Wittgenstein e’ diventato un blog.

46 commenti a “PROVE TECNICHE DI FINE DEL MONDO”

  1. andrea poulain dice:

    ma non si può commentare però mi pare…mm…

  2. Marco Camisani Calzolari dice:

    A me continua a sembrare un SITO con in homepage articoli ordinati cronologicamente.

    Dov'è la conversazione tipica del blog?

  3. antonio vergara dice:

    assolutamente non è un blog. capisco i rischi di aprire i commenti ma non usiamo la definizione blog.

  4. massimo mantellini dice:

    Pseudotecnico (www.pseudotecnico.org) pare non riesca ad inserire questo commento, ci provo io per lui:

    "Definire “blog” un sito in base alla piattaforma che utilizza è quantomeno bizzarro (nonché limitativo). Uso lo stesso strumento – la mia voce – per parlare da solo davanti allo specchio e per discutere con le altre persone, ma questo non significa che il risultato, in termini di risultati e benefici, sia lo stesso."

  5. .mau. dice:

    non riesco a vedere la differenza con prima (e non dirmi "usa wordpress", quello è un mero accidente)

  6. LockOne dice:

    non lo era prima, e non lo e' neppure adesso. non gli sposta una virgola, ma non e' un blog.

  7. Anonimo dice:

    Sempre senza commenti. Il padre e il figlio non si possono contraddire.

  8. elena dice:

    Il blog nella sua accezione originale resta un diario personale.

    Se certi utenti frustrati si lamentano perchè neppure col nuovo vestito Sofri non abbia aperto il suo blog alle loro repressioni, ben venga la sua scelta.

    Quella è casa sua e ci può fare ciò che gli pare. E poi gli si può sempre scrivere, anche se si prova molta meno soddisfazione nel non vedersi pubblicate le proprie cavolate.

  9. Bertrand Russell dice:

    In realtà  i commenti di wittgenstein ci sono, da un certo punto di vista.

    O meglio ci ri-saranno, appena integriamo il nuovo feed rss.

    Qui: http://commenstein.com/

  10. Simone dice:

    Davvero caruccio! Per quanto riguarda i commenti, è una scelta, non credo che un blog debba averli per forza per definirsi tale. Forse occorre un termine che distingua i blog con commenti da quelli senza, esiste?

  11. Ziggy dice:

    Sacrosanto, Elena!

    Al di là  del personaggio in sè, che può piacere o meno (a me a volte piace, altre meno), qualcuno mi può indicare il "manuale del perfetto blogger" dove sta scritto che se un blog non ha i commenti non è un blog? Lo so che è un dibattito vecchissimo e ormai poco interessante, ma continua ad irritarmi questo argomento.

    OK, io sto commentando su un blog, ma solo perchè ho tempo da perdere e non ho sonno. Non credo che l'assenza o l'impossibilità  di questo mio commento toglierebbe qualcosa di imprescindibile al mondo.

    E se a qualcuno i post di Sofri ispirano un commento davvero imprescindibile, c'è appunto un comodo indirizzo email mediante il quale farglielo arrivare. Magari il resto del mondo verrà  privato di una grande perla di saggezza, ma che ci vuoi fare… la vita è ingiusta. Apriti un blog e commenta lì. Magari se il commento è davvero interessante sarà  lui stesso a linkarti.

    @CamisaniCalzolari: la conversazione NON è tipica del blog. Semmai del forum, della chat, di mille altre forme di comunicazione. Ma di base, un blog è un posto dove uno scrive quello che gli pare. I commenti sono accessori. E non venitemi a raccontare che *spesso* le discussioni migliori nascono nei commenti. Quante volte succede *realmente*? Una ogni 100 post? Una ogni 1000? Il 99% dei commenti sono del genere "Oh quanto hai ragione" vs. "Oh quanto sei pirla".

    @quello che ha scritto "Il padre e il figlio non si possono contraddire." Certo che puoi. Mandagli una mail. O credi che il tuo contraddire sia così essenziale da essere reso noto all'universo mondo?

  12. Bertrand Russell dice:

    Commenti sì, commenti no, non capisco il motivo di tanta discussione.

    Generalmente un blog ha i commenti. Lo dice anche Wikipedia: "The ability for readers to leave comments in an interactive format is an important part of many blogs"

    Alcuni blog fanno eccezione, quindi confermano la regola, e non li hanno.

