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Giu
Ieri su Repubblica Tito Boeri scriveva che uno dei vantaggi competitivi dei petrolieri risiede nel fatto che la richiesta dei loro prodotti e’ scarsamente comprimibile. Oggi su Repubblica si dice che l’incremento dei prezzi della benzina ha ridotto i consumi nelle grandi aree urbane fino al 30%.

“Il fatto è che la domanda di carburante è poco reattiva a variazioni del prezzo. Ci vuole del tempo per cambiare abitudini, rinunciare ad andare al lavoro in macchina, dotarsi di fonti di riscaldamento alternative, investire in tecnologie che riducano la nostra dipendenza dal petrolio. Quindi le compagnie petrolifere e i distributori possono tranquillamente aumentare i prezzi per compensare il maggiore prelievo senza temere forti contraccolpi sulle quantità  vendute.”

I dati parlano chiaro: nelle grandi città  il consumo di carburanti è crollato, con punte negative di -30%. A livello nazionale, nel mese di maggio 2008, la vendita di verde è calata del 9,1% rispetto a maggio 2007 e il gasolio del 3,5%. Non solo. Nei primi cinque mesi dell’anno le pompe hanno erogato 164mila tonnellate di combustibile in meno, rispetto all’anno precedente.

11 commenti a “DECIDETEVI”

  1. stefano dice:

    Lo so che é quasi impossibile e quasi "Grillesco", ma se si organizzasse una specie di boicottaggio dei consumi, metti un giorno per dimostrare che alfine non siamo proprio prigionieri in catene dei petrolieri?…Abbiamo una grande forza che possiamo usare per protestare, ma il "Popolo Bue" si fa condurre sempre con gioia al macello..

  2. .mau. dice:

    Io ho dei dubbi su chi ha scritto quell'articolo, visto che ha fatto un simpatico minestrone dei dati, come ho scritto da me. Potrebbe essere semplice allarmismo.

  3. Sergio dice:

    Sai com'è, i dati che presenta Repubblica sono dell'Unione petrolieri e della Federazione benzinai! Diciamo che non mi aspettavo un bel comunicato stampa gioioso e irridente da parte loro! :)

  4. Massimo Moruzzi dice:

    Non solo il popolo bue si fa condurre al macello… E' molto peggio: il popolo bue chiede e otterrà  dal conducator uno sconto sulla benzina, come nel Venezuela di Chavez, insomma – e con la differenza che noi di petrolio "nostro" non ne abbiamo, quando invece bisognerebbe decidere per legge che a ogni aumento del prezzo del petrolio, si aggiunge un pari aumento delle tasse su benzina e gasolio, aumento che non viene revocato neppure se dovesse scendere poi il prezzo del petrolio. Con quale obiettivo, ti chiedi? Con l'obiettivo di deprimere i consumi di una materia prima inquinante, esauribile e presto esaurita, costosa, di cui non abbiamo scorte e di cui non controlliamo i prezzi, e in modo da tenere in casa in forma di tasse una percentuale sempre maggiore della spesa per questa materia prima e di usare questi fondi per affrancarci da essa, e non, proprio al contrario, di dare sempre più soldi ai paesi produttori, che di questo strano modo di comportarsi sì che mi sfugge la logica…

  5. eurodillo.wordpress.com dice:

    Ha ragione Boeri, nel senso che la domanda di carburante, come si dice in economia, e' "rigida", perche' dipende da una serie di fattori che non si cambiano facilmente (che auto usi, che caldaia hai, abitudini/necessita').

    Tutti questi fattori determinano l'elasticita' della domanda (http://it.wikipedia.org/wiki/Elasticit%C3%A0_della_domanda).

    Alla fin fine, se i prezzi aumentano troppo, puo' comunque risultare conveniente cambiare abitudini e/o cambiare auto et similia per ridurre i consumi, quindi anche la domanda di carburante non e' infinitamente rigida! Concordo cmq con .mau.: secondo me e' l'articolo di Repubblica ad essere allarmista.

  6. eurodillo dice:

    Al tenutario: mi scuso perche' ho sbagliato a compilare il form nel commento precedente. Ho messo l'indirizzo web al posto del nome. Il nome ovviamente e' eurodillo e l'indirizzo e' quello che ho scritto al posto del nome… Se potesse correggere e poi cancellare questo messaggio, ringrazio. :) Sorry

  7. PandaSorn dice:

    Boeri insegna in bocconi e l'esempio della benzina è un esempio classico (nel corso di microeconomia) di un bene che all'aumentare del prezzo ha una diminuzione della quantità  venduta che non è direttamente proporzionale (come già  detto elasticità  della domanda).

    Questo per gli investimenti già  fatti (hai già  l'auto, mica la butti via subito all'aumento del prezzo) e per le abitudini che sono dure a morire. In realtà  poi esistono soglie superate le quali poi c'è un drastico calo della quantità  acquistata.

    Questa la teoria. Poi se nel concreto c'è stato questo calo non so, non ho dati. L'evidenza empirica nel mio giro di amicizie etc è che ben pochi limitano l'uso dell'auto a causa del prezzo, poi non so i dati reali che dicono.

    Quello che forse non capisco è perchè poca gente si sposti sul metano ad esempio: è vero che sono pochi i distibutori, che l'investimento si ripaga in un po' di tempo e che si diffida del fatto che poi il prezzo possa salire come accaduto al gasolio, però è una soluzione al momento efficiente ed economica!

    saluti, g

  8. Simone Cosimi dice:

    Poco reattiva non significato del tutto priva di reazioni.

    Detto questo, i dati relativi alla contrazione delle vendite di carburante sono ancora poca, poca cosa.

  9. Max dice:

    nessuno dice quanti siano in percentuale i consumi di carburante per autotrazione… a me risulta che siano nell'ordine del 3-5%…

    quindi se un barile di greggio costa 140 dollari e da questo ricavo circa il 12% di benzine varie (varie!!!) di cui circa il 3-5% appunto per autotrazione ho una perdita di otto nove punti su cosa ? sul 5% di 140 dollari…. giusto ?

    quindi perdo 2 dollari dopo aver aumentato il prezzo da 100 a 140 dollari

    SALDO NETTO DELL'OPERAZIONE 38 DOLLARI……temo che gli arabi sappiano la matematica meglio degli occidentali…..

  10. donatella dice:

    giusto ieri constatavo in giro per milano un discreto calo del traffico e ho pensato: sarà  per il caro benzina o è l'effetto dell'ecopass?

    io e la mia famiglia cerchiamo di ridurre i consumi di carburante, anche per il costo ecologico.

    ma non voglio addentrarmi sul tema "benzina".

    piuttosto come fa notare il post, che bella la stampa italiana, dice sempre tutto e il contrario di tutto!

    possibile che anche su fatti oggettivi basati su dati oggettivi ci sia sempre la doppia chiave di lettura?

  11. Pampurio dice:

    Quoto Moruzzi al 100%