Qualche giorno fa Luca de Biase mi domandava se sono orgoglioso di essere italiano. E’ un po’ che ci penso e credo davvero di non saper rispondere. Sono affezionato al mio paese, ho scelto di vivere nella cittadina nella quale sono nato, ma detesto molto degli italiani (e con loro quindi detesto anche molto di me stesso). Come i pochi privilegiati che viaggiano piu’ o meno stabilmente all’estero vedo bene cosa pensano di questo paese “gli altri” e trovo che spesso abbiano ragione. Quando torno in Italia la prima cosa che si intravede mentre l’aereo scende verso la pista di atterraggio e’ la bruttezza della edilizia delle nostre case nel dopoguerra. Ci penso ogni volta. Mi disturbano mille e mille cose come questa, che se le mettessi in fila sarebbe una bella lista di luoghi comuni. Ma amo i cipressi ed i pini marittimi e anche le colline sopra casa mia, le piccole chiese di campagna con i segni di un passato lontano e il carattere delle persone. Almeno a volte. E nonostante tutto questo ho netta la sensazione di abitare un paese in grande decadenza. Certo la decadenza da queste parti non e’ una novita’ e ci sono spesso ottime ragioni per non mitizzare troppo nemmeno gli altri paesi. Eppure mi trovo a pensare che mi piacerebbe che mia figlia quando sara’ grande vada a vivere altrove in Europa. Che da queste parti i pini marittimi centenari, quelli meravigliosi ai margini delle strade, piegati dal vento e capaci di increspare l’asfalto, vengono ormai abbattuti senza troppi complimenti. Cosi’ come gli affreschi dentro le chiese medievali che cadono a terra nella noncuranza generale. Cosi’ come tutto il resto che in questo paese lentamente muore. E allora forse no, sono certamente una persona fortunata, ma non sono cosi’ orgoglioso di essere italiano.
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Marzo 9th, 2008 at 06:00
Io non sono orgoglioso dell'Italia che mi circonda. Ed è questo che mi costringe a fare le valige e a lasciare a malincuore in altri posti, dove magari i nostri paesaggi se li sognano.
Cercherò quanto meno di portare con me ciò che gli italiani hanno di buono. E non solo la pasta.
Marzo 9th, 2008 at 06:06
Concordo e aggiungo che si è soliti identificare come "l'Italia dei geometri" lo scempio edilizio portato avanti dal dopo guerra ad oggi.
Marzo 9th, 2008 at 06:24
Orgoglioso o no, convivere con le contraddizioni di un popolo che abita un territorio che senza (falsa) retorica è probabilmente il più bello e interessante d'Europa spesso non è facile. Facendo parte dei privilegiati che viaggiano più o meno stabilmente all'estero, a volte trovo (labile) conforto considerando che non sarebbe più facile sentirmi orgoglioso di essere francese, tedesco, svizzero o chessòio…
Marzo 9th, 2008 at 07:56
io vado a monte, nel senso che sono talmente poco orgoglioso dell'essere italiano che posso evitarmi la domanda-trabocchetto :D
essere italiano è uno stato dell'esistenza, uno stato che non decidi, non è un piercing, essere italiano è come avere gli occhi azzurri o marroni. e sinceramente chi va in giro orgoglioso per un paio di occhi azzurri fa un po' tenerezza no? ;)
Marzo 9th, 2008 at 08:27
io mi vergogno decisamente di essere italiano. e, diciamo la verità , di posti belli da vedere in giro per il mondo ce ne sono tanti altri, non siamo così provinciali.
ieri "a che tempo che fa":
Fabio Fazio: “Perché ridi?”
Filippa Lagerback: “Perché di là stavo per inciampare e cadere”
“E come mai non sei caduta?” replica Fazio
“In Italia cade solo il governo!” esclama Filippa.
ecco l'immaginario che hanno di noi all'estero, e nessuno può dire che non sia così, se non nascondendosi dietro a un dito.
Marzo 9th, 2008 at 10:31
anche a me si chiude lo stomaco quando guardo dal finestrino tanto del treno quanto dell'aereo e vedo il paesaggio italiano.
:(
lo scempio è ormai irrecuperabile
Marzo 9th, 2008 at 11:09
Purtroppo devo dire di essere d'accordo con te. Purtroppo perché io amo l'Italia e molte caratterisitche degli italiani, ma non tutte, e mi dispiace vederla ridotta così. Anzi, mi viene la rabbia.
Non di rado mi passa per la mente il pensiero di andare vivere in un altro Paese, ma forse sono troppo attaccato a questi luoghi per riuscire a farlo.
Marzo 9th, 2008 at 14:14
bla bla bla.
io ho preso le valigie e sono andato via.
Marzo 9th, 2008 at 14:36
@ Rafaeli
Che vuoi, un premio?