    Ci sono sempre più servizi che consentono di commentare altrove. Wittgenstein ha addirittura un sito di "commenti abusivi".

    Il web muta troppo velocemente per poterlo continuamente definire con regole e requisiti.

  13. Bertrand Russell dice:

    Per tornare in argomento: a me dispiace che il nuovo Wittgenstein utilizzi una piattaforma così comune. Lo preferivo fatto ad-hoc.

    Se non altro adesso potremo interpretare più facilmente il feed rss, quello vecchio era un festival di eccezioni.

  14. .mau. dice:

    @elena: il post su cui stiamo commentando recita "Wittgenstein è diventato un blog". Saresti così gentile da dirmi perché prima non sarebbe stato un blog?

  15. Pier Luigi Tolardo dice:

    Ora che Luca Sofri è entrato a far parte della "Casta"(membro della Direzione Centrale del Pd)non potrebbe aprire i commenti? Sarebbe più democratico, no?

  16. sonounprecario dice:

    @Elena e Ziggy

    Io quoto .mau. e aggiungo: ok, non "sta scritto da nessuna parte" che se un blog non ha i commenti non è un blog.

    Non c'entrano le frustrazioni, il contraddire o la voglia di protagonismo per vedersi pubblicato un commento…: io per esempio non sono un lettore assiduo di Wittgenstein.

    Piuttosto spiegatemi quale sia, per voi, la differenza tra un sito web e un blog.

    Secondo il vostro ragionamento qualsiasi sito potrebbe essere un blog, giusto? Basta che pubblichi opinioni ed eccoci qua. Quindi i blog non esistono, esistono siti web, il nome è derivato da…boh!

    E' casa sua e ci fa quello che vuole, ma non saremmo stati qui tutti a dibattere o arrovellarci su definizioni varie da anni sul web 2.0 e blog, se per blog avessimo potuto definire tutto, anche gazzetta.it e ilgiornale.it…

  17. Andrea dice:

    E' un tumblog fatto con WordPress.

    Ma secondo Luca per definirsi blog basta che "abbia dei link".

    Vedete voi.

  18. elena dice:

    mau, non capisco perchè tu ponga a me quella domanda.

    Per me Wittgenstein è sempre stato un blog.

  19. mr oz dice:

    questa discussione è davvero naà¯f!

  20. Camillo Miller dice:

    Si è naif, e pure un po' demodè. ; ma in realtà  il problema è che nessuno ha fatto la vera domanda…

    Massimo ma quando tidecidi a passare a wordpress e soprattutto a buttare sto Yacs o come diavolo si chiama?? :-)

  21. .mau. dice:

    @elena: è che dal mio punto di vista, che wittgenstein sia o non sia un blog è una domanda assolutamente oziosa. Quello che mi interessava era commentare l'affermazione del tenutario, "Wittgenstein è diventato un blog", che implica una differenza tra prima e ora che io appunto non vedo per nulla.

  22. massimo mantellini dice:

    Camillo,

    ci sto lavorando. Lentamente pero'….

  23. massimo mantellini dice:

    .mau.

    la mia era una battuta comunque eh

  24. mr oz dice:

    Massimo, invece di passare a WP o [insert here blogging platform of your choice], perché non pensi ad un blog fatto ad-hoc?

  25. Dario Salvelli dice:

    Quando si cambia si acquista e si perde qualcosa. Ha perso il fascino della pagina disordinata web 1.0 ed ha acquistato "l'ordine" del blog su WP che fa tanto figo.

    Per quanto riguarda i commenti, ognuno fa ciò che gli pare, certo il blog è un diario personale ma dipende anche come viene usato visto che ormai serve (a pochi,quasi nessuno) per far soldi, avere visibilità : se non erro Wittgeinstein era integrato nel sito de Il Foglio una volta, right? Mi pare non lo sia più.

    Ed allora chiedo a tutti quale sia la differenza tra un blog ed un tlog, e tra questi due e delicious. Il bello di questo strumenti è nel come si utilizzano, nella personalizzazione.

    Certo, se si vuole avere un dialogo o sta a cuore avere delle segnalazioni che non intasino la casella email, i commenti sono necessari. Evidentemente Sofri non lo ritiene opportuno, perchè scandalizzarsi, se non piace basta non leggerlo e amen.

