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Nov
Facebook dici? Dunque, (Luca chiede un parere al riguardo per una ricerca che stanno facendo a Nova) ecco. Il mio parere e’ che sono diffidente. Che uso Facebook da molto tempo per non farci altro che dare una occhiata ogni tanto, leggere la posta, aggiungere amici che spesso non conosco e cancellare notifiche inutili a centinaia. Trovo l’interfaccia molto meglio di quella vecchia ma ricordo bene che a San Francisco l’anno scorso mi seccavo molto nel vedere tanta gente mollare il proprio client mail per usare sempre e solo quella di FB. Una moda destintata a sparire. Ora e’ il momento della stessa passione in Italia. Facebook e’ fantastico per gli eventi, e’ capace di creare comunita’ deboli in un istante, aggregare persone per uno scopo qualsiasi fosse anche la tutela della Lambretta anno 1958. E per questo magari restera’. Ma crea un diaframma intenzionale con il resto della rete che personalmente trovo insopportabile. Parto dal punto di vista errato: quello di chi aggiunge tutti quelli che glielo chiedono. A meno che non siano una automobile o uno con la faccia da Orango ed un nome falso. La mia rete sociale su FB e’ insomma un falso (come immagino quella della maggioranza dei suoi utenti) e cosi’ e’ normale che non me ne curi troppo. La privacy e’ molto migliorata su FB da un po’. Impazzendo un po’ e’ possibile creare differenti livelli di confidenza fra i vari profili che abbiamo sottoscritto, ma mi secca che sia difficile cancellarsi (dicono che tengono i tuoi dati se domani volessi cambiare idea) ma anche la privacy in uno strumento impersonale (come FB e’ per me) e’ un simpatico sovrappiu’. Cosi come il non poter esportare i profili altrove, cosi’ come immaginare di poter comprimere molto della propria esperienza di rete in una piattaforma le cui regole sono dettate da altri. La mia avventanta previsione e’ che Facebook si ridimensionera’ molto nei prossimi mesi. Oggi i suoi limiti sono un valore per chi intercetta la complessita’ di Internet e vuole un ambito conosciuto per le proprie relazioni. Ma la rumoroso eccezione di un ambito chiuso dentro Internet che viene preferito a Internet, nei miei pensieri e’ destinato a essere superato domani. O cosi’ almeno intimamente spero. Ma non ditelo in giro
Novembre 15th, 2008 at 23:49
“Ma crea un diaframma intenzionale con il resto della rete che personalmente trovo insopportabile”
“un ambito chiuso dentro Internet che viene preferito a Internet”
Hai fatto centro. E’ da un po’ che cercavo di dare un motivo alla mia avversione verso facebook, e di spiegare agli altri il perché ne resto fuori. La rete offriva già tutto, così invece si passa dalla libertà di scelta di internet ad un servizio unico e per giunta ultra-proprietario – e la genialata di convincere la gente a registrarsi col nome vero vendendola come “così potrete ritrovare il compagno di scuola” (TUTTI gli articoli su facebook presenti in rete, in tv, sui giornali, tutti! partono così…) quando prima nessuno si sognava per ragioni più che ovvie è la ciliegina sulla torta…
Per la verità ho creato il solito account bidone che si fa per provare, e a farci un giro, e ho cercato proprio i vecchi compagni di scuola. Risultato? gente che allora non avrebbe toccato un computer nemmeno con un palo lungo tre metri per non passare da sfigato era lì col suo nome e la sua faccia a sventolare i propri dati personali (anche sensibili sulle idee politiche!!) e tutte le menate che gli saltavano in mente. Al che mi son cadute le braccia: è diventato di moda quindi non è più da sfigati?
O forse gli sfigati alla fine eran proprio loro?
Novembre 15th, 2008 at 23:49
Io l’ho gia’ detto in giro, almeno in tre pezzi diversi.
Soprattutto, ho detto che nei social network e’ demenziale giocare come dei bimbi ad avere il maggior numero di contatti, ritrovandosi con un’infinita’ di collegamenti con perfetti sconosciuti. Perche’ e’ la totale negazione della teoria dei sei gradi.
Ma ho anche detto che il concetto di ambiente-contenitore-di-tutto e’ stupido (come chi blogga o spedisce email da Second Life). Mi spiace proprio, ma per una volta, con un po’ in ritardo (il primo dei miei interventi l’ho scritto a luglio), sei d’accordo con me.
Comunque, tanto dirlo non serve. Scrivere cose serie e tentare di essere divulgativi e didattici, ultimamente, pare essere del tutto inutile.
