04
Lug

Il mio articolo su Nova di ieri.

Le discussioni sulla essenza della rete Internet conducono quasi sempre alla sua architettura. Da lì è opportuno partire per spiegare le grandi opzioni di libertà  e partecipazione che la rete ci ha garantito nei suoi primi quindici anni di vita. L’architettura è “il punto”, la sorgente di un nuovo ecosistema informativo, la ragione della sua crescita e della sua diversità  da ogni altro strumento di comunicazione fino a ieri utilizzato. Non deve stupire quindi che, per quanti acconsentano alla religione laica di una rete che collega le persone e che media la partecipazione di chiunque lo desideri senza barriere in ingresso, l’idea stessa di una “Carta dei diritti della rete” venga accolta, nella migliore delle ipotesi, con qualche imbarazzo. (continua)

5 commenti a “ERA NOVO IERI”

  1. Lunar dice:

    ???

    Nova-IlSole24ore – 27 marzo 2008

  2. AndreaR dice:

    Non concordo sugli argomenti, ma anche secondo me l'idea di "Costituzione della rete" è sbagliata – e il tempo ha già  dato torto a coloro, più o meno gli stessi, che chiedevano un codice specifico per l'ict. L'anno prossimo la parte monografica del mio corso sarà , credo, dedicata proprio a questo.

  3. vb dice:

    Mi sembra che tu non abbia affatto capito il concetto di Carta dei Diritti della Rete, che non è affatto quello di un unico documento centralizzato, ma piuttosto quello di un riconoscimento flessibie e continuativo di diritti mediante coalizioni di stakeholder. Di conseguenza, commenti qualcosa che c'entra poco col progetto.

    Oltre a questo, ricordati che nel momento in cui i tanto obsoleti stati nazionali faranno delle leggi con cui impongono o anche solo permettono il controllo centralizzato della rete, tutto il tuo bel "world of ends" andrà  a farsi benedire… Se i principi architetturali di Internet non vengono riconosciuti e adottati da tutti, Internet corre il serio rischio di venire sotterraneamente sostituita da una "televisione del terzo millennio", non solo dagli Stati ma anche da privati interessati, Google in testa. La posizione che hai tu era quella dei vari Cerf ecc. fino a un paio d'anni fa, poi anche loro hanno cominciato a cambiare idea.

  4. massimo mantellini dice:

    ecco vedi Vittorio cosa succede a fare la vittima sacrificale (fosse dipeso da me quel pezzo su Nova forse non ci sarebbe stato, ma del resto era anche necessario che qualcuno ristabilisse un equilibrio minimo dopo l'euforico avvallo del numero precedente)?…. succede che si apprende che la carta di diritti non e' una carta ma un "riconoscimento flessibie e continuativo di diritti mediante coalizioni di stakeholder". In attesa di capire meglio cosa significhi la bellissima frase, forse ti sarai domandato anche tu che ne fai parte come mai il progetto non abbia raccolto in giro le dovute attenzioni. Una delle possibilita' e' che la fuori siano tutti scemi…ciao

  5. vb dice:

    In realtà  le attenzioni le ha raccolte, ma solo in un certo numero di sedi internazionali; in Italia è già  stata una sorpresa vedere Nova occuparsene. Concordo però con te che il concetto è difficile, ed è ancora più difficile da capire in un Paese culturalmente novecentesco come l'Italia, dove le dinamiche della rete sono ancora tutte da capire. In altrettanta misura però la colpa è nostra che non ci sappiamo spiegare.