Su Affari&Finanza di oggi c’e’ un bell’articolo di Giovanni Pons (che ora non vedo online) sulla annosa questione dello scorporo della rete Telecom. I giorni scorsi c’e’ stato un incontro con pacche e strette di mano fra il regolatore (Calabro’) ed il regolato (Bernabe’) nel quale si e’ parlato di Open Access e di come potra’ essere. Si preannuncia la solita ridicola soluzione all’italiana e ovviamente gli altri operatori non sono contenti. Del resto e’ un po’ come se l’arbitro e il presidente di una squadra andassero a mangiare le aragoste assieme prima dell’incontro che decide il campionato.

7 commenti a “Il rude regolatore”

  1. pierluigi tolardo dice:

    Posso comprendere benissimo e anche più che giustificare pessimismo e sfiducia in questo campo, però è vero che la normativa alla base dell’intesa fra Telecom Italia, legalmente proprietaria della Rete, e l’Authority se venisse applicata seriamente sarebbe un fatto rivoluzionario per l’Italia ed è degna di una certa solenizzazione.
    Con questa normativa, almeno sulla carta, perchè l’attuazione si verificherà nei prossimi mesi e anni, siamo molto vicini alla Gran Bretagna e molto più avanti di Francia, Inghilterra, Spagna, Germania dove gli ex monopolisti sono ancora più inespugnabili e le Authority perfino, strano ma vero, più deboli della nostra debole Authority.

  2. pierluigi tolardo dice:

    Molto più grave è invece l’aumento del canone che l’Authority ha approvato senza battere ciglio: più soldi a Telecom con un piano industriale che riduce gli investimenti, riduce l’occupazione, non dà risposte rispetto al degrado della qualità del servizio, sarebbe più grave anche l’aumento del canone ULL per i concorrenti che oggi attaccano Open Access ma più che altro per evitare l’aumento del canone ULL.

  3. massimo mantellini dice:

    Pierluigi
    lo sai si’ che l’organismo di controlo di Open Access sara’ eventualmente formato da 5 componenti di cui 3 nominati dall’autorithy e 2 dal cda di Telecom? Non so cosa tu veda di rivoluzionario in tutto questo che a me sembra essere il solito vecchio finto controllo uguale a quello dei tempi della separazione contabile.

  4. pierluigi tolardo dice:

    Finora la Rete Telecom era gestita solo da Telecom ITalia, l’Authority controlla solo a cose fatte, ex post, domani un organismo in cui la maggioranza è dell’Authority farà la supervisione diretta di investimenti e gestione, è come se l’Authority dell’elettricità avesse una supervisione diretta di Terna, cosa che non è.
    La separazione gestionale si può ottenere così se fatta seriamente, se poi si rivelerà fallimentare si avrà buon diritto di ottenere la separazione societaria, che non esiste in nessun Paese, ma che la legge italiana stessa prevede come extrema ratio.

  5. pierluigi tolardo dice:

    Il problema è anche chi sarà nominato nel Board: gente realmente indipendente, scevra da conflitti con Telecom anche indiretti per evitare per esempio il caso Kpmg: società di consulenza chiamata dall’Authority a stabilire le tariffe di terminazione lavorava per Telecom con grossi contratti di consulenza oppure il caso del dirigente degli Affari Regolamentari di Telecom che pochi mesi prima era il capo dell’analogo ufficio dell’Authority.

  6. alessandro longo dice:

    D’accordo con Tolardo, è prsto per fasciarci la testa, ci sono punti di domanda e incognite, ma la posizione di mantellini mi sembra che sposi troppo le tesi dei competitor

  7. Anonymous dice:

    intanto hanno aumentato il canone per quei poveri cittadini ancora rimasti in telecom (ma cosa aspettate a passare chessò a fasrweb o altro? non è mica difficile e conviene..poi con fastweb se dite del codice di migrazione avete tutto e pagate 29,47 o 24,27..buttate un occhio sul forum di adunanza alla voce banda larga)

    Jon