L’intervista a Massimo D’Alema sul Correre di oggi e’ una meravigliosa macchina del tempo. Ti ritrovi in un attimo alla vaporosita’ del linguaggio politico di trentanni fa dove per dire “mi smarco da Veltroni” ci vogliono minimo 15 righe.

“Ci sono già  e continueranno a esserci dei gruppi di ricerca sui problemi del Paese, perché c’è una grandissima domanda di capire e di partecipare. Abbiamo già  una rivista, vogliamo poi creare un’associazione di personalità  politiche, del mondo della cultura e della società  civile che affianchi il lavoro della fondazione. Vogliamo arricchire il patrimonio — già  straordinario — di collegamenti internazionali con i think thank progressisti e riformisti dell’Europa, degli Usa e di altri continenti. Siccome vogliamo fare un lavoro rivolto alle nuove generazioni, intendiamo occuparci anche della formazione. E inoltre stiamo cercando di fare un salto di qualità  dal punto di vista informativo: abbiamo avviato una collaborazione con la televisione satellitare Nessuno tv. Insomma, daremo vita a una struttura che sarà  un pezzo di politica nuova rispetto ai partiti tradizionali. Naturalmente, questo progetto è legato organicamente alla costruzione del Pd, anche se nelle nostre iniziative vogliamo dialogare con tutti, compresi il governo, la maggioranza e le altre forze di opposizione”.

10 commenti a “DESCRIVO AMPIE CIRCONFERENZE NELL’ARIA”

  1. vb dice:

    La frase migliore è "Siccome vogliamo fare un lavoro rivolto alle nuove generazioni, intendiamo occuparci anche della formazione.". Ossia: tra un po' crepiamo tutti e dobbiamo farci votare dai nuovi elettori, quindi dobbiamo stare ben attenti a indottrinarli, tanto mica ci sarà  qualcosa da imparare da loro…

  2. MM dice:

    Certo che li vuole formare. O si finisce che l'80% dei giovani elettori saranno subumani (copyright Il Manifesto) che vota centrodestra….

  3. Gareth dice:

    Voglio anche io un ringraziamento pensante! (Think thank).

  4. esaù dice:

    Quanto a comunicazione, il buon D'Alema dovrebbe imparare qualcosa da Silvio.

  5. Massimo Moruzzi dice:

    insomma: avanti coi salotti, gli esperti e le tivù. bene, avanti così.

  6. SteveMcQueen dice:

    Belin, è da un pò che avrebbero dovuto cominciare a capire…

    Più che i think thank, ci vorrebbe un tank, per spazzarli via tutti…

    Byez

  7. Antonio dice:

    Però "hanno già  una rivista" – anvedi! – e vogliono "poi" anche "creare un'associazione di personalità  politiche, del mondo della cultura e della società  civile che affianchi il lavoro della fondazione" – nientepopodimeno! -.

    Di questo passo, fra 15 anni scopriranno il Basic del Commodore 64. Peraltro, sbirciandolo nel quadernetto di Veltroni…

  8. massimo mantellini dice:

    Inserisco un commento di bloglavoro.com ( rifiutato dal fottuto antispam:

    "Tutto questo per capire le problematiche del Paese? Mi immagino già  i giovani laureati italiani, infognati precaramente in un call center, che comprano la rivista di D'Alema invece di cinque pacchi di pasta del discount e poi se la leggono serenamente sulla metro, pigiati nell'ora di punta. Poi una volta a casa si sintonizzano su Nessuno TV, che si prende solo con il satellite. Oltre alla dialettica di 30 anni fa, mi viene in mente il comico che gli urlava "D'Alema, ti prego, dì qualcosa di sinistra, dicci almeno una cosa di sinistra!" ;)"

  9. Francesca dice:

    Le riviste politihe si fondano non perchè qualcuno le legga (sono di una noia micidiale) ma per accedere ai contributi pubblici all'editoria (tanto si paga noi). Se scorrete l'elenco delle pubblicazioni finanziate troverete titoli che mai o raramente compaiono in edicola e che nessuno si sognerebbe di leggere ma che accedono a contributi dal milione di euro in su. Persino Sportsman Cavalli e Corse (un periodico sulle corse di cavalli) si cucca quasi tre milioni di euro, mi sfugge però l'interesse pubblico che giustifica un tale spreco. Le scommesse sui cavalli sono forse di pubblica utilità ?

    E' una lettura molto interessante, ci sono dentro tutti, compresi gli ipermoralisti e i fustigatori di costumi, nonchè una pletora di inutili pubblicazioni sindacali.

  10. Va dice:

    per la cronaca, nessuno tv si vede anche in streaming e in chiaro su una marea di tv locali.

    nella vita fa bena anche non essere prevenuti, ogni tanto.