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Set
Qualche giorno fa alla Blogfest di Riva del Garda Matteo Flora mi ha parlato brevemente di FoolDNS. Un progetto molto interessante di parziale anonimizzazione del traffico in rete che ha secondo me il suo aspetto piu’ innovativo (non so se ancora implementato) nell’incasinamento dei cookies dei diversi utenti. (E che ha il suo aspetto meno entusiasmante nel proporsi come ambiente di advertising alternativo).
Qui le slide della presentazione di Flora all’ADVcamp di Riva.
Ogni volta che aprite una pagina web, ogni volta che appare un banner, ogni volta che eseguite particolare codice, una buona parte di vostre informazioni personali passano di mano: non le state dando al sito che visitate, ma a network che le utilizzano. Spesso senza che voi ne sappiate la destinazione. FoolDNS blocca la maggior parte di questi tentativi di intrusione nella vostra privacy.
Settembre 16th, 2008 at 12:54
eh, Massimo, quanto saresti disposto a pagare per usarlo? E con tariffa flat, o a consumo, visto che mi sa che fai più pagine della media? E quanti altri, soprattutto, sarebbero disposti a pagare e quanto?
Settembre 16th, 2008 at 14:08
Sono estremamente dubbioso sul progetto. Innanzitutto serve una buona ridondanza per non far collassare i DNS a regime (e non penso la possa dare S3 di Amazon che, pur scegliendo server in uk, da un ritardo di tutto rispetto) e già qui si pone il dubbio “chi paga l’infrastruttura?”. Sarebbe da ridere “pagare un servizio simile”, ma immagino non ci potrebbero essere grosse sponsorizzazioni quando ti metti contro i grandi e la sussistenza delle macchine in qualche modo dev’esser data.
C’è poi la teoria che non si sottolinea: sono tutte grandi le compagnie mostrate nel “prima/dopo” degli screenshot: ma i piccoli editori? Le aziende di piccola/media grandezza che lavorano sul web e che quindi si affidato ad area commerciale esterna (google o altre aziende), che fine farebbero?
Mah, forse un progetto bello sulla carta, ma non così come è presentato.
Settembre 16th, 2008 at 14:08
Rispondendo a dotcoma, da quanto ho capito non sarà a pagamento. Loro guadagneranno fornendo banner (anche se non si capisce come, dove, quando, quanti). Mi sono messo in lista per diventare beta tester, sono molto curioso di vedere SE e COME funziona.
Settembre 16th, 2008 at 14:54
Sai quando su un manifesto elettorale ce ne appiccicano un altro?
Ecco, a me pare che serva a questo: sostituire le pubblicità degli altri con le proprie. Prendendosi inoltre quei dati di tracciamento che invece cederemmo a terzi. Certo, hanno nobili obiettivi e policy (abbastanza( chiare, ma insomma…
Se posso esprimere un parere non da esperto di comunicazione e pubblicità , ma da tecnico, ecco, a me pare ‘na scemenza.
E poi con AdBlock e NoScript faccio le stesse cose senza vendere l’anima a terzi.
Settembre 16th, 2008 at 15:19
Non sono un tecnico e quindi non capisco la differenza di Fooldns rispetto a un proxy server come http://www.vtunnel.com
Lo uso da anni per navigare siti proibiti da regole aziendali o per apparire con un ip diverso (americano).
Anche vtunnel offre il servizio in cambio di un frame servito dal loro circuito di banner.
Settembre 16th, 2008 at 17:10
Gabriele, la differenza è che quello che usi tu, paradossalmente, è ancora peggio.
Un servizio DNS al massimo riesce a memorizzare i nomi dei siti che vai a vedere (hanno pure le statistiche dei 100 più richiesti). Probabilmente riescono anche a sapere con maggiore esattezza quale pagina visiti, visto che avranno un server web per fornire i banner alernativi a cui appiccicare i cookie (ma anche no, non è strettamente necessario).
Al contrario un servizio come vtunnel si prende tutto. Oltre ai nomi dei siti e alle pagine con la pubblicità , anche quelle senza. In più tutto quello che transita via web nei due sensi, commenti, forum, chat. Con qualche trucco persino quello che passa attraverso https, anche se un utente avveduto se ne accorgerebbe.
Se devi fare una cosa del genere, fallo con un pc a casa tua: installi un proxy (squid), un server SSH, “buchi” il router in entrata su una porta tipo la 443 (così il firewall di lavoro non si insospettisce) e a lavoro usi un tunnel ssh. Lento ma sicuro. Se mi lasci la tua email una volta ho scritto delle istruzioni per realizzare una cosa del genere, te le giro.
Settembre 16th, 2008 at 17:51
Grazie mille Lorenzo,
Ti lascio un commento con la mia email sul tuo blog tecnologico.
Settembre 17th, 2008 at 08:15
Per come la vedo io, il progetto di Flora consiste nel farmi vedere solo la pubblicità che vuole lui, così, invece che Google, le ditte dovrebbero pagare lui. Ma per me utente, dov’è il vantaggio?
Settembre 17th, 2008 at 13:03
Io credo non si sia compreso che i signori del marketing non se li filano proprio i gadgettari che giocano a nascondino su Internet.
Sono un segmento trascurabilissimo di consumatori che non fanno un fatturato interessante.