Oggi Zucconi nella sua rubrichetta sull’inserto sabatino di Repubblica ci offre, dentro un articoletto dove racconta di corna, divorzi ed altre facezie fra ricchi americani ultrasettantenni, una sua definizione di blog.

“In attesa dell’inferno o di altre soluzioni punitive ultraterrene, la signora scopri quel surrogato moderno del pentolone di pece bollente e di forconi che oggi si chiama internet (non a caso ribattezzata in passato proprio “infernet”). Apri’ un blog, uno di quei giornali e diari nei quali l’autore e autrice puo’ vomitare tutte le opinioni, la spazzatura e i pettegolezzi che vuole senza contraddittorio e comincio’ a raccontare i dettagli piu’ imbarazzanti e vergognosi della vita dell’uomo che l’aveva scaricata.”

Non e’ la solita scema generalizzazione che mi colpisce, quanto la perfetta sovrapposizione fra la definizione di Zucconi di “blog” e quello che io penso sempre piu’ di frequente dei “quotidiani”. Sic transit.

10 commenti a “VOMITARE MENO, VOMITARE TUTTI”

  1. LockOne dice:

    "senza contraddittorio". signor zucconi, ma che dice? anzi – mi contraddica.

  2. Massimo Moruzzi dice:

    i quotidiani non lo fanno per vendetta ma per audience. per il resto, come darti torto?

  3. lo Zio Giorgio dice:

    Chiedo venia per il nichilismo, ma temo che siano non del tutto infondate entrambe le tesi.

  4. Duffy dice:

    fantastico post massimo !

  5. Andrea dice:

    Ho deciso, farò un blog SOLO col contradditorio!

  6. Carlo Felice Dalla Pasqua dice:

    Ad abundantiam, si potrebbe notare che Vittorio Zucconi è anche direttore di Repubblica.it. Avete presente? Uno di quei siti internet nei quali si possono leggere anche "quei giornali e diari nei quali l'autore e autrice puo' vomitare tutte le opinioni".

  7. .mau. dice:

    perché, non è forse vero che sui bloggh "l'autore e autrice puo' vomitare tutte le opinioni"? Ero convinto di sì…

  8. Simone Cosimi dice:

    Un incrocio perfetto.

  9. giuliagiapponesi dice:

    La penso comete, infatti volevo scrivere un post uguale. Pensavo però che mi si potresse obiettare che, a differenza dei blog, gli articoli di giornali prima di diventare pubblici vengono letti da più persone che ne "autorizzano", condividendone la responsabilità , la pubblicazione. Poi ho pensato che questa era solo un aggravante. Infatti la signora americana di cui parla Zucconi avrebbe senz'altro trovato qualche giornale locale ben disposto a pubblicare i suoi "conati" sul marito, noto produttore di Broadway.

    Quindi la differenza è che il giornale sui rigurgiti ci lucra, il blog, salvo eccezioni, no.

  10. Antonio dice:

    ahah forse a Zucconi brucia che almeno un paio di blog hanno smascherato alcune stupidaggini che dice sull'America, certo il contradditorio poteva farlo, gli bastava commentare, ma un giornalista della sua caratura, che traduce 'copycat' con 'gatto copione' dopo anni in America pagato da Repubblica, non si sarebbe mai abbasato a commentare e contraddire.