Per chi è un contraffattore abitudinario di notizie, come il quotidiano in questione, operazioni del genere sono quasi quisquilie, pinzillacchere, quasi verità
Povero Indro
lo so che ormai Indro è divinizzato, ma visto che l’hai citato ti racconto molto brevemente una storiella che risale all’anno 1989.
Redazione del Giornale, via Negri 4. Alle nove e mezzo di sera, arriva l’agenzia che un generale russo ha disertato, è passato all’occidente. Un po’ di trambusto in redazione, il direttore la vuole in prima, con foto. Peccato che nessuna agenzia abbia la foto del generale in questione. Montanelli, però, non fa una piega e ordina: prendete la foto di un generale russo dall’archivio, uno qualsiasi, tanto sono tutti uguali.
In fondo aveva ragione, il giorno dopo nessuno si accorse che il generale era tarocco.
Così, giusto per non mitizzare. Un caro saluto a tutti.
Un mio amico mi prende in giro dicendomi che faccio tanto il purista musicale e poi vado ai concerti di Baglioni di nascosto!
Ridendo gli rispondo che ha bevuto ma lui insiste e dice che al negozio ha un numero dell’Europeo in cui c’e’ il mio primo piano al concerto di Baglioni. La cosa finisce li…
Settimane dopo ci vediamo per andare al concerto di Robert Fripp e lui trionfante mi porta il giornale con le prove.
Cazzarola ero io davvero all’interno di un articolo sul tour estivo di Baglioni e la didascalia indicava “concerto di Claudio Baglioni allo stadio Flaminio” :-(
Allibito guardo e riguardo la foto e poi scorgo sullo sfondo uno striscione mezzo piegato con la scritta “..ing”. Allora mi risale tutto come un peperone: ero al concerto di Sting nel 1988 allo stadio Flaminio! Ma tanto si sa, i concerti sono tutti uguali.
S’è sempre parlato tanto della manipolazione delle immagini nei regimi totalitari, specie comunisti (persone che scompaiono da vecchie foto una volta cadute in disgrazia, z.B.) con libri e mostre, ma del ruolo delle immagini manipolate nella vita delle democrazie s’è sempre parlato pochissimo. Cose che si sanno ma a cui non si da importanza, convinti che la libertà rimedi a tutto…
Vedremo ora, che la possibilità di manipolazione e disinformazione, un tempo privilegio di pochi, è ora aperta a tutti…
@AlessLongo: Dall’Osservatorio Agcom emerge che a fine settembre 2020, gli accessi alla rete fissa si sono ridotti di 390 mila unità rispetto a settembre 2019.
Agli italiani non è bastata una pandemia per capire che la banda larga fissa è necessaria per un uso maturo della rete @mante
Gennaio 14th, 2009 at 17:00
“It’s the Italian journalism, stupid!”
Andrea
Gennaio 14th, 2009 at 17:13
che tristezza…
Gennaio 14th, 2009 at 17:21
Beh, siamo onesti. Tarocchi del genere non sono prerogativa dell’Italia.
Gennaio 14th, 2009 at 18:33
Per chi è un contraffattore abitudinario di notizie, come il quotidiano in questione, operazioni del genere sono quasi quisquilie, pinzillacchere, quasi verità
Povero Indro
Gennaio 14th, 2009 at 19:04
Caro Enrico,
lo so che ormai Indro è divinizzato, ma visto che l’hai citato ti racconto molto brevemente una storiella che risale all’anno 1989.
Redazione del Giornale, via Negri 4. Alle nove e mezzo di sera, arriva l’agenzia che un generale russo ha disertato, è passato all’occidente. Un po’ di trambusto in redazione, il direttore la vuole in prima, con foto. Peccato che nessuna agenzia abbia la foto del generale in questione. Montanelli, però, non fa una piega e ordina: prendete la foto di un generale russo dall’archivio, uno qualsiasi, tanto sono tutti uguali.
In fondo aveva ragione, il giorno dopo nessuno si accorse che il generale era tarocco.
Così, giusto per non mitizzare. Un caro saluto a tutti.
Gennaio 15th, 2009 at 00:15
Tanti tanti anni fa…
Un mio amico mi prende in giro dicendomi che faccio tanto il purista musicale e poi vado ai concerti di Baglioni di nascosto!
Ridendo gli rispondo che ha bevuto ma lui insiste e dice che al negozio ha un numero dell’Europeo in cui c’e’ il mio primo piano al concerto di Baglioni. La cosa finisce li…
Settimane dopo ci vediamo per andare al concerto di Robert Fripp e lui trionfante mi porta il giornale con le prove.
Cazzarola ero io davvero all’interno di un articolo sul tour estivo di Baglioni e la didascalia indicava “concerto di Claudio Baglioni allo stadio Flaminio” :-(
Allibito guardo e riguardo la foto e poi scorgo sullo sfondo uno striscione mezzo piegato con la scritta “..ing”. Allora mi risale tutto come un peperone: ero al concerto di Sting nel 1988 allo stadio Flaminio! Ma tanto si sa, i concerti sono tutti uguali.
Mi hanno preso in giro per anni…
Gennaio 15th, 2009 at 17:46
[…] (Fotoreporter Professionisti Associati) e ripreso da molti altri (SocialDesigZine, Wittgenstein, Mantellini e […]
Gennaio 15th, 2009 at 19:34
S’è sempre parlato tanto della manipolazione delle immagini nei regimi totalitari, specie comunisti (persone che scompaiono da vecchie foto una volta cadute in disgrazia, z.B.) con libri e mostre, ma del ruolo delle immagini manipolate nella vita delle democrazie s’è sempre parlato pochissimo. Cose che si sanno ma a cui non si da importanza, convinti che la libertà rimedi a tutto…
Vedremo ora, che la possibilità di manipolazione e disinformazione, un tempo privilegio di pochi, è ora aperta a tutti…
Gennaio 15th, 2009 at 23:20
[…] di cronaca di Matteo Bergamini su fotoinfo.net. La guerra in fotografia dal sito di socialdezine Troppi elicotteri dal blog di Massimo […]