Anna Masera su La Stampa sintetizza in maniera molto chiara i piu’ recenti dati europei (ed italiani) sull’accesso alla rete.
Il dato che più fa riflettere è che rispetto al 2007 è aumentato l’accesso ad Internet per tutti i paesi europei ad eccezione dell’Italia, che passa dal 43% al 42%.
Febbraio 27th, 2009 at 16:40
stanno ancora pulendo gli account farlocchi a tempo che facevano statistica ma non venivano mai usati?
Febbraio 27th, 2009 at 16:48
Oh no! Che ne sara’ del mio account Libero Infostrada aperto nel 1999?
Febbraio 27th, 2009 at 17:22
ma un link ai dati di cui parla nell’articolo è chiedere troppo?
Febbraio 27th, 2009 at 17:54
Per adesso, concordo con tutti. Ho un po’ di account Libero, Tiscali, Telecom e altro che non uso proprio più da un bel po’. Di fatto farlocchi…
Febbraio 27th, 2009 at 18:06
I dati che l’articolo utilizza, mi sembra, sono tratti dal rapporto Eurostat pubblicato lo scorso dicembre, vedere tabella “Internet access by households”: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/pls/portal/docs/PAGE/PGP_PRD_CAT_PREREL/PGE_CAT_PREREL_YEAR_2008/PGE_CAT_PREREL_YEAR_2008_MONTH_12/4-02122008-EN-BP.PDF
Febbraio 27th, 2009 at 20:34
Le tre “i”: inglese, internet e impresa… appunto… :-)
Febbraio 27th, 2009 at 23:18
Secondo questi studi
http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_06/focus_analfabeti_muglia_dbb092f4-7bdc-11dd-811a-00144f02aabc.shtml
in Italia una gran parte della popolazione è praticamente analfabeta funzionale, cioè non sa nemmeno compilare un modulo, o è a rischio di diventarlo; solo un terzo è abbastanza scolarizzato, e quindi può accedere alla Internet, che è un mezzo per persone alfabetizzate.
Siccome quel tasso di penetrazione del 42% è relativo a tutte le famiglie, è chiaro che non dice tutta la verità e i valori andrebbero pesati con le condizioni culturali della popolazione.
Febbraio 27th, 2009 at 23:28
Grazie Roberto,
avevo letto quell’articolo quando era uscito, e ne ero rimasto sconvolto.
So che è abbastanza OT, ma quando pensate alla crisi del nostro Paese, pensate anche alle persone di cui parla l’articolo del Corriere. E soprattutto pensate che anche queste persone votano, e che non possono formarsi altra opinione che quella televisiva, e ancora, non capiscono neanche tutto quello che viene detto in TV).
Febbraio 28th, 2009 at 11:16
Non vorrei sembrare “il solito comunista” ma l’impressione è che il governo in carica non abbia nessuna intenzione di sviluppare la rete, in quanto questo porterebbe conoscenza e consapevvolezza, oltre ad un minimo di libertà.
E si sa che le priorità sono altre… ma proprio altre…
Marzo 1st, 2009 at 01:40
C’e’ anche da ricordare che in Italia sono stati attivati un sacco di abbonamenti a consumo, vedi Telecom Italia, che hanno fatto “acceso” tante linee adsl, ma che in realta’ non vengono utilizzate perche’ probabilmente gli intestatari di questi abbonamenti non hanno nemmeno un PC. Si pensi a tutte quelle vecchiette che hanno ricevuto a casa il modem alice, ma che ancor oggi non lo hanno nemmeno scartato dato che non sanno cosa farne.
non hanno ricevuto nessun sovrapprezzo nella bolletta (il modem TI lo da in comodato gratuito) quindi perche’ premurarsi di restituirlo? per maggiori informazioni visitate
http://blog.quintarelli.it/blog/