anche io ho fatto un test super veloce.
Ho cercato “bedalaire” al posto di “baudelaire” su Google mi dice forse cercavi “baudelaire” , bing invece rispondeva con “bed ala ire” -.-
Poi ho cercato “baudelaire” in modo corretto , io solitamente preferisco avere i risultati di Wikipedia all’inizio , e infatti Google fà così e inoltre offre i video su YouTube dei Baustelle con la canzone di Baudelaire.
Bing purtroppo mette il tutto al 7° e 8° posto :(
se cerchi “Microsoft” Bing ti da’ 153 milioni di risultati, se lo cerchi su Google i risultati sono 666 milioni…
per la kw “Google” Bing da’ 122 milioni di risultati (meno di Microsoft, ahahah), mentre Google ne da’ 2.6 miliardi…
Anch’io ho fatto delle prove e in effetti uno che si aspetta un risultato razionale (che, diciamocelo, per noi è sinonimo di risultato di Google) ne rimane deluso, perché evidentemente i parametri son diversi, e visto che non li conosciamo, non capiamo neppure il criterio… quando invece i criteri di Google sono in qualche modo stati oggettivati e interiorizzati da tutti. E noi ci siamo come dire “adattati” ad essi, perché erano senza dubbio i migliori sul “mercato”.
Il problema è che ci siamo oramai google-izzati tutti.
Siamo talmente abituati a fare web-searching con Google che ci attendiamo più o meno consapevolmente che ogni altra cosa risponda allo stesso modo.
Non riporto gli esempi che ho provato senno’ poi mi dite che faccio pubblicità :-)
In effetti può essere che ormai abituati a Google ci aspettiamo risultati simili ma meglio e quando questo non si verifica lo consideriamo un fallimento. Insomma, un gioco a cui una delle squadre fa le regole e perciò non può che vincere.
Qualche settimana fa ho provato a usare il nuovo motore di ricerca di Wolphram senza alcun risultato interessante (e ho provato a cercare cose diverse fra loro)
L’ansia di disintermediazione della Rete si è trasformata nel suo contrario, un intermediario unico per tutto, il sapere mondiale in mano ad una specifica azienda americana: insomma, altro che Termidoro…
Ogni tanto Google si ferma, localmente, per breve tempo, ed è il panico: se dovesse fermarsi più a lungo, magari un giorno intero, ci sarà un ondata di suicidi.
It’s amazing that, before Google came along, any of us was able to survive beyond childhood. At the company’s Zeitgeist conference in London yesterday, cofounder Larry Page warned that privacy-protecting restrictions on Google’s ability to store personal data were hindering the company from tracking the spread of diseases and hence increasing the risk of mankind’s extinction. The less data Google is allowed to store, said Page, the “more likely we all are to die.” (This is a particularly sensitive issue for Page, as he’s a big backer of the Singularitarians’ attempts to secure human immortality.)
Quando mi capita di raccontare ai miei nipoti di come si viveva prima di Internet e dei telefonini, nei lontani anni Ottanta, sono perplessi, scioccati o del tutto increduli.
Se gli dico che ho un lontano ricordo del mondo senza la televisione probabilmente mi fanno internare…
A giudicare dagli screenshot che ci sono in rete quello che vediamo noi dall’italia non è bing, ma solo Live Search… chissà se qualcuno ha già scovato l’opzione per accedere al bing “americano”…
Geniali,
accedendo a BING dalla wan aziendale, surfcontrol mi blocca dicendo che è un sito di chat e la cosa geniale, è che ha ragione surfcontrol!
Stando alla Wayback Machine il dominio bing è stato comprato e venduto diverse volte http://web.archive.org/web/*//bing.com
Ma come si fa a scegliere un dominio per un motore di ricerca che una buona parte delle aziende blocca a priori nelle policy di accesso?
peccato, vedendo il video sembrava potesse essere interessante, piu’ simile a Wolphram che a google.
NB: ma giocando con Wolphram, google non vi da l’idea di essere stupido e vecchio?
E’ un periodo interessante per tenere d’occhio i motori di ricerca. Prima Wikia Search e Cuil, poi Wolfram e adesso questo Bing.
I motori di ricerca sono l’ingranaggio del web, c’è poco da fare.
Ah, quasi dimenticavo: a mio parere il numero di risultati non è necessariamente un indice di qualità.
Se è vero che l’utente medio solitamente non va oltre la 5^ pagina, e che molti risultati non sono poi così pertinenti (per non dire altro), le battaglie sui milioni di risultati non hanno molto senso.
Sono ben altre le cose da raffinare…
@Nothing: non e’ che avere milioni di risultati sia utile perche’ cosi’ li puoi guardare tutti. Ma piu’ risultati hai, se ovviamente sono rilevanti, piu’ puoi raffinare la ricerca. Se no tanto vale usare “I’m feeling lucky” e non pensarci piu’
Sono d’accordo, ma non credo che sia solo questo.
