Ora io certo non mi permetto di fare previsioni ed anzi incrocio l’incrociabile ma penso solo a cosa ne sarebbe della reputazione di Internet come ambito sociale il giorno in cui Barack Obama dovesse perdere le elezioni.
Perchè? la ha ancora una reputazione in ambito sociale? vi siete già dimenticati dell’effetto Scalfarotto, dell’effetto referndum, dell’effetto rosa nel pugno?
Anche perchè in rete il maggior consenso/seguito , all’ epoca , era per Ron Paul (o se la giocava con Obama , poi Hillary etc.) Poi vabbè tra Obama e McCain non è una grande sorpresa. Di sicuro c’è che entrambi di economia ne capiscano (o gliene freghi) poco.
Dieci anni abbondanti di Internet come mezzo di massa, e siete ancora bloccati li’, a definirla come la categoria che rappresenta “il bene” e che deve vincere contro “il male”, o che deve essere “neutrale” e che non puo’ veicolare una televisione commerciale.
Be’, Veltroni vi sta solo bene, allora, e pure la Youdem.tv
Mantellini, tu conosci *esattamente* il lavoro svolto dalla campagna di Obama su Internet, gli strumenti, il fundraising, eccetera, o come sempre parli per sentito dire buttando lì tre righe a caso?
io non ho capito che cosa significa “internet come ambito sociale”…
per il resto, quando ho letto questo post ho pensato quello che ha pensato il primo concorso. aggiungo che se a star dietro a ‘ste cose, manteblog è un blog tecnologico ;-)
Moruzzi, piu’ che degli Usa, io mi preoccupo per noi, tutti gli altri.
Metti che vinca McCain, che pare abbia un melanoma forse non del tutto guarito… Ora, gia’ lui e’ un pazzo esaltato, imprevedibile e guerrafondaio, ma metti che tra due anni ci si ritrovi con la hockey mom come presidente degli Usa…
Non so se avete seguito le vere interviste di Palin e il suo dibattito con Biden, ma la sua imitazione, che ha riportato in auge il Saturday Night Live, e’ mooolto piu’ verosimile dell’originale.
perfavore,non pensiamoci almeno fino quando avro’ consegnato la mia tesi che tratta e(almeno in parte)la grande spinta di internet a sostegno di Obama. ;). ma soprattutto se cade Obama perdiamo anche Veltroni che credo abbia sviluppato una sorta di complesso edipico nei suoi confronti.
mau,è il concetto di perdita in generale che sinceramente,data la valenza politica di chi ci circonda,non e’ un male. lungi da me passare per qualunquista,direi piuttosto per ventenne incazzata e disilussa.
@Fabio: concordo sia su McCain mezzo pazzo, sia sulla Palin tutta scema. Se diventa Presidente lei, mi conforta sapere che i francesi e gli inglesi – e i russi, i cinesi, gli indiani e spero presto anche l’Iran! – hanno armi nucleari…
@tutti quelli che credono che in USA comandi il presidente e che il poresidente venga scelto dal popolo. Fatevi un po’ un attento ripasso del film “Il buon pastore”, che è la storia dell’OSS, il papà della CIA, e poi capirete che il presidente (o dem o rep) è sempre membro di una consorteria che ha un solo credo “America First”, che significa che l’America è pronta a qualsiasi cosa pur di rimanere un paese indipendente e con uno stile di vita adeguato al sogno americano. Se Obama è stato scelto per candidarsi, vuol dire che la parte dem della consorteria che guida l’America, la sua aristocrazia, ha deciso che era affidabile come portatore del credo americano. Non vi fate illusioni Obama, se serve, userà la forza come, per altro, farà anche McCain. La trama pricipale non è la sfida dem vs rep, ma USA vs World.
Mi pare ovvio che l’America voglia rimanere indipendente (?) e con uno stile di vita adeguato. Ma non vale certo solo per l’America. Esiste forse un paese che aspira a diventare succube di qualcun altro e con uno stile di vita da poveracci? E guarda che non è questione di farsi illusioni, Obama se necessario farà quel che è giusto per il suo paese (non dovrebbe?). Ma forse quel che è giusto per i rep non è detto che sia quello che è giusto per i dem. Come si è visto in passato.
