L’idea dell’editore Riffeser Monti di perseguire legalmente la lettura dei quotidiani nei bar così da aumentare il numero di copie vendute in edicola è una grande idea. Al vaglio anche l’ipotesi di stipendiare un energumeno dislocato davanti alle rivendite che prima colpisce i passanti allo stomaco e poi sussurra: “quella è l’edicola, vai a comprare il giornale, bastardo!”.
(via Il Giornalaio)
Agosto 3rd, 2009 at 08:09
questi non sono alla frutta. sono all’ammazza ammazza-caffè. praticamente, alla cicuta.
Agosto 3rd, 2009 at 08:29
Ecco a cosa servivano le ronde..
Agosto 3rd, 2009 at 08:46
Sviluppi possibili:
– prezzo del giornale secondo la dimensione del nucleo familiare e previa esibizione dello stato di famiglia all’edicola;
– divieto per le copisterie di fotocopiare articoli di giornale o pagamento di un contributo;
– obbligo per i condomini di installare un distruggi-documenti onde evitare che giornali buttati possano essere riutilizzati da altri condomini e/o dalla portinaia;
Agosto 3rd, 2009 at 08:58
E quelli che ti sbirciano il tuo? Ai limiti dello stalking…
Agosto 3rd, 2009 at 09:06
e allora vai con bar e parrucchieri con entrate proxy
Agosto 3rd, 2009 at 09:29
Eh beh, quello nei bar è news sharing analogico..
Agosto 3rd, 2009 at 09:58
@Raffa Araffa – abbiamo già la soluzione: divieto assoluto per i bar di rendere disponibili quotidiani e riviste ai loro avventori. I bar , infatti, si sono trasformati in sale di lettura gratuita minando seriamente le vendite ed i conseguenti ricavi per l’editoria nazionale. I bar che previa autorizzazione ministeriale volessero offrire questo servizio alla propria clientela dovranno registrarsi presso il locale “centro di lettura” autorizzato e pagare una tassa mensile basata sul rapporto tra il numero di quotidiani acquistati e gli scontrini fatti nel mese di competenza
@approxymato – anche i parrucchieri hanno, infatti, un ruolo: Partnership editori e parrucchieri [ di cui si è fatta promotrice e garante in prima persona la ministra Brambilla] per la diffusione e la vendita di settimanali e mensili dei quali è risaputo i clienti sono fruitori da tempo.
Saluti.
Agosto 3rd, 2009 at 10:16
peggio di quelli di AP.
Agosto 3rd, 2009 at 10:22
I giornali vivono anche di pubblicità per cui un aumento di lettori, anche a sbafo, dovrebbe essere un fatto da mostrare agli inserzionisti come molto positivo.
Con questa logica, i giornali dovrebbero distribuire copie gratis nei “centri di lettura”, anzi, cercare anche di avere l’esclusiva in quanto il “place” è uno della quattro P del marketing.
Da questo punto di vista quella di bloccare la lettura a sbafo mi sembra una mossa assolutamente “ostrunzionistica”.
Agosto 3rd, 2009 at 11:10
[…] Via Massimo Mantellini e il Giornalaio L’idea dell’editore Riffeser Monti di perseguire legalmente la lettura dei quotidiani nei bar così da aumentare il numero di copie vendute in edicola è una grande idea. Al vaglio anche l’ipotesi di stipendiare un energumeno dislocato davanti alle rivendite che prima colpisce i passanti allo stomaco e poi sussurra: “quella è l’edicola, vai a comprare il giornale, bastardo!”. […]
Agosto 3rd, 2009 at 11:21
Bé, se si pensa a quanto debban pagare (per me cifre assolutamente scandalose) ad es. i Bar solo per tenere la radio, la cosa, per quanto ai giornali, sopra al cassettone dei gelati, non pensavo sarebbero arrivati, non mi meraviglia al massimo grado.
Personalmente ritengo che si usino le forze dell’ordine (e non) già abbastanza a cazzo, adesso le adopereremo pure per perseguire parrucchieri, medici/dentisti e le loro sale d’aspetto, etc. ?
Ma quando affosseremo il vero nucleo e rete di criminalità, rappresentato dalle Biblioteche?
Agosto 3rd, 2009 at 11:35
Come la mettiamo con i giornali appesi fuori dalle sezioni di partito (beh da queste parti con l’Unità si fa ancora.. e scommetto che nelle regioni della Lega.. :-) ..?
Agosto 3rd, 2009 at 12:48
Beh, a dirla così fa una certa sensazione, però a pensarci meglio non è che sia poi tanto diverso da ogni altro discorso legato al diritto d’autore (e simili).
Il punto è che il produttore di idee vende qualcosa di molto più voltatile del produttore di beni o di servizi, e quindi è molto più difficile per lui fare in modo che il guadagno generato dalle sue idee non finisca in mani d’altri.
Poi uno può essere d’accordo o meno e ci sono di mezzo i noti (e triti) discorsi sul bisogno di tutela dell’inventore, sull’incentivo all’innovazione che sennò verrebbe a mancare ecc. (io per esempio sono in linea di principio contro la tutela rigida del diritto d’autore)… Però quest’idea di far pagare ai gestori la lettura dei giornali nei bar non è diversa per esempio da quell’altra idea di far pagare ai gestori la diffusione nel bar della musica di un cd che hanno regolarmente comprato (che poi posso anche capire che se uno si legge il giornale al bar dopo non se lo compra in edicola, ma che uno non compri il cd perchè tanto se lo ascolta ogni mattina durante la pausa caffè…)
In definitiva, non è altro che un’ennesima conseguenza dello stesso ragionamento sul diritto d’autore…
Agosto 3rd, 2009 at 16:38
Ma di chi parlate? Di quello che ha riunito tre storiche testate quali il Giorno, la Nazione e il Resto del Carlino sforbiciando giornalisti e redattori con il risultato di rendere questi tre giornali orrendi e illeggibili? Per tacere con chi è schierato politicamente costui. DISGUSTORAMA!
Agosto 3rd, 2009 at 17:57
Con chi è schierato costui?
Da esterno l’operazione di riunire (/”federare”) idealmente i 3 quotidiani perlopiù territoriali in un QN, non mi parve delle peggiori, ma potrei benissimo sbagliare.
A dire il vero, quantomeno quello dei 3 diffuso nella mia regione, era abbastanza orrendo e illeggibile pure prima. L’unica cosa che lo salvava era l’esser molto più puntuale ed esaustivo sulla cronaca locale (specie rispetto alla concorrenza dell’epoca).
Detto ciò, non leggendolo regolarmente, se mi dite che è peggiorato ulteriormente mi fido.
Agosto 4th, 2009 at 02:49
[…] Original post: Modelli di business – manteblog […]
Dicembre 1st, 2009 at 06:14
[…] si è lasciato andare a proposte che solo la fantasia più sfrenata poteva immaginare davvero. Un modello di business che per la sua lungimiranza ha attirato l’attenzione di giornalisti e blogger nonostante la […]