Seguendo gli schemi ormai consolidati della “strategia della disattenzione” cara a Luca De Biase, il Premier in un momento di grande difficoltà comunicativa lancia la provocazione del referendum popolare sul numero dei parlamentari. Nel PD dove evidentemente sono tutto tranne che svegli, beccano.

7 commenti a “Presi per il naso”

  1. bgeorg dice:

    oh, be’, per una volta che azzeccano una mossa

  2. Carlo M dice:

    d’accordo con bgeorg. finalmente una contromossa migliore della mossa.

  3. Fabio dice:

    Hanno fatto bene, con un maggiore risalto mediatico, avrebbero evidenziato la contraddizione del Premier.
    E, soprettutto, il suo fine: “l’arma di distrazione di massa”.
    Credo vada bene così!

  4. Fabio dice:

    p.s. su Repubblica ed. Napoli (http://napoli.repubblica.it/dettaglio/nel-napoletano-tornano-i-rifiuti-cumuli-abbandonati-anche-in-citta/1640514) si parla del ritorno dei rifiuti.
    Ma non era un problema risolto?

  5. carlito dice:

    non capisco, a me sembrava una mossa arguta!

  6. Carlo M dice:

    sai carlito, va di moda parlar male del piddì. sempre e comunque.

  7. oldboy dice:

    A me sembra macroscopica anche un’altra cosa.
    Quello a cui è stato fatto riferimento da Mr.B sarebbe l’isituto di democrazia diretta che si chiama “legge di iniziativa popolare”, previsto dall’Articolo 71 della Costituzione. Insomma, si raccolgono 50.000 firme a rimorchio di un progetto di legge e questo va in discussione in Parlamento di diritto.
    Quando è stato fatto in passato le proposte di legge di iniziativa popolare sono state spesso insabbiate.
    Ma qui c’è un proponente (leader) che dice al “popolo” che deve proporre una legge di iniziativa popolare. Non mi pare che questo simpatico abominio sia stato notato da molti osservatori.
    (a questo proposito plìs visit aur blog: http://setolleratequesto.wordpress.com/)