Per Andrea (e per quelli che lo hanno seguito) la mia idea di iinternet come ambito sociale e’ ovviamente quella fisica di un luogo nel quale siano possibili le pratiche delle relazioni sociali in senso lato, nel caso di Obama ovviamente tutto, dalla raccolta fondi alla elaborazione dell’agenda politica, dalla creazione del consenso, alla condivisione delle informazioni.
Mantellini: “la mia idea di iinternet come ambito sociale e’ ovviamente quella fisica di un luogo”…
Wowww… Internet come luogo fisico. Ovviamente. Mantellini e’ sempre troppo “oltre”.
Mantellini: “nel caso di Obama ovviamente tutto”
Massimo, non per fare sempre il maestrino (quello che lo aveva gia’ detto, e meglio, nel 1956, come dice Granieri), ma Internet non e’ mai servita e non servira’ mai a “tutto”.
Ti invito a leggere, seppure in ritardo, il libro di Joe Trippi sulla (solita e ormai vecchia, ma mai abbastanza studiata e sempre citata a sproposito) campagna per Howard Dean.
quella fisica di un luogo nel quale siano possibili le pratiche delle relazioni sociali in senso lato, nel caso di Obama ovviamente tutto —— Che cosa significa esattamente questa frase? Non sarebbe meglio esprimersi in modo semplice e comprensibile? Io ho sempre pensato che chi ha qualcosa da dire di serio riesce a farsi capire da chiunque e con poco, mentre chi non ha nulla da dire complica il discorso e usa molte parole inutili in modo da far finta di aver cose molto profonde da dire. “E’ la semplicità che è difficile a farsi”
La Internet come luogo in cui intrattenere relazioni è molto applicabile agli USA dove c’è una fortissima mobilità geografica su un paese che ha comunità molto disperse sul territorio. Infatti dice Sarin, ex CEO di Vodafone, che mentre in USA il PC è l’organo di socializzazione, in EU lo è il telefono, che noi usiamo in un modo che gli americani nemmeno s’immaginano. In USA può accadere che un candidato presidente possa essere supportato dalla internet mentre questo da noi è impossibile e in Italia assurdo perchè, come dice Tullio De Mauro, abbiamo un terzo di polazione analfabeta e un terzo a rischio di diventarlo.
@ed: Sorry! Ho fatto la traduzione del titolo originale del film “The Good Shepherd” che in italiano è stato tradotto (come a solito capoticamente) “L’ombra del potere”, con un magistrale Bob De Niro e un grande Matt Damon. Da scolpire nella storia della politica la frase del capo della CIA a Joe Pesci, che interpreta un boss mafioso italo-americano, quando questo gli chiede: “Noi italiani abbiamo le nostre famiglie e la chiesa, i negri hanno la loro musica, gli ebrei hanno la loro religione, gli irladesi hanno la loro patria, ma voi, voi americani che avete?” La risposta: “Noi abbiamo gli Stati Uniti, voi siete solo degli ospiti”.
1/3 di popolazione analfabeta e addirittura 1/3 a rischio di diventarlo mi paiono valori privi di senso. Su quali dati si basano questi discorsi? E poi come si può essere a rischio di diventare analfabeti se non lo sei? Non è mica una malattia.
@ Anonimo Si distinguono diversi livelli di analfabetismo. Un approfondimento lo trovi qui. (ed in alternativa basta aprire Google ed inserire: “Tullio de Mauro”+analfabetismo.
P.s.: non sarà “analfabetismo”, ma anche il non essere capaci di usare i motori di ricerca per me è un bell’handicap… :-/
@ Anonimo Si chiama analfabetismo di ritorno il fenomeno per cui, anche se si è andati a scuola, si perdono le nozioni imparate per non uso. Poi, come suggerisce mammifero bipede, anche non capire le istruzioni della lavatrice o comprare Bond Argentini e quelli lattiero caseari è analfabetismo. Poi ci sarebbe anche il discorso di come votano gli italiani (a dx o a sx è lo stesso voto acritico), nonchè la TV che vedono.
