercando non esiste oppure è stata rimossa.
La invitiamo a tornare alla home page del sito de Il Sole 24 ORE,
oppure a cercare nel sito l’informazione di suo interesse .
Ottobre 5th, 2009 at 22:03
@Atos, lo trovi qui: http://tinyurl.com/yb72njh
con buona pace della riproduzione riservata ;-)
Ottobre 6th, 2009 at 05:04
[…] nel nostro paese, lascerei tranquillamente nelle ultime posizioni stante la situazione attuale e le abitudini consolidate di alcuni rappresentanti dell’editoria […]
Ottobre 6th, 2009 at 11:01
Scusate se aggiungo una cosa parzialmente off-topic.
Per quel che ne so io, «riproduzione riservata» equivale a una dichiarazione di esistenza del diritto d’autore.
I giornalisti, però, non hanno diritti d’autore, perché i loro scritti non vengono considerati dalla legge alla stregua di opere dell’ingegno.
Questa cosa della «riproduzione riservata», che compare da qualche tempo in calce a tutti gli articoli dei maggiori quotidiani ed è stata commentata tanto da Luca Sofri quanto da Gilioli (ma nemmeno là ne è stata enucleata la ragione «tecnica»), non è casuale e non è neanche (a me) comprensibile.
Se per i giornalisti non vale il diritto d’autore, allora quale giudice potrebbe mai condannare chi, citando la fonte, ha copiato una parte di un articolo di giornale per dar forza a un suo argomento?
Ottobre 6th, 2009 at 14:05
A proposito di lavoro altrui: trovate la differenza tra l’articolo su il Giornale.it e l’Unità.it circa la minaccia di morte a Sandro Ruotolo.
l’Unità scrive:
Una lettera anonima con minacce di morte per Sandro Ruotolo, il più stretto collaboratore di Michele Santoro per “Annozero”. La missiva è arrivata al domicilio privato del giornalista e, a quanto si apprende, ci sarebbero indicazioni così precise e dettagliate da rendere pressochè certo che Ruotolo sia stato pedinato e tenuto d’occhio da parte di sconosciuti che così hanno mostrato di aver acquisito più elementi di «pressione» nei suoi confronti. Indagini sono in corso da parte della Digos di Roma, cui Ruotolo si è rivolto recandosi presso gli uffici di polizia e consegnando la missiva minatoria ricevuta.
Nella lettera anonima viene detto inoltre che il giornalista è il secondo obiettivo di una lista, che però non comprenderebbe – a quanto sinora si sa – altre persone legate ad ‘Annozerò. «Mi fido degli investigatori, quello che loro dicono mi va bene, sono dei professionisti», l’unico commento di Ruotolo alla richiesta di informazioni. «Non posso dire di più per ovvie ragioni di riserbo legate alle indagini. L’unica cosa che posso sicuramente affermare è che continuerò a fare il giornalista con la schiena dritta, queste cose non mi fermano». Da rilevare che l’indirizzo dell’abitazione nè il numero di telefono di Sandro Ruotolo compaiono negli elenchi telefonici sul web, un motivo in più per ritenere che il gironalsita sia stato effettivamente seguito e sorvegliato fino ad ottenere i suoi recapiti.
Il Giornale scrive:
Minacce di morte a Sandro Ruotolo, numero due di Annozero, e alla sua famiglia, sulle quali la Digos sta indagando: secondo quanto si apprende, non si tratterebbe dell’opera di un mitomane. All’esame degli investigatori c’è infatti una lettera dalla quale si evince che il giornalista è stato pedinato e sorvegliato. Nella stessa missiva, inoltre, si fa riferimento ad una lista di “obiettivi” in cui Ruotolo sarebbe il secondo.
Le minacce di morte La missiva è arrivata al domicilio privato del giornalista e, a quanto si apprende, ci sarebbero indicazioni così precise e dettagliate da rendere pressochè certo che Ruotolo sia stato pedinato e tenuto d’occhio da parte di sconosciuti che così hanno mostrato di aver acquisito più elementi di “pressione” nei suoi confronti. Indagini sono in corso da parte della Digos di Roma, cui Ruotolo si è rivolto recandosi presso gli uffici di polizia e consegnando la missiva minatoria ricevuta. Nella lettera anonima viene detto inoltre che il giornalista è il secondo obiettivo di una lista, che però non comprenderebbe – a quanto sinora si sa – altre persone legate ad Annozero.
Le indagini della Digos “Mi fido degli investigatori, quello che loro dicono mi va bene, sono dei professionisti”, l’unico commento di Ruotolo alla richiesta di informazioni. “Non posso dire di più per ovvie ragioni di riserbo legate alle indagini. L’unica cosa che posso sicuramente affermare è che continuerò a fare il giornalista con la schiena dritta, queste cose non mi fermano”. Da rilevare che l’indirizzo dell’abitazione né il numero di telefono di Sandro Ruotolo compaiono negli elenchi telefonici sul web, un motivo in più per ritenere che il gironalsita sia stato effettivamente seguito e sorvegliato fino ad ottenere i suoi recapiti.
