Oggi il WSJ ha un pezzo forse leggermente troppo frizzante sul blogging USA che diventa un lavoro. Comunque fa piacere sapere (per chi ci crede) che un blog con il traffico simile al mio generi da quelle parti entrate per 75000 dollari all’anno.
The best studies we can find say we are a nation of over 20 million bloggers, with 1.7 million profiting from the work, and 452,000 of those using blogging as their primary source of income. That’s almost 2 million Americans getting paid by the word, the post, or the click — whether on their site or someone else’s. And that’s nearly half a million of whom it can be said, as Bob Dylan did of Hurricane Carter: “It’s my work he’d say, I do it for pay.”
Demographically, bloggers are extremely well educated: three out of every four are college graduates. Most are white males reporting above-average incomes. One out of three young people reports blogging, but bloggers who do it for a living successfully are 2% of bloggers overall. It takes about 100,000 unique visitors a month to generate an income of $75,000 a year.
update: oggi Scott Rosemberg approfondisce un po’ i numeri dell’articolo.
(via vittorio pasteris)
Aprile 21st, 2009 at 16:22
Con tutti quei soldi, almeno una bevuta la puoi pagare ;-)
Aprile 21st, 2009 at 17:14
Ti è venuta la tentazione di metterti a scrivere in inglese? ;-)
Aprile 21st, 2009 at 17:38
Quant’è che avevi dichiarato in uno di quegli elenchi contribuenti degli anni scorsi?
Aprile 21st, 2009 at 18:00
Hai 100’000 visitatori unici al mese?
Aprile 21st, 2009 at 18:03
Beh i numeri da soli evidentemente non bastano…
Aprile 21st, 2009 at 18:26
imbarazzante, quel pezzo del WSJ
d’altra parte, è anche vero che negli USA ci sono almeno 10 milioni di persone che vivono vendendo cianfrusaglie su eBay, quindi…
Aprile 21st, 2009 at 18:40
Comunque sull’argomento ti segnalo questo buon post:
http://blog.penelopetrunk.com/2009/04/21/8-reasons-why-you-wont-make-money-from-your-blog/
Aprile 21st, 2009 at 18:58
Possibilissimo e auspicabile.
Giusto due esempi, agli antipodi fra loro:
Daring Fireball, che pure a livello di visite giornaliere vere e proprie sul sito non fa molto, vende una settimana di pubblicità sul feed (il che vuol dire due mini post nel feed a settimana) a 2500$.
Da che lo leggo quotidianamente, ovvero da più di un anno, non ha mai saltato una settimana e le settimane attualmente sono prenotate fino a giugno. Fate 2500 x 52
E non è l’unica entrata di Daring Fireball, né di Gruber in generale.
Piccolo particolare non trascurabile: daring fireball ha più di 80 mila iscritti al feed.
Altro esempio:
Le statistiche di Darren Rowse di Problogger sono pubbliche: mai più di 12mila utenti al giorno, e una 30mila di pagine viste.
Eppure Rowse ci guadagna alla grande con un amiriade di iniziative collaterale e con pubblicità neppure troppo invasiva.
:)
Aprile 21st, 2009 at 19:01
Senza contare chi si è arricchito con delle applicazione per iPhone assolutamente inutili… roba da milioni di dollari…
Aprile 21st, 2009 at 21:54
@davide
molti dei quali manco hanno un blog, però :)
Aprile 22nd, 2009 at 01:06
75mila? Secondo me Grillo con il blog ci ha guadagnato molto – ma molto – di più
Aprile 22nd, 2009 at 08:20
Parentesi seria.
Mi sa che laggiù si prendano casi eccezionali come se fossero la normalità. Quella cifra (che comunque mi sembra esagerata) è raggiungibile solo grazie ad una congiuntura favorevole di eventi… molto favorevole.
Chiusa parentesi seria.
Aprile 22nd, 2009 at 08:39
Sarebbe bello se fosse così anche in Italia, ma la vedo dura anche tra qualche anno. L’unica cosa possibile è arrotondare, ma non viverci.
E’ comunque vero che serve anche intelligenza e capacità di organizzare varie forme di entrate: non è Adsense che fa la differenza (chiaro l’esempio di Camillo Miller).
Aprile 22nd, 2009 at 09:20
Non dimentichiamo che
1 – gli americani sono mezzo miliardo di persone, noi italiani 60 milioni, quindi l’utenza internet americana è molto maggiore
2 – gli utenti che cercano contenuti in lingua inglese sono in tutto il mondo, non solo in America
Aprile 22nd, 2009 at 09:23
E quali sono i numeri di questo blog?
Aprile 22nd, 2009 at 10:38
@Per Mantellini: Se dice “un traffico simile al mio” si vede che ha 100’000 visitatori unici al mese. Cioè qui sopra vengono 100’000 persone diverse ogni mese? Mah mi sembrano tanti. Oppure ho capito male io.
Aprile 22nd, 2009 at 10:52
@marco, forse non sarano 100.000 visitatori unici ma fra blog e feed direi un numero che ci si avvicina, era soloper fare una comparazione coi dati del pezzo (secondo me molto sballati)
Aprile 22nd, 2009 at 10:56
Appunto; siccome nel post evidente si evidenziavano i dati un po’ sballati, volevo conoscere i dati reali: quali sono?
Aprile 22nd, 2009 at 11:00
Scrivimi una mail da un indirizzo valido con un bel nome e cognome e te li dico senza problemi
Aprile 22nd, 2009 at 13:07
sarebbe figo, eh
poter sfanculare il posto nel quale si lavora, non spezzarsi più la schiena… guarda non mi ci far pensare :)
Aprile 22nd, 2009 at 16:21
Beh, se il blogger guadagna con la pubblicità non è impensabile pensare che il contenuto del suo blog ne risenta in qualche modo, no?
Più si professionalizza la faccenda più legata al potere economico diventa. Del resto s’era notata la vivacità delle critiche della blogosfera alla politica americana e la sostanziale sottomissione della stessa ai peggiori eccessi e sciocchezze del potere economico.
La Rete è da sempre legata alla privatizzazione selvaggia, alla finanziarizzazione dell’economia, alle bolle speculative ed all’aumento delle differenze di reddito – certe mani si mordono e altre si leccano…
Aprile 23rd, 2009 at 00:19
Caro Mantellini, perchè in nome della trasparenza non mette un nuovo Google Analytics da condividere con tutti i suoi 100.000 lettori unici che la leggono ogni mese?
Secondo me sono una cifra inferiore ma potrebbe darsi che a interpretare questo post http://www.supercazzola.it/2008/12/miii-mantellini-mi-ha-linkato.html ci si sbaglia.
Aprile 23rd, 2009 at 09:26
Scusatemi ma ieri non ho potuto seguire la vicenda perchè impegnato in altro. Sono d’accordo con Mascetti e quando al titolare avevo chiesto i dati, non era per uso personale ma a beneficio di coloro i quali – tanti a quanto sembra – visitato questo non luogo. Ma dipende tutto da titolare.