Io sto qui a farmi il mazzo da vent'anni almeno per provare a frenare questo disastro, ed ora faccio il tifo per la prossima crisi energetica, che sia possibilmente lunga e disastrosa. Qualcuno starà male, ma almeno la smetteremo per un po' di devastare tutto.
"Solo una catastrofe ci salverà ".
Marzo 9th, 2008 at 15:28
quanto hai ragione sulle casa!!!
sono di una bruttura, di una rozzezza e di una banalita' avvilente, e me ne sono reso conto dopo non so quanto tempo a vivere all'estero…
Marzo 9th, 2008 at 16:00
ah io nn sopporto nemmeno gli italiani che si atteggiano a essere pochi e privilegiati solo perche' che viaggiano all'estero….
Marzo 9th, 2008 at 18:26
Non so io la penso come pda: sono italiano perchè sono nato in Italia. E non sono molto orgoglioso di esserlo quando sono in Italia: capisco di esserlo quando sono all'estero; l'italia per me, triste globe trotter, è casa. Nient'altro. E sì vivo bene in Canada, molto bene. Tutto è facile; c'è un'integrazione spettacolare, un'educazione da paesi Scandinavi, ma non è casa, l'organizzazione dei paesi anglosassoni. E per quanto le persone che qui ho conosciuto mi siano amiche e mi aiutino tutte le volte che preparo le carte per la residenza permanente, lascio perdere e rimango globe trotter. E tutti gli italiani che vivono all'estero che ho conosciuto (quelli per cui l'Italia ha pagato l'università , intendiamoci), stanno sì benissimo, vivono sì in paesi più evoluti, ma hanno gli occhi tristi, di quelli a cui manca qualcosa.
Ps: l'Italia dei geometri è una splendida citazione; in Italia dominano geometri e ragionieri, mentre all'estero comandano architetti e ingegneri. E il geometra più di capannoni e due piani fuori terra non può fare. E si fanno chiamare geom. e guadagnano 10 volte più di un qualsiasi laureato: cosa impensabile in qualsiasi paese straniero.
Marzo 10th, 2008 at 03:30
Update…
Ho appena visto la puntata di Report sulla situazione spazzatura in Campania: più che deprimente direi terrificante.
Non è un problema di "bruttezza", c'è da aver paura del paese in cui viviamo. Criminali che scaraventano rifiuti tossici nelle falde idriche, nell'indifferenza delle popolazioni e con la connivenza trasversale dell'intera classe politica. E il tasso di tumori si impenna a sei volte la media nazionale.
Altro che commissari, qui ci vorrebbe un altro processo di Norimberga.
Marzo 10th, 2008 at 05:30
l'italia è un paese che per metà è uscito dal terzo mondo cinquant'anni fa, nel giro di cinque anni (e di qui le case dei geometri), volendo si può allo stesso tempo anche essere orgogliosi di questo, e lamentare il fatto che nei successivi quarant'anni nel terzo mondo ci sia rimasto un altro buon venti per cento, che non accenna a uscirne, e forse non ne uscirà mai. il punto è decidere quali siano le buone ragioni per continuare a portarsi dietro questo venti per cento, se ce ne sono. al mammifero bipede che ha visto report non sarà sfuggito che la tragica questione dell'inquinamento in campania dipende anc he dalla connivenza degli agricoltori che continuano a irrigare usando quel'acqua, non denunciano i pozzi inquinati.
Marzo 10th, 2008 at 06:00
Io, stufo di scusarmi per essere italiano ogni volta che metto piede all'estero, ho smesso di sentirmi italiano da un po': sono attaccato alla mia città , e basta. Voterei per la disgregazione consensuale dell'Italia, se ci fosse un movimento serio per proporla, e non un buffone in canottiera: tanto la dimensione nazionale nell'Europa del XXI secolo non ha più senso.
Marzo 10th, 2008 at 07:35
L'Italia siete voi non l'avete ancora capito?
Ce l'avete tanto con questo paese solo perchè vi somiglia troppo, ciò che abbiamo attorno è solo lo specchio del nostro comportamento, di chi altri?.
Prendersela con i geometri può essere anche divertente, ma si scambia la causa con l'effetto.
Marzo 11th, 2008 at 03:33
Alessio, questo a casa mia si chiama "fare di tutta l'erba un fascio" (se vuoi un termine più veloce prova anche con "qualunquismo").
Marzo 17th, 2008 at 09:33
Appunto, i paesaggi (dai, ce ne sono di bellissimi in tutto il mondo) li crea la natura, quindi non é una questione (o non solo) di popoli. L´Etna non é stato costruito dai siciliani, cosà come i fiordi non li hanno fabbricati i norvegesi.
Sono italiano, perché sono nato in Italia da genitori italiani. Quindi non per scelta. Se devo scegliere, allora voglio essere EUROPEO.