;-)
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Novembre 15th, 2008 at 23:55
“[…] crea un diaframma intenzionale con il resto della rete che personalmente trovo insopportabile.”
In una frase, la sintesi perfetta del “problema”. Grazie :)
Novembre 16th, 2008 at 00:08
Mante, come si colloca questa tua posizione da *anziano* (che condivido in gran parte) col post sui frullatori di qualche tempo fa?
Lì, piuttosto che soffermarti sui contenuti (chissenefrega di come e dove, era un’analisi), ti sei dilettato coi copincolla della stampata accreditata.
Ricordo:
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_ottobre_22/facebook_mania_trentenni_profil_527ec8d2-a023-11dd-bdbb-00144f02aabc.shtml
Elena
Novembre 16th, 2008 at 00:12
in effetti in passato non si potevano cancellare gli account ma solo disattivare.
ora è disponibile anche la cancellazione permanente:
http://www.facebook.com/help/contact.php?show_form=delete_account
Novembre 16th, 2008 at 00:20
Invece non sono d’accordo.
Sono partito molto scettico su Facebook, nel senso che c’ho messo un po’ a capirne l’utilità . Proprio nel senso che mi chiedevo a cosa servisse.
Usandolo, anzi, cercando di usarlo al meglio, alla fine ho capito che per me può essere una specie di hub informativo e sociale.
Da quello che leggo sei prevenuto
Non è vero che è chiuso, o separato dal resto della rete. E’ molto più chiuso un blog.
Qui, per esempio, quello che scrivono i tuoi “contatti” non ha la stessa dignità di quello che scrivi tu. Rimane confinato nei commenti, che spesso sono proprio slegati dal resto.
Su Facebook i tuoi contatti hanno la possibilità di scrivere sulla tua pagina commenti o qualsiasi altra cosa, che ha lo stesso rilievo di quello che scriveresti tu. Il tuo profilo è aperto ai contributi dei tuoi contatti. Come minimo, perché, volendo puoi aprirlo a chiunque.
E’ aperto anche verso l’esterno, con le applicazioni e le integrazioni.
Ho un plugin di WordPress che scrive direttamente anche su Facebook. Ho integrato Friendfeed su Facebook (e viceversa, una specie di loop…), si possono linkare e/o importare informazioni provenienti da un sacco di altri servizi: blog, altre fonti rss, picasa, flikr, twitter, eccetera.
Si può usare praticamente da ovunque, web o cellulare o iphone.
Quale diaframma crea con il resto della rete? Persone che comunque non aprirebbero un blog, che a stento usano l’email, che non hanno un account su windows live o gtalk, finalmente entrano in contatto con altre persone. Non trovo che Facebook sia un’isola né che abbia un fossato intorno.
Tutti gli altri, quelli che la rete la usano nelle varie funzioni, possono trovare in Facebook uno strumento per aumentare la loro presenza, e magari pure centralizzarla.
Adesso quando cerchi su Google qualcuno che la rete la frequenta poco o nulla, trovi il suo profilo su Facebook.
In pratica ha dato un’esistenza digitale a chi non ce l’aveva.
Mi sembra solo che non ti piaccia.
Novembre 16th, 2008 at 00:25
…non che il fatto che non ti piaccia sia qualcosa di negativo, eh. De gustibus, no?
Ne approfitto per firmare ;-)
Lorenzo Lazzeri
Novembre 16th, 2008 at 00:44
io dico solo che senza fb non avrei mai più ritrovato persone che vissero con me una esperienza unica in tempi in cui internet non c’era (e parlo di persone appartenenti alle più disparate parti del globo dal brasile alle filippine). Quindi per quello è stata una figata. Sulla cosa del diaframma però approvo, la trovo una definizione abbastanza veritiera.
p.s. OT
l’unità a proposito della vicenda vigilanza rai e gasparri etc ha scritto in un suo articolo (è sul sito):
“Al Partito democratico è soprattutto l’accusa di ‘stupidità ‘ che non va giù”
Dato che gasparri ha parlato di incapacità e stupidità ., dall’articolo dell’unità si evince che se non va giù la cosa della stupidità , sulla incapacità beh…concorda! :D lol..alle volte i giornalisti/politici sono spassosissimi :)
Nicholas
Novembre 16th, 2008 at 00:48
Mah, Lazzeri, sono quasi d’accordo sul fatto che sia utile per gli utonti nuovi.
Dico “quasi” nel senso che se Facebook degenera un po’ di piu’ e scivola verso il lato oscuro (ovvero MySpace), diventando pieno solo di life streaming, di richieste e inviti vari da sconosciuti, e prossimamente anche di vero spam, il nuovo utonto si fa un’idea di una Internet (se non conosce altro, in Rete) che va bene solo per i ragazzini e per chi non ha un beato da fare.
