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Gen
Ci sono molte maniere differenti per tenere le persone lontane dalle informazioni. Segnala Gilioli che dall’inizio dell’anno in Birmania possedere una antenna satellitare sara’ possibile solo dopo aver pagato una tassa governativa di 800 dollari.
(via piovonorane)
Gennaio 2nd, 2008 at 12:21
si Massimo, ma non facciamo troppo gli sborroni. Era solo il 1994 e per montare una parabola in Italia occorreva il nulla osta del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni. (si chiamava così all'epoca). E ricorderai, pure, che fino a qualche anno prima non potevi montare un modem telefonico sulla tua linea telefonica. Noi italiani siamo appena usciti dal medioevo e forse siamo i meno indicati a fare simili osservazioni.
Gennaio 2nd, 2008 at 12:31
Nemmeno due decenni fa noi avevamo quella sul modem.
A proposito di chi c'era prima di Netscape, te li ricordi gli editoriali incazzatissimi (a ragione) di Paolo Nuti su MCMicrocomputer?
Gennaio 2nd, 2008 at 12:58
certo che me li ricordo. :) Una lunga battaglia di libertà che si concluse giusto 20 anni fa. Era il 1988 quando fu liberalizzata la borchia telefonica anche se la tassa sul modem rimase in vigore fino al 1991. (tra parentesi: chi l'ha mai pagata?)
Gennaio 2nd, 2008 at 14:02
dai ragazzi non sparatele troppo grosse…..avevamo tasse sui modem per 800 dollari?
Gennaio 2nd, 2008 at 15:03
Si appunto (se si fa per ridere , ok….), non saremo l'esempio migliore al mondo ma, a parte che si tratta di lustri fa , non erano certo 800 $ .
(senza ricorda quanto siano 800$ per un Birmano medio )
Gennaio 2nd, 2008 at 15:27
La tassa sul modem era pari a 200.000 lire l'anno che la SIP da me ha visto solo in cartolina. La tassa sul modem è rimasta in vigore fino al 1991. Vi sembra lontano? era ieri l'altro. Il modem doveva essere quello fornito dalla SIP. Anche questa norma felicemente aggirata e me ne vanto. Lo stesso per la parabola. L'ho montata nel 1990 e non l'ho mai notificata a chicchessia. Anche di questo vado fiero. Per il resto sono un bravo cittadino rispettoso delle leggi ;-) (giuste). Ma vi pare che una norma come quella birmana non si presti ad essere aggirata? Provate a chiedere agli albanesi come facevano a guardare la TV italiana che era vietata per legge. Mante, sono norme stupide, di facile aggiramento e di difficile applicazione.
Gennaio 2nd, 2008 at 17:04
Lunar, ma di preciso… tu… della Birmania e di cosa succede a chi viola una legge, cosa sai?
Gennaio 2nd, 2008 at 17:39
Ferd, cosa dovrei sapere in particolare?
In Myanmar le parabole denunciate erano 60.000 più un numero imprecisato di NON dichiarate. Vorrà dire che con l'aumento della tassa continueranno a pagare solo i grandi alberghi e i più facoltosi. Gli altri continueranno a tenerla occultata. O vogliamo credere per davvero che le parabole installate siano realmente 60.000 per una popolazione di 49 milioni (circa) di persone?
Gennaio 2nd, 2008 at 18:11
La tassa di concessione governativa per gli access point wireless era di 500.000 Lire a base e di 50.000 Lire per ogni scheda che si connetteva alla rete.
E' stata abolita nel 2001.
Gennaio 2nd, 2008 at 18:22
A me 200.000 lire del, diciamo, 1988 sembravano parecchie. Se la telematica in italia è nata con un notevole ritardo rispetto ad altri paesi occidentali è dovuto anche a quello. Poi, non era per dire che 780 dollari sono per un birmano (che guadagna mediamente 300 dollari l'anno) quanto 200.000 erano per un italiano del 1988.
Era per rammentarti che in quanto a "tenere lontane le persone dalle informazioni" non abbiamo da imparare dalla Birmania, in quanto anche de noi si faceva (e si fa tutt'ora: per esempio obbligando al pagamento del canone rai anche chi ha SOLO un computer e niente TV).
E comunque… c'è tutto un mondo prima di Video On Line, eh.
Gennaio 3rd, 2008 at 07:17
Il canone rai tiene lontani dall'informazione i cittadini? Cerchiamo di non spararle troppo grosse solo per il gusto di farlo.
Gennaio 3rd, 2008 at 10:09
Giuseppe, colpa mia che ho lasciato un inciso tra parentesi senza spiegare meglio.
Non intendevo dire (né ho detto) che il canone rai tiene lontani i cittadini dall'informazione. La mia intenzione era di fare un'*analogia* tra la tassa sul modem (che c'era ma in pochi pagavano), la tassa sulle parabole birmane (che c'è ma in pochi pagheranno), e il canone rai non sulla televisione ma sul computer.
Perché lo sai vero che anche se in casa tua non c'è né televisore né un sintonizzatore TV (videoregistratore, stick usb, tivo, …), ma c'è un computer, essendo questo un apparecchio "atto o adattabile" alla ricezione di programmi tv, dovresti pagare il canone rai?
Non credo affatto che sia fatto per "tenere i cittadini lontani dall'informazione", anche perché la norma è ampiamente disattesa. Un analogia, Giuseppe, solo un'analogia.
Gennaio 3rd, 2008 at 11:40
Il canone Rai va abolito, punto. Per il resto: non è possibile e costruttivo fare confronti tra Birmania ed Italia, dà i. Piuttosto è vero che qui si era ancora nel medioevo telematico ma qualcosa di buono almeno si è fatto.
Gennaio 3rd, 2008 at 13:43
nessuno ha voluto paragonare la Birmania all'Italia anche perchè ne uscirebbe meglio la Birmania. (scherzo… ma non troppo)
Ho solo voluto ricordare che loro vivono ancora nel medioevo mentre noi ne siamo appena usciti. C'è poco da vantarsi.
Ancora oggi se un giornalista scrive un articolo particolarmente scomodo sul potente di turno si vede arrivare a casa la Polizia che mette le mani anche nelle mutande della signora. Sto parlando della Birmania? negativo: parlo dell'Italia.