Il navigatore satellitare, uno di noi. Abbiamo tutti fatto amicizia con la voce femminile del navigatore che ci ha indicato la strada. Sara’ che abbiamo percorso migliaia di km. sara’ che Francesca ogni tanto ne imitava la voce dicendo: “Ricalcolo” o “Entra nella rotonda e prendi la terza a destra”. Anche quando non serviva troppo ci e’ capitato di accenderlo: così, per gentilezza. Non ci sembrava bello che la signorina la’ dentro se ne stesse da sola in silenzio per troppo tempo. Che poi a dirla tutta l’aggeggio ha fatto egregiamente il suo lavoro. Tranne una volta che ci ha suggerito 30 km fra i campi nella Linguadoca evitandoci, per ragioni sue imperscrutabili, la assai piu’ comoda strada statale lì accanto.
Gli scarafaggi nella metro di Barcellona. Ne abbiamo visto di enormi, scuri e veloci. Sara’ che la’ dentro in agosto fa un caldo infernale, anche di sera sulle banchine e nei sottopassaggi di collegamento ci sono temperature vicine ai 35 gradi, mentre i treni sono invece condizionati e discretamente freddi. Un passaggio continuo dal caldo al freddo che ai catalani sembra non interessare piu’ di tanto. Piu’ di una volta qualcuno di passaggio, quei brutti cosi neri li ha intenzionalmente schiacciati e fra la poltiglia liquida sul pavimento e il rumore di canna dello schiacciamento non so cosa ricordare con maggior raccapriccio. Personalmente ero al mio esordio nel bugwatching. Mai visto bestie simili nelle metro di Parigi, Londra o New York. New millenium bugs.
Le vie di fuga sul massiccio centrale. L’autostrada che scende da Millau (e dal suo incredibile viadotto disegnato da Norman Foster) verso Montpellier e la costa e’ come tutte le autostrade da quelle parti molto ben fatta e altrettanto ben tenuta. Solo che e’ molto ripida e piena di ampie curve. Mentre si sale nessun problema ma scendendo sono molti km di piede sul freno e guida complicata: capita spesso (immagino) che i freni si surriscaldino fino a non funzionare piu’. Cosi’ nei tratti piu’ problematici sulla destra sono presenti corridoi di fuga segnalati da strisce bianche e rosse che terminano con corsie cieche in salita di leggero acciottolato dove le auto rallentano ed affondano come nelle vie di fuga sui circuiti di formula uno. Abbiamo visto una famiglia con bambini su una Peugeot con le gomme appena sprofondate dentro una di quelle. Non deve essere piacevole fermarsi cosi’ ma (ovviamente) molto meglio cosi’ che non fermarsi del tutto.
Agosto 26th, 2008 at 11:14
Pensiamo ai poveri camionisti, che hanno 44t da frenare, e senza quelle corsie, in caso di frenata di emergenza, farebbero dei disastri ognivolta…
I francesi sono di sicuro più previdenti di noi. L’unico merito delle autostrade italiane e che fai tutta la penisola con un solo biglietto…
Giò
Agosto 26th, 2008 at 12:57
Riguardo agli scarafaggi devo dire che a Londra ce ne sono…non nelle quantità da te descritte ma ogni tanto mi capita di vederne uno sgattaiolare fuori dalle pieghe dei sedili di bus e metro.
Agosto 26th, 2008 at 13:14
io non ne ho visti di scarafaggi, quanto i 35 gradi posso solo confermare..sembrava di scendere nell’inferno di dante a volte, salvo poi gelare nei trni e metropolitane..sarà il contrappasso