E non sarebbe un bell’imprinting.
D’accordo anche sulla maggiore paritarieta’ nell’ambiente, che a differenza di un blog non ha un tenutario-dittatore piu’ o meno isterico, ma se alla fine tutti i discorsi sono di cazzeggiamento puro… molte persone si romperanno le palle.
E una cosa proprio non capisco: perche’ mirrorare da un ambiente all’altro? Uno dei cardini della Rete e’ il link, una grande invenzione che ha tra l’altro lo scopo proprio di rendere inutile la duplicazione delle informazioni. Per cui, o usi ambienti diversi perche’ li usi per scopi diversi e per ospitare contenuti diversi, oppure che senso ha avere le stesse cose in due posti?
Anche Friendfeed… Che senso ha, come si fa spesso oggi, leggere un post su blog e poi andarlo a commentare non su blog ma su Twitter o su Friendfeed? Si’, io un paio di spiegazioni le avrei, ma mi pare un costume demenziale, comunque (una e’ che i bloggher non vogliono discutere affatto, odiano le critiche, per cui preferiscono spostare la conversazione dove ci sono solo degli amici fidati e degli ammiratori che fanno loro grandi complimenti, qualsiasi minchiata di post scrivano; l’altra e’ che in definitiva la moltiplicazione degli strumenti e quindi la disseminazione dei link in ambiti diversi serve pur sempre alla scalata di Google e delle classifiche).
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Novembre 16th, 2008 at 01:19
grazie Massimo.. Luca
Novembre 16th, 2008 at 12:14
io con facebook ho trovato tanti amici con cui posso rimanere più in contatto rispetto che con i mezzi normali, anche solo per organizzare una cena. forse riesco a organizzare una cena di classe delle elementari.
Inoltre non è vero che chiudi il mondo di internet, sulla stessa piattaforma io posso linkare i video, le foto e posso raccontare di me non solo con le parole ma anche con questi.
io non sono del partito aggiungo tutti, anche se è difficile non aggiungere gente che incontri al lavoro senza rischiare di sembrare una stronza…
E poi che sia una moda, può essere, ma anche i blog, my space, msn sono vittime della moda.
Mi sbaglio?
eleonora
Novembre 16th, 2008 at 12:14
anche io ho un uso di facebook simile a mantellini, però capisco in pieno il suo successo.
FB è l’elenco telefonico di Internet, basandosi sulla vera identità invece che sul nick ha attirato taata di quella gente a cui i concetti cyberpuck di internet non sono mai stati comprensibili.
FB è internet diventata mainstream, è l’applicazione sociale di quelli che hanno dovuto imparare a usare internet perchè imposto da banche, asicurazioni, Usl, scuole etc e che dopo anni di frustrazione ritrovano amici, si riscoprono compagnoni e passano il giorno a scherzare, flirtare, e usare ogni forma di comunicazione giocosa e superficiale. E tenersi in contatto se sono già amici e si frequentano.
Come dice Luca diBiase sul suo weblog “Facebook crescerà come sistema di connessione, più che come sistema di espressione personale”, cioè proprio l’elenco telefonico di internet che è un concetto palatabile a tutti i navigatori.
Novembre 16th, 2008 at 12:15
Mi sa che Mantellini s’è risentito perché gli ho inviato un gift non gradito (per la cronaca era un calippo di Deliziosi anni 80, potenza di Feisbuk!)
Novembre 16th, 2008 at 12:40
Ho appena visto questo video sul blog di Buttha (http://buttha.eu/blog)
http://www.youtube.com/watch?v=brD96w7r1_I
;-D
Lorenzo Lazzeri
Novembre 16th, 2008 at 13:38
@Mantellini.
Credo che tu non sia adatto alla rete come un neurone vecchio non è più adatto a creare nuove sinapsi.
La Internet non è altro che un’estensione dei nostri neuroni e, in un certo senso, è come se il nostro cervello creasse nuove connessioni fuori da se stesso.
Prima della Internet questo accadeva comunque, ma era limitato nel tempo e nello spazio dove potevamo interreagire.
Un po’ di connessioni esterne le ha create il telefono (e poi il cellulare), ma è la Internet che permette la creazione di un unico sistema di connessioni universale, oggi fatto da tante reti di social networking e che in un domani (molto prossimo) finiranno tutti in uno standard de jure o de facto.
Novembre 16th, 2008 at 14:45
Mah… dico la mia anche se non ho molti titoli (a malapena, come dice frap, faccio l’avvocato).
Mi sembra una cosina carina, certo non e’ sempre facile starci dietro.