  26. marco dice:

    Mante e' fantastico, sei riuscito a far ripartire una discussione sul tema "che cosa e' un blog" :-)

  27. spider dice:

    Come fare a inserire un campo ad-hoc per poter citare le fonti come faceva prima, in fondo ai post, in italico, io so come si fa. Ma glielo insegno solo in cambio di un posto macchina fisso :-D

  28. elena dice:

    Mi tengo ben alla larga da questa discussione definitoria, anche perchè forse non sono all'altezza.

    Premesso che l'avevo presa come un'ironia, quella di Mante, quello che avevo sottolineato era come quasi tutti fossero corsi a parlare dei commenti, come se fosse una cosa vitale, oltre che uno schiaffo all'ego altrui. Piuttosto che commentare il cambiamento in sé.

  29. Dario Salvelli dice:

    Ehehe Marco, è vero, hai ragione, io l'ho presa leggera però stufano sempre il dover commentare negativamente tutto, anche i cambiamenti di un template di un blog.

  30. Mammifero Bipede dice:

    Beh, ma almeno un link in homepage poteva pure mettertelo, no?

  31. sonounprecario dice:

    Ma nessuno si scandalizza o si fossilizza sui commenti. Né tantomeno, parlo per me, si commenta negativamente a prescindere.

    Stiamo discutendo, no? E allora andiamo avanti a discutere. Io, .mau. o altri abbiamo fatto domande o considerazioni sulle cose dette fino ad ora. Quindi dovreste rispondere teoricamente, non spostare la discussione sulla tediosa tattica di dipingere chi la pensa diversamente da te come un noioso rompiballe; insomma, saremo capaci di sostenere una dannata discussione per una volta? Si sta parlando del blog, astraiamo sto concetto e confrontiamoci, dannazione.

    Elena, commentare il cambiamento mi sembra superfluo qui, come ha spiegato Massimo. Lo dirai a Sofri al massimo, giusto? Non ti suona strano commentare il suo cambiamento da un'alta parte (leggi tra le righe, su un altro "blog")?

    Per tutti Wittgenstein è un blog in quanto è scritto in prima persona, ma tecnicamente non è un weblog vero e proprio e lo sappiamo tutti quanti. Possiamo star qui a cantarcela come volete, ma mandare la mail non ha niente a che fare con blog e web 2.0 o chi per loro.

    Cioé la mail potete mandarla anche al presidente della repubblica tramite il sito del Quirinale. Questo non vuol dire che lui la legga, ti risponda, ecc… E pensa, sul sito del Quirinale sono pubblicati, come fossero dei post, le attività  quotidiane del Presidente della Repubblica, virgolettati compresi. Quindi? E' un blog? No di certo. E' questa l'interazione, il cambiamento dei blog? Nah.

    Wittgenstein in questo modo è un sito personale, non un blog. Questo non vuol dire che Sofri mi sta sulle palle, mi fa schifo quello che scrive o sono invidioso di lui (?!). Vuole solo dire quello che ho scritto, punto.

    Perché i commenti non saranno vitali, ma sono l'elemento "rivoluzionario" che ha cambiato e sta cambiando molte dinamiche di produzione e diffusione dei contenuti. Aprire un sito e scriverci quello che si vuole, si poteva fare anche nel 2000; Wittgenstein ha in sé qualche aspetto comune ai blog (il linkare i soliti noti, ecc…) ma molti (quelli principali) di non blog. Se tutti i blog italiani fossero come Wittgenstein? Ci conosceremmo? Ci sarebbe la cosiddetta blogosfera? Saremmo li tutti a socializzare su twitter? No, perché nessuno avrebbe inventato i blog e staremmo ancora qui a navigare col 56k scaricando mp3 da napster.

    Questo è un blog. Proprio perché ne stiamo parlando.

  32. arso dice:

    Perché, prima cos'era?

  33. Milena dice:

    A me uno scribacchino che usa il nome di un così immenso filosofo per le proprie cavolate fa soltanto accapponare la pelle.

  34. Johnny dice:

    La domanda che mi è venuta più spontanea leggendo questo post invece è stata "Quando anche mantellini.it ?", ma vedo che gli è già  stata data risposta.

    Non dovrei dirlo, ma mi sembra davvero che la discussione sia oziosa, un webLog è un WEB LOG(=diario) per l'appunto, lo era prima e lo è ancora.

    Se è vero che la piattaforma non c'entra niente (ma penso che massimo si riferisse solo a una questione di forma, era una battuta insomma), manco ridurre tutto ai commenti ha senso. Allora se il vostro blog non lo commenta quasi mai nessuno non è un blog ? E se un blog ha i commenti ma il tenutario neanche li legge ? E' più blog quello di uno senza commenti ?

