Anch’io come Alessandro Gilioli stasera ascoltando il TG mi sono chiesto per un istante per quale ragione un imputato di “calunnia” e “autocalunnia” debba starsene in carcere.

14 commenti a “E’ pericoloso darsi del coglione”

  1. Daniele Minotti dice:

    La metterei diversamente, se mi e’ concesso.
    Non sono l’autocalunnia e la calunnia a cozzare, ma l’accusa (annullata dal riesame, ma permamente secondo l’accusa) di violenza sessuale e calunnia e autocalunnia per lo stesso reato (sempre per l’ipotesi, confermata dal GIP che ha disposto la misura, formulata dalla Procura).
    Via mediana: un favoreggiamento o qualcosa del genere. Che, in qualche modo – pur con diversi reati, terrebbe in piedi la vecchia e la nuova accusa.
    Ma non e’ facile parlare senza conoscere gli atti…

  2. Luca dice:

    Giusto, non è facile parlare senza conoscere gli atti.
    Ma al titolare del blog piacciono i post di 2 righe, ad effetto.

  3. Daniele Minotti dice:

    La stranezza balza agli occhi di tutti, anche senza leggere gli atti. Quello che fa specie a Gilioli (e che mi sembra confermato da Massimo) e’ che non si ricorda una custodia cautelare per quei reati.
    Il riferimento alla lettura degli atti e’ sulle mie ulteriori riflessioni, che sono inevitabilmente da barboso giurista.

  4. Daniele Minotti dice:

    C’è un aggiornamento, per la verità. Leggo ora su Corriere e Repubblica che l’accusa fondante la nuova custodia riguarderebbe anche un favoreggiamento (e non soltanto calunnia a autocalunnia).
    Non sposta necessariamente di molto la cosa, ma mi sa che non sono l’unico a non averla letta in prima battuta.

  5. soloparolesparse dice:

    Se fosse come riportano i giornali sarebbe decisamente strano… tuttavia ultimamente ho imparato a non fidarmi ciecamente di quello che scrivono le testate tradizionali.
    Ormai cercano più che altro il titolo ad effetto e la notizia che colpisca… se questo vuol dire “non comunicare” una parte della notizia o magari “variarla leggermente”… bhe chi vuoi che se ne accorga!

  6. Stefano dice:

    I brutti e cattivi rimasero in carcere e tutti vissero felici e contenti, senza farsi domande, perchè era diventato fuori moda.

  7. Pier Luigi Tolardo dice:

    Probabilmente lo sospettano di favoreggiamento, mi sembra un caso molto complicato in sè, certo la pressione della politica e dei media che hanno spettacolarizzato il caso non aiuta ma questo non significa che, almeno dalla lettura delle cronache di tutti i giornali, l’imputato abbia fatto molto per confondere le acque e questo giustificherebbe l’esigenza di custodia cautelare.

  8. Enrico dice:

    Come ha dichiarato ieri Obama i blogger sono “semplicistici e fuorvianti”. Infatti sulla stampa si riporta che uno dei due romeni rimane in carcere per il reato di favoreggiamento (fosse solo per la calunnia sarebbe già libero) e l’altro per lo stupro di Primavalle.

  9. Daniele Minotti dice:

    Leggo in giro che, in realtà, non ci sarebbe accusa di favoreggiamento. Bah… Non so più che dire…
    Per l’altro, però (e indipendentemente dalle responsabilità che non so), la misura per il diverso stupro è fatto decisamente più lineare. Prevedibilissimo, oserei dire.

  10. difendersi a uomo « lo scorfano dice:

    […] 11/03/2009 di lo scorfano Alessandro Gilioli annota brevemente una considerazione che io sapevo di pensare appena un po’, ma che non avevo avuto il coraggio di formulare espressamente, neppure tra me e me, se non per un breve istante (e non ero nemmeno l’unico). […]

  11. Cris dice:

    Io credo che si debba andare alle radici: la separazione dei poteri, sostenuta a gran voce dalle forze laico-progressiste, viene continuamente messa in discussione (oltreché dalla destra berlusconiana) dalle voci – spesso incompetenti – dei non addetti ai lavori… i cittadini. Tutti animati dalla necessità di giudicare e processare, prima ancora di conoscere bene gli atti. Dobbiamo giudicare a prescindere e questo spiega il successo dei vari “Porta a Porta” e di quella moltitudine di blogger che con il suo tam tam, dà forza a questo concetto.
    Il processo mediatico prima, e di piazza subito dopo, è prioritario ed anteposto al lavoro spettante agli organi inquirenti. E qualcuno ipotizza che questo vociare, possa influenzare gli inquirenti. E se così fosse, aiuto, allora da Di Pietro a Colombo a Boccassini, avremmo ottenuto soltanto processi influenzati da tutti i sostenitori che andavano a dare solidarietà a Di Pietro, davanti al palazzo di giustizia milanese. Si parlerebbe allora di giustizialismo e non di giustizia.

    Questione di memoria storica e coerenza di valori.
    Delle due l’una: o crediamo nella giustizia come ci crediamo quando il capo del governo affonda un colpo tendente a sottoporla al potere esecutivo, quindi o ci crediamo fermamente sempre e in questo caso, attendiamo fiduciosi che la magistratura faccia il proprio corso con serietà e rigore, o non ci crediamo a prescindere, come la blogsfera dimostra da tempo, ma ci troviamo nella ambigua condizione di convergere sulle idee berlusconiane.

    Cominciare dalla coerenza dei nostri ideali? E ho detto ideali, non ideologie. Sarebbe già un gran passo verso la democrazia.

  12. Daniele Minotti dice:

    Astrattamente, l’inquirente può essere influenzato dall’opinione pubblica, intesa lato senso. Ma non perché sia fesso, quanto per ragioni politiche, di carriera e altro ancora.

  13. Daniele Minotti dice:

    Aggiungo che, da operatore del diritto, osservo che la contiguità tra inquirenti/requirenti e giudicanti è, talvolta, imbarazzante.
    Suggerisco un salto in tribunale, senza pregiudizi politici.

  14. Daniele Minotti dice:

    Oddio, ho detto una laica bestemmia? ;-)