Avere a disposizione milioni (non parliamo di numeri a due cifre, eh) di risultati non significa necessariamente restituirli tutti.
Cuil, per la keyword “google” sembra avere oltre il doppio di pagine indicizzate rispetto a Google stesso. Siamo sicuri che questo sia un indice di qualità?
Avere tante risposte per una “domanda” (perchè di questo si tratta) è sempre e comunque positivo? Non sto dicendo di limitare la scelta (o, peggio ancora, renderla “elitaria”) ma solo che la stessa sia coerente con quanto si vuole cercare.
Per questo credo che la serp (restituita) sia un fattore importante come un altro.
Ci sono molte cose che potrebbero essere altrettanto rilevanti: la cronologia delle proprie ricerche per poter affinare il tipo di risultati a seconda delle proprie preferenze, l’utilizzo di determinati filtri (non solo contenutistici, ma anche temporali, geografici o riguardanti il tipo di piattaforma utilizzata) o la possibilità di avere disambiguazioni efficienti.
Luther è stato girato quando a Londra il suppostone di Foster non era ancora circondato dagli enormi nuovi anonimi grattacieli che ormai lo nascondano alla vista. Bei tempi.
I servizi di sicurezza del PD hanno individuato un tweet di Zingaretti, in pubblicazione nelle prossime ore, nel quale si sosteneva che La Zanzara sia un programma radio di approfondimento culturale e Libero un giornale. Il tweet è stato fatto brillare dagli artificieri.
@Doom3Gloom: Aggiornamento #COVID dalla #Scozia.
Dopo 2 mesi di lockdown (ci viene chiesto di restare a casa, scuole/negozi chiusi), no voli (chi arriva deve fare 10 gg di quarant sorvegliata in hotel con tamponi per £1750) e contagi tornati ai livelli di Nov, la PM annuncia che... 1/n https://t.co/oF9JP3bzJh
Giugno 1st, 2009 at 09:19
giusto un test superveloce
non indicizza il mio blog (che sta su blogger) ma il profilo su myspace è il primo risultato
Giugno 1st, 2009 at 09:36
anche io ho fatto un test super veloce.
Ho cercato “bedalaire” al posto di “baudelaire” su Google mi dice forse cercavi “baudelaire” , bing invece rispondeva con “bed ala ire” -.-
Poi ho cercato “baudelaire” in modo corretto , io solitamente preferisco avere i risultati di Wikipedia all’inizio , e infatti Google fà così e inoltre offre i video su YouTube dei Baustelle con la canzone di Baudelaire.
Bing purtroppo mette il tutto al 7° e 8° posto :(
Giugno 1st, 2009 at 09:42
Ma pessimo!
Non posso credere che, con tutto quello che ci hanno investito, siano riusciti ad ottenere un risultato così mediocre.
Giugno 1st, 2009 at 11:10
inutile
Giugno 1st, 2009 at 11:10
se cerchi “Microsoft” Bing ti da’ 153 milioni di risultati, se lo cerchi su Google i risultati sono 666 milioni…
per la kw “Google” Bing da’ 122 milioni di risultati (meno di Microsoft, ahahah), mentre Google ne da’ 2.6 miliardi…
e cosi’ via
Giugno 1st, 2009 at 11:41
Anch’io ho fatto delle prove e in effetti uno che si aspetta un risultato razionale (che, diciamocelo, per noi è sinonimo di risultato di Google) ne rimane deluso, perché evidentemente i parametri son diversi, e visto che non li conosciamo, non capiamo neppure il criterio… quando invece i criteri di Google sono in qualche modo stati oggettivati e interiorizzati da tutti. E noi ci siamo come dire “adattati” ad essi, perché erano senza dubbio i migliori sul “mercato”.
Il problema è che ci siamo oramai google-izzati tutti.
Siamo talmente abituati a fare web-searching con Google che ci attendiamo più o meno consapevolmente che ogni altra cosa risponda allo stesso modo.
Non riporto gli esempi che ho provato senno’ poi mi dite che faccio pubblicità :-)
Giugno 1st, 2009 at 12:05
In effetti può essere che ormai abituati a Google ci aspettiamo risultati simili ma meglio e quando questo non si verifica lo consideriamo un fallimento. Insomma, un gioco a cui una delle squadre fa le regole e perciò non può che vincere.
Qualche settimana fa ho provato a usare il nuovo motore di ricerca di Wolphram senza alcun risultato interessante (e ho provato a cercare cose diverse fra loro)
L’ansia di disintermediazione della Rete si è trasformata nel suo contrario, un intermediario unico per tutto, il sapere mondiale in mano ad una specifica azienda americana: insomma, altro che Termidoro…
Ogni tanto Google si ferma, localmente, per breve tempo, ed è il panico: se dovesse fermarsi più a lungo, magari un giorno intero, ci sarà un ondata di suicidi.