Non è la prima volta che vedo queste cose. Magari stanno copiando entrambi da un terzo ma spesso capita di vedere articoli uguali. Qualcuno sa darmi una spiegazione?
Ottobre 6th, 2009 at 14:36
Il diritto d’autore comporta due grandi famiglie di diritti:
a) i diritti morali (es.: la paternita’);
b) i diritti patrimoniali (es.: la riproduzione).
I primi, nel nostro ordinamento, sono inalienabili nel senso che Tizio non potra’ mai far firmare ad altri il proprio scritto.
I secondi, invece, possono appartenere a soggetti diversi dall’Autore, tipicamente l’Editore.
Addirittura, se l’Autore e’ dipendente i diritti patrimoniali spettano, salvo diverso accordo, al datore di lavoro (nel nostro caso, l’Editore).
L’indicazione *riproduzione riservata* (non rara) serve per evitare gli effetti ex lege (ma derogabili, appunto) dell’art. 65 l. 633/41:
*1. Gli articoli di attualità di carattere economico, politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, oppure radiodiffusi o messi a disposizione del pubblico, e gli altri materiali dello stesso carattere possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o l’utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti, la data e il nome dell’autore, se riportato*.
Ottobre 6th, 2009 at 14:54
@Piovedisabato
Molto probabilmente, come hai gia’ detto tu, entrambi hanno preso *spunto* da un terzo (agenzia).
I fatti, poi, sono quelli, mentre le dichiarazioni possono essere state rilasciate in pubblico oppure mediante un comunicato stampa.
Ottobre 6th, 2009 at 18:14
@piovedisabato
si chiama “cucina redazionale”, ovvero si “ricucinano” le agenzie (ansa, adnkronos, agi, eccetera). che sono roba a pagamento. nei computer (una volta i terminali) delle redazioni scorrono i lanci d’agenzia, materiale che può finire: on line, vedi le ultimora di repubblica o corriere; sul cartaceo, in quel caso i pezzi non sono firmati, lo vedi spesso sui freepress; in pezzi più ampi, che possono riportare, all’interno di reportage o inchieste originali, dettagli o dichiarazioni d’agenzia. che a loro volta derivano dal lavoro dei cronisti, da comunicati stampa, da interviste. un politico se deve fare una dichiarazione non chiama tutti i giornali uno per uno, ma l’ansa. se ci sono 40 colleghi e poco spazio, può succedere che, per esempio a un incontro, presenzi il collega dell’ansa che poi, anche prima di fare il lancio, passa agli altri le informazioni. le agenzie forniscono anche approfondimenti, o “schede”, simili a questa di wikipedia ripresa dal sole24ore. le agenzie lavorano per i giornali, i giornali si rivolgono ai lettori.
Ottobre 7th, 2009 at 07:17
Ho capito però io vedo che i giornali americani online quando riprendono una AP piuttosto che una reuters lo scrivono chiaro e tondo a fine dispaccio.
Qua invece c’è la cattiva abitudine di appropriarsi di tutto.
E non penso che in molti caso sia una cosa voluta o magari nessuno proprio ci fa caso ma è proprio per questo è abbastanza stucchevole dal mio punto di vista.
Anche perché poi siccome io la notizia cerco sempre di leggerla da fonti anche completamente diverse, mi secca non poco non vedere alcuna nota che si riprende un’agenzua e arrivare a fondo articolo avendo solo perso del tempo a rileggere il contenuto di una stessa agenzia. Grazie della spiegazione completa ed esauriente comunque ;)
Ottobre 7th, 2009 at 08:26
Grazie, Daniele
Ottobre 7th, 2009 at 08:32
@Daniele Minotti: mi resta un’altra domanda.
Come mai della possibilità di inserire la clausola «riproduzione riservata» sembrano essersi accorti quasi tutti solo ora? E una dicitura che io vedo solamente da pochissimo tempo.
Ottobre 7th, 2009 at 08:34
[…] Leggo qui, a commento di un post di Mantellini, una spiegazione esauriente. La copio, ringraziando Daniele […]
Ottobre 7th, 2009 at 08:46
@Federica
Non lo so (la norma esiste da sempre, in effetti), però ti posso dire che la bomba scoppiò qualche anno fa per le lagnanze giudiziarie un noto quotidiano economico. Che ebbe torto proprio perché non metteva quell’indicazione.
Ottobre 7th, 2009 at 09:00
Attenzione, però, che, pur a determinate condizioni, la citazione ha un regime diverso e meno rigoroso.
Riproduzione (tendenzailmente totale) e citazione sono due cose diverse.
Personalmente, non capisco tutta questa polemica sulla *riproduzione riservata*. Come se fosse poco etico precisarlo. Non è così.
Ottobre 7th, 2009 at 15:18
[…] Predicare e razzolare Il lavoro altrui […]