Questo pezzo sulla gestione dei dati sul Covid in Italia spiega come fra Conte, Istituto Superiore di Sanità, Accademia del Lincei, Garante Privacy e chissà chi altri se alla data odierna non siamo ancora morti tutti è stato per una semplice botta di culo.
https://t.co/703Q5onjzx
@m_starnini: Dopo solo 6 mesi, ISS ha dato a Lincei e INFN i dati covid disaggregati.
Per Parisi, ora "la sfida" é "scrivere programmi" per leggere i dati, che sono addirittura un GB! Poi "faranno un sito" per condividere i dati aggregati.
Dall'anno 2005 é tutto.
https://t.co/eOI9FLgbri
Ottobre 19th, 2008 at 18:04
Perchè? la ha ancora una reputazione in ambito sociale? vi siete già dimenticati dell’effetto Scalfarotto, dell’effetto referndum, dell’effetto rosa nel pugno?
Ottobre 19th, 2008 at 20:06
Anche perchè in rete il maggior consenso/seguito , all’ epoca , era per Ron Paul (o se la giocava con Obama , poi Hillary etc.)
Poi vabbè tra Obama e McCain non è una grande sorpresa.
Di sicuro c’è che entrambi di economia ne capiscano (o gliene freghi) poco.
Ottobre 19th, 2008 at 20:36
La reputazione di internet come ambito sociale.
Certo, come no: Barack Obama è il Beppe Grillo d’America.
Elena
Ottobre 19th, 2008 at 21:45
Dieci anni abbondanti di Internet come mezzo di massa, e siete ancora bloccati li’, a definirla come la categoria che rappresenta “il bene” e che deve vincere contro “il male”, o che deve essere “neutrale” e che non puo’ veicolare una televisione commerciale.
Be’, Veltroni vi sta solo bene, allora, e pure la Youdem.tv
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Ottobre 19th, 2008 at 22:53
Mantellini, tu conosci *esattamente* il lavoro svolto dalla campagna di Obama su Internet, gli strumenti, il fundraising, eccetera, o come sempre parli per sentito dire buttando lì tre righe a caso?
Ottobre 19th, 2008 at 23:43
io non ho capito che cosa significa “internet come ambito sociale”…
per il resto, quando ho letto questo post ho pensato quello che ha pensato il primo concorso. aggiungo che se a star dietro a ‘ste cose, manteblog è un blog tecnologico ;-)
Ottobre 19th, 2008 at 23:54
io, più che altro, penso a cosa ne sarebbe della reputazione degli stati uniti…
Ottobre 20th, 2008 at 02:11
Moruzzi, piu’ che degli Usa, io mi preoccupo per noi, tutti gli altri.
Metti che vinca McCain, che pare abbia un melanoma forse non del tutto guarito… Ora, gia’ lui e’ un pazzo esaltato, imprevedibile e guerrafondaio, ma metti che tra due anni ci si ritrovi con la hockey mom come presidente degli Usa…
Avete gia’ visto questo?
http://www.nbc.com/Saturday_Night_Live/video/clips/couric-palin-open/704042
Non so se avete seguito le vere interviste di Palin e il suo dibattito con Biden, ma la sua imitazione, che ha riportato in auge il Saturday Night Live, e’ mooolto piu’ verosimile dell’originale.
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Ottobre 20th, 2008 at 02:38
Sarebbe interessante sapere chi c’è dietro al giovane ed inesperto Obama aspirante presidente degli USA: voglio dire, chi muoverà le fila dopo?
Ottobre 20th, 2008 at 08:20
Una volta eletto Obama avrà bisogno di un Jack Bauer come David Palmer, perchè i suoi nemici saranno tanti e agguerriti.
Ottobre 20th, 2008 at 09:20
perfavore,non pensiamoci almeno fino quando avro’ consegnato la mia tesi che tratta e(almeno in parte)la grande spinta di internet a sostegno di Obama. ;).
ma soprattutto se cade Obama perdiamo anche Veltroni che credo abbia sviluppato una sorta di complesso edipico nei suoi confronti.