Mi sono iscritto tempo addietro, ma a lungo sono stato inattivo. Poi, dopo una prima richiesta di amicizia, tutto e’ esploso.
Ho ritrovato qualche vecchio amico, un po’ mi aiuta a stare dietro alle cose interessanti o meno che fanno gli altri.
Si’, la moda passera’, alcuni rimarranno e, forse, io stesso lascero’. Pero’, nel frattempo, e’ divertente, serve agli scopi anzidetti e si lascia usare abbastanza bene via mobile (che e’ un punto di forza considerati i tempi morti, lontano da un PC, tipici della mia attivita’).
Dubito che, malgrado le previsioni, possiamo realmente interferire su questi destini.
Novembre 16th, 2008 at 14:46
Ah… ancora una volta sono d’accordo con Spider. Non vedo FB come ambito chiuso e distinto dal resto della Rete. Anzi…
Novembre 16th, 2008 at 15:16
Ecco, una piccola cosa, se puo’ servire a queste riflessioni.
Mi scrive un’amica che mi chiede di rinfrescarle la memoria circa una persona che le ha chiesto amicizia.
Dice *non uso FB per conoscere gente nuova*.
L’amica e’ una giurista, ma e’ presente da anni su Internet, nel senso che non e’ un’utonta dell’ultimo minuto.
Novembre 16th, 2008 at 15:26
Il mio blog storico ha tratto nuova salute e vigore dall’interazione con Facebook. Senza contare che, a parte fuffa e cazzeggio (ma non erano critiche già rivolte ai blog all’epoca della loro prima “esplosione”?), è possibile inventarsi usi costruttivi di FB (io ci provo con i miei alunni). Notifiche e richieste demenziali si possono sempre cassare o ignorare. Ovviamente il facile entusiasmo è da evitare, ma io, che dapprima ero davvero diffidente, su Fb ho trovato una dimensione di utilizzo pienamente soddisfacente: meglio di Twitter e anche di Friendfeed, tanto per dire (ma il blog resta sempre la mia vera passione …)
Novembre 16th, 2008 at 17:43
Io su FB ho solo amici che conosco di persona o che comunque conosco da molti anni tramite il web. Tutti gli altri non li aggiungo. Così fanno tutte le persone che conosco.
Novembre 16th, 2008 at 19:18
Capisco tutte le critiche e i dubbi su FB. Pero’ FB permette di:
1. Interagire con quella “coda lunga” di vecchi amici e semplici conoscenze che altrimenti non vedrei MAI (come eleonora sopra)
2. Informare tutti quelli che conosco piu’ o meno bene di cose che mi interessano in modalita’ push (e qui mi ritrovo con quello che dice lorenza, quasi un quarto dei visitatori del mio blog vengono da FB…)
PS L’ho scritto anche a Luca, ma forse qua il dibattito e’ piu’ interessante ;-)
Novembre 17th, 2008 at 15:12
Anche io penso che FB non sia un diaframma con il resto della rete – o almeno non per tutti: molti utenti segnalano nelle informazioni personali i loro indirizzi blog e flickr. Sono d’accordo con l’idea dell’elenco telefonico, che permette di trovare informazioni perdute in pochi istanti: ma è un elenco telefonico 2.0, che fornisce il contatto base ma anche di più (e soprattutto altre vie d’accesso).
Agli interessati consiglio una visita al nostro portale, http://www.memesphere.it Ogni giorno pubblichiamo i post e gli articoli più cliccati e citati della rete: qualcosa su FB c’è quasi sempre.
Novembre 17th, 2008 at 15:44
Quello che non capisco è perché tutti credino che FB sia un luogo “unico” per mantenere le relazioni. Non ci credo. Anzi, le relazioni interpersonali si valorizzano attraverso la scelta di approfondire un’amicizia più di un’altra. FB azzera tutte queste possibilità . Credo che il massimo nella qualità delle relazioni si sia raggiunto con il telefono fisso negli anni 70. Quando per cercare una persona dovevi sapere cosa faceva e dove lavorava avendo il tempo e la voglia – oltre alla necessità in alcuni casi – di comunicare quacosa. Il telefonino ha aumentato in modo spropositato il numero dei contatti. Contatti che spesso sono inutili e che ti chiamano o messaggiano per dirti cose altrettanto inutili. Ho da una settimana chiuso l’account di FB. La mia scarsa disponibilità a comunicare i fatti miei a troppe persone e la disperante fobia tra colleghi che lavorano nella stessa stanza di mandarsi notifiche o altre minchiate mi ha fatto capire che FB è buono solo per una cosa: GeoChalleng e basta. :D
Macman