    La conversazione è uno dei fattori, non mi sembra necessario e sopratutto neanche sufficiente: e poi, diciamocelo, esistono un migliaio di modi per fare conversazione in rete, altrimenti non esisterebbe technorati e tutti i memetracker, non esisterebbero link, pingback e trackback.

  35. elena dice:

    Appunto, Johnny.

    Io mi son pure beccata due cazziate in nome di non so che cosa.

    Certo che se uno deve tenere i commenti per collezionarne certi ad altissimo valore aggiunto come quello di Milena, hai voglia a pettinar le bambole sulle differenze fra questo e quello. Tipo sito personale versus weblog … Mah.

  36. elena dice:

    Scusate, aggiungo solo una cosa, da assoluta incompetente. Se il senso del post di Mante è riferito ad una certa omologazione estetica da addebitare forse al passaggio a WP, sono perfettamente d'accordo.

    Anche Macchianera in quel senso c'ha un po' perso, ma meno di Wittgenstein. Però poi a tutto ci si abitua, l'importante sono i contenuti.

    Ciao

  37. massimo mantellini dice:

    No Elena,

    il senso del post era un'altro. Molti anni fa, come ricorda Marco Mazzei qualche commento fa si discusse a lungo e con soddisfazione di cosa fosse un blog e di quali dovessero essere le caratteristiche che lo definivano. In quelle discussioni il blog di Luca veniva spesso usato come esempio estremo (un accroccio scritto a mano, senza permalink feed ne commenti eppure, da molti punti di vista incontrovertibilmente un blog e anche uno dei piu' belli ;), La cosa ando' avanti a lungo prima di giungere alla pacifica conclusione che non c'era molto di cui discutere (anche se io , dipendesse da me qualche paletto continuerei a metterlo) . Il passaggio di Wittgenstein a WP per conto mio non significa molto di piu' che un ricordo shcerzoso di quei tempi, oltre che la certezza che finalmente i plink del suo blog per qualche ragione funzioneranno.

  38. frap1964 dice:

    C'è di peggio: torna BlogBabel.

    http://sw4n.net/2008/06/24/il-ritorno-di-blogbabel/

  39. christian dice:

    e gli hai offerto tu spazio per i commenti?

    potrebbe aggiungere una nota del tipo "i commenti sul mantellini, grazie!" ;)

  40. Milena dice:

    Elena se uno tiene i commenti aperti accetta le mie e le tue considerazioni ad alto valore.. E' questo il bello. Ripeto: credo che chiamare il proprio blog Wittgenstein, Heidegger, Montale, Deleuze etc… è piuttosto inutilmente egocentrico per non dire altro.

  41. elena dice:

    Vedi, Milena, sono le persone come te che entrano e danno dello scribacchino (ove non peggio) senza motivo e fanno del nome del blog una questione enorme, e giudicano da non si sa quali altezze e ti dicono pure che devi accettare i loro commenti perchè funziona così …

    Chi l'ha detto che uno deve sottoporsi a tutto ciò?

  42. Mammifero Bipede dice:

    Illuminante anche: "Categorie: Wittgenstein"…

    Deve averci speso almeno un quarto d'ora a configurare WP.

    :-P

  43. Squonk dice:

    [cit.] "Se tutti i blog italiani fossero come Wittgenstein? Ci conosceremmo? Ci sarebbe la cosiddetta blogosfera? Saremmo li tutti a socializzare su twitter?"

    Risposta: sì, basta provare, o aver provato.

  44. spider dice:

    Quanto la fate lunga con questa storia dei commenti di Wittgenstein.

    Trovo sia molto più divertente scrivergli in mail e farsi ogni volta dimostrare di avere immancabilmente torto. :-D

  45. Milena dice:

    Elena, già , perché? Forse perché il dialogo migliora la capacità  di guardare alle cose così come le pensiamo in solitario egocentrismo.

    P.S. Chi ti dice che io non abbia ragioni? E chi ti dice che sia cosa da poco usare un simbolo culturale riconosiciuto, il nome di un pensatore, per farsi gli affari propri?

  46. frap1964 dice:

    C'è di molto peggio.

    Torna italia.it (sic!)

    http://millionportalbay.wordpress.com/2008/07/02/italiait-10-giorni-e-via-al-comitato-scientifico/