Giugno 1st, 2009 at 12:53
bellissimi, poi, i link a Live e MSN.
Bing. Just Another Failure.
Giugno 1st, 2009 at 12:55
ma le sezioni News e xRank le avete viste? cioè, se fosse stato fatto da una web agency di 3 persone, non sarebbe poi così male, sto Bing.
Giugno 1st, 2009 at 13:01
Dal blog di Nicholas Carr:
It’s amazing that, before Google came along, any of us was able to survive beyond childhood. At the company’s Zeitgeist conference in London yesterday, cofounder Larry Page warned that privacy-protecting restrictions on Google’s ability to store personal data were hindering the company from tracking the spread of diseases and hence increasing the risk of mankind’s extinction. The less data Google is allowed to store, said Page, the “more likely we all are to die.” (This is a particularly sensitive issue for Page, as he’s a big backer of the Singularitarians’ attempts to secure human immortality.)
Quando mi capita di raccontare ai miei nipoti di come si viveva prima di Internet e dei telefonini, nei lontani anni Ottanta, sono perplessi, scioccati o del tutto increduli.
Se gli dico che ho un lontano ricordo del mondo senza la televisione probabilmente mi fanno internare…
Giugno 1st, 2009 at 13:05
senza Bing, comunque, penso di poter sopravvivere…
http://www.flickr.com/photos/a_mason/3585051300/sizes/o/in/photostream/
Giugno 1st, 2009 at 14:52
Vi stanno prendendo in giro. In realtà è Msn Live Search con il background adatto alla stagione estiva.
Giugno 1st, 2009 at 15:35
quindi, a ottobre uscirà una nuova versione, con le foglie gialle e arancioni?
Giugno 1st, 2009 at 19:38
A giudicare dagli screenshot che ci sono in rete quello che vediamo noi dall’italia non è bing, ma solo Live Search… chissà se qualcuno ha già scovato l’opzione per accedere al bing “americano”…
Giugno 2nd, 2009 at 09:39
Geniali,
accedendo a BING dalla wan aziendale, surfcontrol mi blocca dicendo che è un sito di chat e la cosa geniale, è che ha ragione surfcontrol!
Stando alla Wayback Machine il dominio bing è stato comprato e venduto diverse volte http://web.archive.org/web/*//bing.com
Ma come si fa a scegliere un dominio per un motore di ricerca che una buona parte delle aziende blocca a priori nelle policy di accesso?
peccato, vedendo il video sembrava potesse essere interessante, piu’ simile a Wolphram che a google.
NB: ma giocando con Wolphram, google non vi da l’idea di essere stupido e vecchio?
Giugno 2nd, 2009 at 15:37
Non mi sorprende che Google non lo indicizzi neanche.
Giugno 2nd, 2009 at 20:46
E’ un periodo interessante per tenere d’occhio i motori di ricerca. Prima Wikia Search e Cuil, poi Wolfram e adesso questo Bing.
I motori di ricerca sono l’ingranaggio del web, c’è poco da fare.
Ah, quasi dimenticavo: a mio parere il numero di risultati non è necessariamente un indice di qualità.
Se è vero che l’utente medio solitamente non va oltre la 5^ pagina, e che molti risultati non sono poi così pertinenti (per non dire altro), le battaglie sui milioni di risultati non hanno molto senso.
Sono ben altre le cose da raffinare…
Giugno 6th, 2009 at 14:48
@Nothing: non e’ che avere milioni di risultati sia utile perche’ cosi’ li puoi guardare tutti. Ma piu’ risultati hai, se ovviamente sono rilevanti, piu’ puoi raffinare la ricerca. Se no tanto vale usare “I’m feeling lucky” e non pensarci piu’
Giugno 14th, 2009 at 22:30
Sono d’accordo, ma non credo che sia solo questo.
Avere a disposizione milioni (non parliamo di numeri a due cifre, eh) di risultati non significa necessariamente restituirli tutti.
Cuil, per la keyword “google” sembra avere oltre il doppio di pagine indicizzate rispetto a Google stesso. Siamo sicuri che questo sia un indice di qualità?
Avere tante risposte per una “domanda” (perchè di questo si tratta) è sempre e comunque positivo? Non sto dicendo di limitare la scelta (o, peggio ancora, renderla “elitaria”) ma solo che la stessa sia coerente con quanto si vuole cercare.
Per questo credo che la serp (restituita) sia un fattore importante come un altro.
Ci sono molte cose che potrebbero essere altrettanto rilevanti: la cronologia delle proprie ricerche per poter affinare il tipo di risultati a seconda delle proprie preferenze, l’utilizzo di determinati filtri (non solo contenutistici, ma anche temporali, geografici o riguardanti il tipo di piattaforma utilizzata) o la possibilità di avere disambiguazioni efficienti.