Ottobre 20th, 2008 at 09:28
@duellante: beh, la perdita di Uòlter non mi sembra una gran perdita.
Ottobre 20th, 2008 at 12:21
mau,è il concetto di perdita in generale che sinceramente,data la valenza politica di chi ci circonda,non e’ un male.
lungi da me passare per qualunquista,direi piuttosto per ventenne incazzata e disilussa.
Ottobre 20th, 2008 at 12:23
world mission 2.0: tipo manchurian candidate?
Ottobre 20th, 2008 at 12:32
@Fabio: concordo sia su McCain mezzo pazzo, sia sulla Palin tutta scema. Se diventa Presidente lei, mi conforta sapere che i francesi e gli inglesi – e i russi, i cinesi, gli indiani e spero presto anche l’Iran! – hanno armi nucleari…
Ottobre 20th, 2008 at 13:04
@tutti quelli che credono che in USA comandi il presidente e che il poresidente venga scelto dal popolo.
Fatevi un po’ un attento ripasso del film “Il buon pastore”, che è la storia dell’OSS, il papà della CIA, e poi capirete che il presidente (o dem o rep) è sempre membro di una consorteria che ha un solo credo “America First”, che significa che l’America è pronta a qualsiasi cosa pur di rimanere un paese indipendente e con uno stile di vita adeguato al sogno americano.
Se Obama è stato scelto per candidarsi, vuol dire che la parte dem della consorteria che guida l’America, la sua aristocrazia, ha deciso che era affidabile come portatore del credo americano.
Non vi fate illusioni Obama, se serve, userà la forza come, per altro, farà anche McCain.
La trama pricipale non è la sfida dem vs rep, ma USA vs World.
Ottobre 20th, 2008 at 13:40
Mi pare ovvio che l’America voglia rimanere indipendente (?) e con uno stile di vita adeguato. Ma non vale certo solo per l’America.
Esiste forse un paese che aspira a diventare succube di qualcun altro e con uno stile di vita da poveracci?
E guarda che non è questione di farsi illusioni, Obama se necessario farà quel che è giusto per il suo paese (non dovrebbe?). Ma forse quel che è giusto per i rep non è detto che sia quello che è giusto per i dem. Come si è visto in passato.
Ottobre 20th, 2008 at 16:46
Cosa vuol dire “internet come ambito sociale”?
Ottobre 20th, 2008 at 17:06
Io più che altro (al contrario di Massimo) penso a cosa ne sarebbe della reputazione di Veltroni.
Ottobre 20th, 2008 at 17:30
beh, ma Veltroni ha sempre Jack, e Bob, e Ghandi, e MLK… ;-)
Ottobre 20th, 2008 at 19:01
Anche io non ho inteso cosa significhi “internet in ambito sociale”.
Qualcosa tipo ‘luogo di mobilitazione’?
Ottobre 20th, 2008 at 19:51
ma penso solo a cosa ne sarebbe della reputazione di Internet come ambito sociale il giorno in cui Barack Obama dovesse perdere le elezioni.
Io, invece, penso più che altro a cosa ne sarebbe del Mondo!
:-(
Ottobre 20th, 2008 at 21:16
C’è da dire che le tesi spesse sulle consorterie di Roberto Marsicano faranno della rete un veicolo oggettivamente e definitivamente vincente.
Elena
Ottobre 20th, 2008 at 21:54
Per Andrea (e per quelli che lo hanno seguito) la mia idea di iinternet come ambito sociale e’ ovviamente quella fisica di un luogo nel quale siano possibili le pratiche delle relazioni sociali in senso lato, nel caso di Obama ovviamente tutto, dalla raccolta fondi alla elaborazione dell’agenda politica, dalla creazione del consenso, alla condivisione delle informazioni.
Ottobre 20th, 2008 at 22:47
Mantellini:
“la mia idea di iinternet come ambito sociale e’ ovviamente quella fisica di un luogo”…
Wowww… Internet come luogo fisico. Ovviamente. Mantellini e’ sempre troppo “oltre”.
