Su Affari e Finanza di oggi c’e’ il solito fenomenale articolo giornalistico (per dire) sulla pirateria online e sui prossimi passi di governo ed aventi diritto al riguardo. Le solite minacce. La solita mancanza di qualsiasi comprensione dello scenario che non sia il “vogliamo che tutto sia come prima” di Internet. La solita imbarazzante genuflessione giornalistica ad ogni tesi, anche la piu’ bislacca, degli “integralisti della proprieta’ intellettuale (come li chiamava Lessig putroppo prima di dedicarsi ad altro).

Costa all’industria multimediale italiana quasi 400 milioni di euro l’anno, ma non è un kolossal. È la pirateria digitale, la pratica di scaricare illegalmente canzoni, film e quant’altro da Internet attraverso i programmi di filesharing. Una pratica – a quanto pare – molto popolare in Italia: secondo Eurispes, il 25% degli italiani che hanno accesso a Internet ha fatto o fa abitualmente download illegali. Quasi impunemente, fino ad ora. Ma la situazione potrebbe presto cambiare. Governo, produttori e autori hanno infatti dichiarato guerra totale ai pirati online.

5 commenti a “MORIRETE TUTTI”

  1. Andrea dice:

    Cazzo siamo fottuti!!!Speriamo che fallisca l’esperimento del CERN così non ci prenderanno mai!

  2. maurogasparini dice:

    dovresti leggere il mensile della SIAE. sembra che parlino direttamente dal 1858

  3. Duffy dice:

    per rimanere in tema consiglio di dare uno sguardo a questo approfondimento di Ars Technica in cui spiega gli effetti della proposta di legge EU di estendere di 45 anni l’attuale legge sul diritto d’autore….

    http://arstechnica.com/news.ars/post/20080908-80-of-artists-would-get-30year-from-copyright-extension.html

    l’80% degli artisti guadagnerebbe meno di 30 euro l’anno con questa legge, invece le major….

    siamo alle solite

  4. cannedcat dice:

    Quelli che combattono la pirateria credo stiano sottovalutando un possibile effetto collaterale, non voluto, che potrebbe mettere in crisi intere architetture sociali.
    Fino ad oggi ci sono stati sporadici azioni contro alcuni dei diversi milioni di “pirati”, azioni che sembrano ricalcate dal libretto rosso del presidente MAO: colpirne uno per educarne cento.
    Il problema è che, per educare gli attuali 1,4 miliardi di utenti internet, bisognerebbe colpirne quanti? 14 milioni? 1,4 milioni? 140.000?
    Comunque numeri non alla portata di nessuna forza di law enforcement al mondo.
    Ma noi sappiamo che, se uno s’incorna che una cosa la deve fare, la farà , e vedremo che le azioni di contrasto aumenteranno, ovviamente con pochi effetti sulla massa dei “pirati” che continuerà  tranquillamente a scaricare di tutto e sempre di più.
    Con un probabile effetto collaterale: una volta che la massa dei “pirati” avrà  compreso che non ci sono abbastanza sbirri, tribunali, tempo e carceri per punirne un numero statisticamente decente, la gente potrebbe prendere coscienza che può cominciare anche a non obbedire ad altri ordini dell’autorità .
    Per esempio, non pagare certe tasse.
    Qualcuno lassù non ha ancora capito le potenzialità  iper-anarcoidi della rete e che forse sta per scoperchiare un bel vaso come fece quell’incosciente della Pandora.

  5. Anonymous dice:

    Che menata questa della “potenzialità  della rete” (addirittura “iperanarcoidi”, un insulto alla storia e alla lingua italiana). Sono secoli che sentiamo parlare delle potenzialità  della rete, e siamo sempre fermi alle potenzialità .
    Se tutta questa potenzialità  si esprime nello scrivere veline aziendali dopo una conferenza stampa (che novità  assoluta!) a me sembra che di “anarchico” qui ci sia davvero poco.