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Ha ragione John Gruber: la ricostruzione multimediale sul sito del New York Times dell’incidente aereo di qualche giorno fa è come al solito fantastica.
Ha ragione John Gruber: la ricostruzione multimediale sul sito del New York Times dell’incidente aereo di qualche giorno fa è come al solito fantastica.
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Gennaio 17th, 2009 at 11:38
Abituato come sono alla stampa italiana, il tuo aggettivo “fantastica”, in prima battuta mi ha fatto credere che tu volessi dire “di pura fantasia”
la sfiducia nei media è ormai radicata..
Gennaio 17th, 2009 at 11:39
Le immagini e il testo si integrano alla perfezione. Un qualsiasi telegiornale avrebbe impiegato mezzora per raccontare ciò che queste slide condensano con semplicità.
Gennaio 17th, 2009 at 11:46
Davvero ben fatto!
Gennaio 17th, 2009 at 14:02
è che gli editori americani investono di più sull’online
e’ che le aiznede italiane investono ancora poco in pubblicità online
non è che le redazioni dei giornali online sono fesse, ma il contesto è molto diverso e avaro
Gennaio 17th, 2009 at 14:42
Il New York Times ha da tempo investito moltissimo sulla sua versione online che ha avuto un enorme successo ed è fra le più visitate del mondo.
Purtroppo non durerà a lungo dato che, molto banalmente, le notizie online non si possono far pagare e la pubblicità da’ un gettito necessariamente minore.
Poi voglio vedere che esplosione di libertà ne risulterà, quando le notizie ci arriveranno direttamente, non mediate, da governi, aziende e agenzie di public relations…
Gennaio 17th, 2009 at 15:12
Pensare cosa avrebbero potuto fare con la villetta di Cogne! Se lo scopre Vespa…!
Gennaio 17th, 2009 at 16:04
di nuovo non c’è nulla se non il mezzo trasmissivo.
Chi sa fare bene il suo mestiere lo fa a prescindere dal mezzo. Ai nostri gggiornalisti non si richiedono simili competenze ma solo una buona posizione a 90°. Ancora una volta sono i lettori a fare un buon giornale. Mai il contrario.
Gennaio 17th, 2009 at 16:20
Il punto è che se il Nytimes può fare così bene certe cose è perchè ci sono delle persone pagate per fare solo quello, cioè raccogliere notizie e presentarle nel modo migliore.
Non persone che nel tempo libero commentano i lanci d’agenzia o mettono online cose viste per strada col telefonino.
Se sono i lettori a fare un buon giornale allora non c’è speranza per il giornalismo online, visto che i lettori chiedono solo cose gratuite e brevi, molto brevi…
Gennaio 18th, 2009 at 13:00
notevole la grafica e il tempismo, certo si sarebbe andati avanti bene comunque anche senza sapere che la signora in fila 6 mangiava noccioline e ha smesso quando se l’è vista brutta.
Gennaio 18th, 2009 at 19:59
Aspe’, noi c’abbiamo l’avatar di Spaccarotella.
Gennaio 19th, 2009 at 00:29
repubblica ci prova
http://www.repubblica.it/speciale/2009/obama/obama.html
Gennaio 19th, 2009 at 02:22
buon lavoroo veramente
Gennaio 19th, 2009 at 09:09
Peccato sia in Flash, con contenuti non accessibili a tutti :)
Gennaio 19th, 2009 at 15:17
Sascha dice:
Gennaio 17th, 2009 at 16:20
Il punto è che se il Nytimes può fare così bene certe cose è perchè ci sono delle persone pagate per fare solo quello,
vero, da noi invece si pagano dei grafici per far comparire elicotteri dove non ci sono e per mettere i capelli sulla testa del pelato padrone.
Ancora fate i paralleli tra l’Italia e il resto del mondo? Noi siamo gli ultimi, fatevene una ragione.
Gennaio 19th, 2009 at 19:43
Ovvero, perchè in Italia è così difficile impostare un qualsiasi discorso sugli effetti delle nuove tecnologie sull’informazione?
Perchè salta subito su un italiano a dire che in Italia le leggi di natura sono sospese e nessun paragone è possibile con il resto del mondo (‘Siamo peggio dello Zimbabwe!’)
Un po’ come quelli che sui media, old e new ugualmente, discettano se la crisi finanziaria mondiale è colpa di Prodi o Berlusconi…
Gennaio 25th, 2009 at 04:02
[…] il New York Times propone questa ricostruzione multimediale dell’incidente aereo di settimana scorsa (da manteblog) […]
http://gallodidiospot.blogspot.com/2009/01/italian-mediaonline.html