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Feb
Non so nulla della scelta che ha portato Rita Levi Montalcini sulla copertina del primo numero di Wired Italia. Sull’argomento c’è stata nelle ultime settimane un po’ di discussione nella rete italiana. Quello che so è che l’intervista di Paolo Giordano (uno giovane romanziere che ha misteriosamente venduto molte copie di una opera prima innocua) a RLM è molto molto bella. E se la decisione è in qualche misura correlata alla bellezza di questo pezzo allora ben venga.
Febbraio 19th, 2009 at 20:11
troppe pubblicità. troppe. troppe. troppa fuffa. troppa. troppa.
Febbraio 19th, 2009 at 22:41
Molto meglio l’originale se sapete l’inglese.
Febbraio 19th, 2009 at 22:46
molto meglio dieci anni fa..
Febbraio 19th, 2009 at 23:10
i giovani sempre in copertina! ;)
Febbraio 19th, 2009 at 23:39
acquistato. in effetti la pubblicità abbonda e spero sia da attribuirsi al fatto che si tratta del n°1
Febbraio 20th, 2009 at 01:41
Vivo in Spagna e quindi temo che dovrò accontentarmi della capertina. Quel “il corpo faccia quello che vuole, io sono la mente”, poi, mi sembra uno spunto di discussione molto attuale. A parte quello sulla mole di pubblicità nessun altro giudizio o spunto interessante?
Febbraio 20th, 2009 at 10:19
la grafica non è innovativa quanto lo era la versione americana – secondo me potevano molto di meglio. La Rivista (con la erre maiuscola) da cui prendere spunto oggi e’ Monocle.
Febbraio 20th, 2009 at 12:26
Copertina perfetta… Per gli italiani… Con una ultranovantenne sulla copertina di un giornale che parla di tecnologia.
Febbraio 20th, 2009 at 14:22
RLM sarà anche ultranovantenne ma ha molto da insegnare a tutti i giovani (mi ci metto anche io…36) anche in questa intervista.
Concordo con l’eccessivo uso della pubblicità e con la grafica un pò alla GQ/Vanity fair. Però finora ho letto due articoli, l’intervista alla Montalcini e il servizio sull’auto elettrica, mi sono sembrati scritti bene, ricchi di stimoli e non banali. In quale altra rivista italiana avrei potuto leggerli oggi?
Febbraio 20th, 2009 at 16:47
dai su… lanciare nel 2009 un magazine cartaceo che dovrebbe parlare di innovazione è già dura.
Se poi lo distruggete cosi… :-)
La mia opinione è che finita la pubblicità di mamma conde nast, sarà finito anche il magazine in Italia. Il target 30enne appassionato di tecnologia di roba da leggere ne trova quanta ne vuole on line.
Più che altro, chiediamoci chi gliela fatto fare di imbarcasi in questa avventura.
Io mi rispondo che la Rete non può ancora dare certezze di contributi in termini di pubblicità, perciò l’unica soluzione è il cartaceo.
Tutto sommato se ci pensate per i publisher alla fine è un sistema lose-lose. La maggior parte degli editori sia on line che offline non riusciranno a replicare i successi degli anni ’80/’90.
Il tavolo sta per essere sparecchiato! ;-)
Febbraio 20th, 2009 at 22:53
appena letto l’articolo.
Bello e con molti spunti.
Febbraio 23rd, 2009 at 11:41
[…] l’immagine di copertina del numero di debutto. E lo dico nonostante anch’io (come Massimo Mantellini) abbia trovato bella l’intervista di Paolo Giordano, che – al netto di alcuni contenuti […]
Aprile 3rd, 2009 at 22:18
[…] Le copie di Wired in circolazione spariscono subito e, con l’amico Sean, ci chiediamo come mai una rivista aperta da dieci anni fa tanto scalpore in Italia. La risposta è – forse – nella copertina. […]