Lorenzo Campani segnala che oggi sono stati pubblicati gli elenchi dei contributi per l’editoria riferiti al 2008 che riguardano gli organi d’informazione di proprietà di cooperative-fondazioni-enti morali.
Del totale degli 8 milioni di euro stanziati dal Governo (per la precisione 8.253.656) circa 5 milioni e mezzo (5.592.670,80 ovvero il 67,7%) vanno alla stampa cattolica in tutte le sue sfumature: dai Paolini all’ Eco del Chisone, dai Gesuiti alla “Vita Giuseppina” (la rivista mensile della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo che nel 2008 percepisce 27.900 euro di contributo).
Settembre 29th, 2009 at 19:47
di recente annuso anticlericalismo in ogni dove. e continuo a non capire perché…
:-)
Settembre 29th, 2009 at 19:58
Come si fa a leggere nei dati anticlericalismo?
Settembre 29th, 2009 at 20:46
come si fa a non essere anticlericali?
Settembre 29th, 2009 at 20:53
Imprimatur
Settembre 29th, 2009 at 21:16
macche’ imprimatur, imprinting :)
Settembre 29th, 2009 at 21:40
Per essere cristiani non è necessario essere anticlericali, però aiuta
Settembre 29th, 2009 at 22:03
Se non diventi anticlericale dinnanzi ai nove miliardi di euro calcolati da Odifreddi, non hai speranze.
Settembre 29th, 2009 at 22:59
Non è vero che ci sono solo 8 milioni per gli organi d’informazione di proprietà di cooperative-fondazioni-enti morali. Quei fondi infatti sono riferiti ai soli periodici editi da cooperative-fondazioni-enti morali senza scopo di lucro.
I periodici non sono gli unici organi d’informazione soggetti a contributo: ci sono pure i quotidiani, sempre editi da cooperative-fondazioni-enti morali. Qui la musica è ben diversa.
L’Avvenire, ad es., da solo, prende oltre 6 milioni di euro.
Andrebbe poi fatto notare che per accedere a detti contributi ci sono regole ferree ben precise, tra cui:
a) esistenza cooperativa, fondazione, ecc. da almeno tre anni
b) esistenza della testata da almeno tre anni
c) max copertura costi da pubblicità pari al 30%
d) max copertura costi in ogni caso pari al 50%
e) vincoli precisi sulle percentuali di diffusione rispetto alla stampa
Provate a chiedere agli azionisti de IlFatto quanto costi, in concreto, produrre e diffondere, ad es., un quotidiano di sole 16 pagine e dove stia il punto di breakeven rispetto al numero di copie da diffondere. Loro, per tre anni, contributi non ne possono ottenere (a meno di fingersi organo di un movimento politico “di comodo”).
Certo, su Internet le cose sarebbero un po’ diverse.
Ma qui quanti sarebbero poi disposti a pagare?
O si crede davvero che si possa vivere di un po’ di bannerini e stop?
Settembre 29th, 2009 at 23:40
ma scusate, fermi un secondo.
io non capisco quelli che non si definiscono cattolici però si definiscono cristiani.
se uno è cattolico è anche cristiano e viceversa.
io ad esempio non sono cristiano dato che credo che cristo era un ragazzo che ci sapeva fare con i giochetti di prestigio e dato che ai tempi poco ne sapevano hanno dato importanza a cose buffe e poi col tempo la leggenda metropolitana s’è ingrandita.
Settembre 30th, 2009 at 07:35
Se uno é cattolico é anche cristiano, ma NON viceversa.
bah…
Settembre 30th, 2009 at 12:04
L’anticlericalismo forse sta in quei 2,5 miliardi, degli 8 stanziati, che colpevolmente non sono stati destinati all’editoria cattolica.
Settembre 30th, 2009 at 13:38
Lo so che è OT, ma quanto a captatio benevolentiae, è il caso di leggersi con attenzione le condizioni alle quali lo Stato Italiano acquisirà 24 milioni di vaccini per l’influenza A(H1N1) con tanto di beneplacito della Corte dei Conti. Da paura, imho.
http://www.corteconti.it/Ricerca-e-1/Gli-Atti-d/Controllo-/Documenti/Sezione-ce/Anno-2009/Delibera-n.-16-adunanza-del-10-settembre-2009—Giuseppone.doc_cvt.htm
Settembre 30th, 2009 at 19:16
@piovedisabato
mi sa che anche i protestanti, i valdesi, gli ortodossi sono cristiani.
secondo alcune scuole di pensiero persino quelle di Mormoni e Testimoni di Geova sono chiese cristiane.
Ma la percentuale per i periodici cattolici è sempre questa (all’incirca,ovvio)? O è particolarmente buono Silvio…