Mantellini:
“nel caso di Obama ovviamente tutto”
Massimo, non per fare sempre il maestrino (quello che lo aveva gia’ detto, e meglio, nel 1956, come dice Granieri), ma Internet non e’ mai servita e non servira’ mai a “tutto”.
Ti invito a leggere, seppure in ritardo, il libro di Joe Trippi sulla (solita e ormai vecchia, ma mai abbastanza studiata e sempre citata a sproposito) campagna per Howard Dean.
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Ottobre 21st, 2008 at 08:11
quella fisica di un luogo nel quale siano possibili le pratiche delle relazioni sociali in senso lato, nel caso di Obama ovviamente tutto
——
Che cosa significa esattamente questa frase? Non sarebbe meglio esprimersi in modo semplice e comprensibile? Io ho sempre pensato che chi ha qualcosa da dire di serio riesce a farsi capire da chiunque e con poco, mentre chi non ha nulla da dire complica il discorso e usa molte parole inutili in modo da far finta di aver cose molto profonde da dire.
“E’ la semplicità che è difficile a farsi”
Ottobre 21st, 2008 at 11:08
La Internet come luogo in cui intrattenere relazioni è molto applicabile agli USA dove c’è una fortissima mobilità geografica su un paese che ha comunità molto disperse sul territorio.
Infatti dice Sarin, ex CEO di Vodafone, che mentre in USA il PC è l’organo di socializzazione, in EU lo è il telefono, che noi usiamo in un modo che gli americani nemmeno s’immaginano.
In USA può accadere che un candidato presidente possa essere supportato dalla internet mentre questo da noi è impossibile e in Italia assurdo perchè, come dice Tullio De Mauro, abbiamo un terzo di polazione analfabeta e un terzo a rischio di diventarlo.
Ottobre 21st, 2008 at 21:46
@Roberto: forse hai scritto male il titolo del film. Avresti voglia di dirmi esattamente di quale film si tratta, per favore? Grazie.
Ottobre 21st, 2008 at 23:37
@ed: Sorry!
Ho fatto la traduzione del titolo originale del film “The Good Shepherd” che in italiano è stato tradotto (come a solito capoticamente) “L’ombra del potere”, con un magistrale Bob De Niro e un grande Matt Damon.
Da scolpire nella storia della politica la frase del capo della CIA a Joe Pesci, che interpreta un boss mafioso italo-americano, quando questo gli chiede:
“Noi italiani abbiamo le nostre famiglie e la chiesa, i negri hanno la loro musica, gli ebrei hanno la loro religione, gli irladesi hanno la loro patria, ma voi, voi americani che avete?”
La risposta:
“Noi abbiamo gli Stati Uniti, voi siete solo degli ospiti”.
Ottobre 22nd, 2008 at 15:40
1/3 di popolazione analfabeta e addirittura 1/3 a rischio di diventarlo mi paiono valori privi di senso. Su quali dati si basano questi discorsi? E poi come si può essere a rischio di diventare analfabeti se non lo sei? Non è mica una malattia.
Ottobre 22nd, 2008 at 19:05
@ Anonimo
Si distinguono diversi livelli di analfabetismo. Un approfondimento lo trovi qui.
(ed in alternativa basta aprire Google ed inserire: “Tullio de Mauro”+analfabetismo.
P.s.: non sarà “analfabetismo”, ma anche il non essere capaci di usare i motori di ricerca per me è un bell’handicap… :-/
Ottobre 23rd, 2008 at 00:14
@ Anonimo
Si chiama analfabetismo di ritorno il fenomeno per cui, anche se si è andati a scuola, si perdono le nozioni imparate per non uso.
Poi, come suggerisce mammifero bipede, anche non capire le istruzioni della lavatrice o comprare Bond Argentini e quelli lattiero caseari è analfabetismo.
Poi ci sarebbe anche il discorso di come votano gli italiani (a dx o a sx è lo stesso voto acritico), nonchè la TV che vedono.