Sandrone Dazieri osserva che nonostante un certo suo impegno al riguardo l’uso di Facebook come strumento di gestione degli eventi a lui non pare funzionare. E’ molto strano perche’ l’aggregazione volante su Facebook di eventi ed appuntamenti nella vita reale e’ forse una delle cose che funzionano generalmente meglio. Probabilmente conta il criterio con cui la rete di amici si e’ formata attorno a Danzieri. Il fatto che si tratti di uno scrittore noto paradossalmente non aiuta.

Oltre ai suddetti amici, mi pregio di avere un fan club (!!) a me intitolato che contiene circa duecento membri (che è poco rispetto a Saviano, ma meglio di quanto mi aspettassi). Sempre per chiarire meglio la base di partenza, specifico che di questi 650 amici circa, solo di venti ho chiesto io l’amicizia, e tutti gli altri mi hanno cercato perché mi conoscevano di nome o conoscevano i miei libri, e che ho scartato al sessanta per cento gli inviti generici non motivati, soprattutto quelli di anonimi che si firmano Mazzulator o Turbominkia, e di imprese commerciali (librerie escluse, per ovvi motivi). Quindi, come scrittore, i miei amici di Facebook sono esattamente le persone cui vorrei parlare della mia attività e dalle quali vorrei ricevere feedback su di essa. Concludo dicendo che i post che metto su questo blog vengono replicati in automatico nella mia bacheca di Facebook permettendo eventuali commenti, e che faccio numerosi post di aggiornamento. Quello che mi aspetto, quindi, è che queste persone, che si sono dichiarate interessate alla mia attività, per un verso o per l’altro, la supportino in un modo che vada al di là di generici complimenti e felicitazioni. Ma, indovinate un po’, questo non accade mai.

3 commenti a “Turbominkia vuole essere tuo amico”

  1. Anonymous dice:

    interessi virtuali nelle comunità virtuali della realtà virtuale.
    In concreto: virtualmente niente!

  2. Gianni dice:

    La sensazione è che Sandrone Dazieri non sappia più cosa inventarsi pur di far parlare di sé. E che non sappia usare nemmeno quello che gli inventano gli altri.

  3. ilbardo.it dice:

    Secondo me è che quello che vuole lui dai suoi contatti, lo vogliono tutti e 200 i suoi contatti da ognuno dei propri contatti.
    Lui pensa a se stesso come lo scrittore e ai suoi contatti come i suoi lettori, ma più passa il tempo più mi faccio l’idea, che ognuno di noi pensi a se stesso come al centro di un mondo e di una serie di interessi e si stupisca se nessuno s’interessa.